It’s a long way to the top if you wanna Villa Grock

Antefatto sintetico: l’associazione “We are for the beat” aveva preso in affitto Villa Grock per alcuni eventi di grande interesse: dj set di livello internazionale, esposizioni di opere d’arte e soprattutto una fruizione intelligente di uno spazio pubblico sottoutilizzato. In seguito ad alcune (tra l’altro abbastanza timide) proteste, la Provincia ha ritenuto di non concedere più lo spazio se non a condizioni che snaturavano completamente il progetto artistico.

Sulla questione stanno impazzendo i social media e io segnalo i post di Angelo (centrato molto sulle questioni locali) e Giorgio Montanari (che fa un excursus ampio sulla cd movida). 

Dal profilo facebook dei Sognatori (co-organizzatori dell’evento) pare che il rifiuto al rinnovo sia che “durante la serata la valenza della parte ludica è superiore rispetto a quella culturale”. Sarebbe troppo facile andare col comparatore di livello tra ludicometro e culturometro a ripescare manifestazioni che non hanno avuto questi problemi e vedere cosa esce fuori. Non ci sarebbe storia. Credetemi. Non seguirò questa strada però perchè è un’argomentazione profondamente sbagliata. Ci sono altri punti che sottolineerei.

  1. è una concezione bigotta, pericolosa e antiquata quella che pensa che per fare cultura devi per forza annoiare
  2. che un luogo nato dalla fervida mente di un clown e per questo trasudante ironia e spensieratezza debba essere confinato a iniziative seriose
  3. che le feste di matrimonio o ricevimenti privati vadano bene, mentre feste pubbliche no
  4. che si decida di non utilizzare a fini collettivi e di socialità uno spazio che invece ha grandi potenzialità in tal fine

A nome del gruppo consiliare del PD cercherò di appurare al meglio la situazione, eventualmente anche con atti formali e sono pertanto disponibile a sentire il parere e a ricevere il contributo di tutti e spero che possano al più presto ripartire queste – e magari anche altre – serate.

Ringrazio Elisa Roggio per la foto qui sopra dell’intervento di Opiemme, diventata il simbolo della vicenda

UPDATE: è uscita su mentelocale un’intervista all’assessore Bellotti.  Emerge che il problema era il bar, che ha fatto sembrare la cosa non no-profit, ma mi sembra ci sia un errore di fondo: il fatto che un’associazione sia no profit non vuol dire che non possa vendere beni o servizi, ma solo che non dividono gli utili tra i soci: l’AISM vende piante in vaso, le pro loco organizzano sagre, club di tifosi vendono maglie e bandiere.

Informazioni alessandrolanteri
Un ottimista che si presta a fare politica per passione

3 Responses to It’s a long way to the top if you wanna Villa Grock

  1. Un paio d’interrogativi:
    1) che cos’è un dj set di livello internazionale?
    2) è Villa Grock il luogo acconcio per ospitare un dj set?
    3) quali opere d’arte sarebbero esposte? O lo sono state, o lo sarebbero state
    4) qual è la fruizione intelligente di Villa Grock
    Grazie d’eventuali risposte

  2. 1- giudico di livello internazionale i dj-set proposti all’interno degli eventi di Villa Grock in quanto tra i partecipanti vi erano anche artisti facenti riferimento non tanto alla “scena” locale quanto a quella europea – anche l’idea di accostare diverse discipline artistiche in un contesto informale ma di “livello” – se non mi fustichi sul termine – è un concetto nuovo qui in riviera.
    2- sì. Il DJ set lì ospitato non era un rave…
    3- sono state fatte esposizioni di fotografie, esibizioni di danza e altro era in programma – maggiori dettagli li trovi sulla pagina facebook dell’associazione: http://www.facebook.com/pages/WeAre-ForBeat/299781153404141
    4- non esiste LA fruizione intelligente, ne esistono diverse e questo tipo di iniziative vi rientrano a pieno

  3. cuge … che fai per la movida te… chau cuge gianni … movida imperia per tutti

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