Compattezza e unanimità

Nel mentre che il PD nazionale si autocappottava da parcheggiati in un rettilineo e in Friuli il candidato giusto individuato per tempo vinceva la maratona di New York percorrendo gli ultimi 10 km all’indietro, bendata e in ciabatte, in una ridente villetta sui colli dianesi saltava fuori una bella collezione di notizie scottanti su vari personaggi della politica.

Ma la parte davvero interessante – sempre secondo i giornali – è che questi documenti sarebbero stati ottenuti durante il percorso istituzionale dell’ex onorevole – al ministero dell’Interno e alla Commissione Controllo dei Servizi Segreti – e che sarebbero stati usati per fini personali per ricattare suoi teorici alleati politici.

Di stupore “vero” sull’esistenza di questa camera dei segreti non ne ha nessuno. Non che renda il tutto meno grave, eh.

In tutto questo si può vedere comunque come con certi mezzi sia più facile ottenere compattezza e unanimità.

Uscire dal medioevo

Ho letto la raffica di lettere scritte da tanti in relazione alla paventata esclusione di Claudio Scajola dalle prossime elezioni parlamentari.

Quello che mi stupisce da parte di molti è il continuare supini ad essere schiavi di un sistema ormai sfatto. Un po’ come i famosi ultimi giapponesi, per dire.

Credo però che sia meglio per tutti che anche coloro che sono cresciuti in questo ventennio scajoliano – berlusconiano possano intimamente convincersi che il mondo va avanti anche senza i due miti con cui sono cresciuti. Secondo il qui presente, e molti altri, sarà anche meglio, ma facciamo come se questo non contasse.

Intendo dire che non credo sia nè dignitoso nè adeguato nè responsabile comportarsi come se si dovesse la propria esistenza per sempre al caro leader di turno. Penso che dover ringraziare sempre per la sua stessa esistenza una specie di novello feudatario, nella remota speranza di poter diventare un giorno valvassore o valvassino o anche solo invitato alla cena di corte, sia altamente degradante per la propria autostima.

Mi auguro pertanto che tanti azzurri riescano a sopportare lo shock culturale dell’ingresso nell’età contemporanea e riescano a uscire dal medioevo e adeguarsi ad una realtà che hanno sempre fatto finta non esistesse. I primi a guadagnarci sarebbero proprio loro stessi. Quanto meno in autostima.

Pesi e misure

Il “ritiro” (forzato o meno) di Claudio Scajola sta provocando il ritiro solidale (più o meno sincero) di alcuni “riempilista” ponentini, quali Filippo Maria Bistolfi, Mario Conio e Piera Poillucci.

Quest’ultima poi sostiene che anche Eugenio Minasso sarebbe incandidabile, visto quel che è uscito dal processo ai fratelli Pellegrino.

Quello stesso processo che tutti si sono dimenticati quando (per problemi di forma) il Consiglio di Stato annullò lo scioglimento per mafia del Comune di Bordighera.

Qualche maligno potrebbe pensare che allora per aiutare qualche amico di Scajola, conveniva dimenticarsi del processo. Salvo poi rendersi conto che sono coinvoli dei nemici di Scajola e quindi conviene, per questi, ricordarsi del processo. E poi è bastato sciacquarsi la coscienza accusando il PD di usare politicamente la giustizia.

Ho idea che sarà una campagna elettorale molto divertente.

Il primo passo

Ci si può girare attorno finchè si vuole, ma c’è un dato importantissimo: la destra imperiese a Roma si è già annichilita.

Sonia Viale e Giacomo Chiappori per la Lega resteranno al palo a questo giro, così come per il PdL Pier Paolo Pizzimbone, Gabriele Boscetto, Giorgio Bornacin ed Eugenio Minasso. Anche i goffi scalpitii di Zoccarato e Bissolotti pare non porteranno a nulla.

Un capitolo a parte merita Strescino, che, papabile per la lista “Fratelli d’Italia” (attualmente data a zero deputati in  Liguria) viste le sue ultime dichiarazioni evidentemente confonde i significati di essere messo in lista per il Parlamento e ottenere un seggio per il medesimo. Che qualcuno glielo spieghi.

Unico rappresentante residuo, forse, sarà proprio Claudio Scajola. Evidentemente è riuscito a salvare la candidatura. Avrà però perso tutto il gruppo. E’ comunque ormai avviato politicamente sul viale del tramonto.

A rappresentare in Parlamento la nostra Provincia ci saranno Carla Nattero di SEL e soprattutto la nostra Donatella Albano.

E che quindi si possa definitivamente chiudere una fase molto buia per il Ponente.

Diamoci dentro, è solo il primo passo.

Non potranno dirci di no

Al di là delle giuste polemiche sull’uso improprio di una sede di confraternita “riservato” come sede di riunioni di partito (personale) riservate.

Al di là del fatto che se fossi cattolico praticante, mi sentirei preso in giro visto che i miei amici divorziati sono “sgraditi” a Santa Madre Chiesa, mentre invece ex sindaci di Comuni sciolti per mafia o molte altre persone chiacchierate sono invece ritenuti degni di essere accolti sui tappeti rossi e con menu extralusso.

Al di là del fatto che da cittadino normale sono abbastanza stufo dei continui pipponi che molti esponenti ecclesiali fanno ad altri su cose minime, senza guardarsi mai in casa.

Credo sia giusto, prendendo il giusto spirito dagli insegnamenti cristiani, perdonare, dimenticare e andare oltre. Sicuramente l’ospitalità per chi è cattolico è dovere assoluto e pertanto propongo che la prossima Festa del PD a Imperia si faccia al Monte Calvario. Non potranno dirci di no.

*versione aggiornata – avevo confuso due eventi diversi

La nuova provincia di Saveria

Pare che i tifosi della Sanremese potrebbero vedere realizzati i loro sogni, “decapoluoghizzandosi” Imperia. L’accorpamento con Savona è a questo punto inevitabile ed anzi la possibilità che non avvenga (per un buco normativo) lascia in molti terrorizzati. Nascerà quindi SAVERIA*, la nuova Provincia un po’ Savona, un po’ Imperia.

Qualche mese fa, guardate un po’ cosa succedeva.

Una macro realtà che comprenda Savona, Imperia, Cuneo e, scavalcando i confini nazionali, inglobi anche Nizza. Il presidente della Provincia di Savona, Angelo Vaccarezza, ci ha dormito una notte sopra. Stemperata la rabbia per l’annunciata abolizione delle Province con meno di 300 mila abitanti, ha cercato di reagire con una controproposta, che ha già avuto il beneplacito dell’onorevole Scajola. Ieri ha partorito un documento condiviso dal presidente della Provincia di Imperia, Sappa, e dai sindaci di Sanremo, Imperia, Ventimiglia, Finale e Loano. Se Palazzo Nervi è destinato a sparire, meglio mettere le mani avanti, sostenendo un progetto più attuale: le Alpi Marittime. Un progetto che, secondo i firmatari del documento, dovrà essere oggetto di un referendum.

«Unire province che hanno lo sbocco sul mare a una con aziende molto forti darà sicuramente risultati proficui. Diventeremo la Svizzera del Nord-Ovest» sogna Vaccarezza. La proposta di Vaccarezza & C. acquista forza proprio perché è stato l’ex ministro Claudio Scajola a lanciarla domenica in un’intervista a Il Secolo XIX. Naturale, quindi, che ieri abbia appoggiato in pieno la proposta referendaria.

(…)

Quindi, il nocciolo del problema: se il governo ha deciso lo scioglimento delle Province di Savona e Imperia perché è obbligatoria la fusione con Genova, «un territorio a noi totalmente diverso sotto tutti gli aspetti, con esigenze e bisogni differenti dai nostri»? Per il presidente della Provincia di Imperia, Sappa, «è incomprensibile che l’unica Provincia ligure a rimanere in vita sarebbe Genova, già sede dell’amministrazione regionale e così lontana dalle esigenze e dai bisogni del nostro territorio». Altra cosa, secondo i firmatari del documento, sarebbe la super provincia delle Alpi Marittime, che fagociterebbe Imperia, Savona e Cuneo. Alle due liguri, molto simili sotto molteplici aspetti, si aggiungerebbe Cuneo che, pur facendo parte di un’altra regione, «è molto più simile a noi, come dimostrano le numerose attività comuni che ad essa ci legano e che vanno dai trasporti, al turismo, all’economia. Con il presidente Gianna Gancia abbiamo sempre lavorato con comunione di intenti». Ma non è tutto. «In questa nuova ottica è possibile anche la valutazione di un ampliamento della nostra regione alla Costa Azzurra, poiché è territorio italiano e ligure da sempre ed è con noi contiguo e omogeneo.

Diverse le reazioni dei sindaci del territorio interessato, sia che appartengano alla corrente politica dei firmatari, sia che appartengano al centro-sinistra. C’è chi frena e aspetta di vedere come sarà la manovra finale. C’è chi rivendica che la propria città, per motivi diversi, ha i titoli per diventare il capoluogo della nuova macro-provincia. Chi approva e chi è scettico.

A suo tempo gli avevamo dato dei visionari. Abbiamo perso un anno inseguendo questa (e altre) chimere, quando invece si poteva lavorare seriamente per preparare una fusione più “indolore” possibile.
* il nome SAVERIA è gentilmente concesso in uso gratuito dal cafè litteraire La Palma

Tutto torna

L’altro giorno un noto giornalista (con un articolo molto pieno di grassetti), oltre a far notare che uno degli indagati per lo scandalo Porto lavora nello staff del Presidente della Provincia, chiede implicitamente chi abbia nominato tra i revisori di Camera di Commercio e Azienda Speciale il medesimo.

Il segretario della CCIAA Giorgio Marziano, con un messaggio decisamente criptico e intricato, comunica che ha ottenuto questi incarichi nel 2010 su designazione del Ministro dello Sviluppo Economico nel 2010. Sì, lui.

Porto Franco – Off the Report

Per chi se la fosse persa, al link qui sotto trovate il servizio di Report sul Porto di Imperia. Faccio appena notare che è la seconda volta in un anno che vengono in West Coast….

Buona visione.

 

Porto Franco – Off the Report.

Un minimo di civiltà

Credo che non ci sia bisogno di spiegare ulteriormente cosa io pensi di Claudio Scajola. Si è capito che non mi sta granchè simpatico, no?

Credo però che l’attuale dibattito su SanremoNews sul caso – scorte sia disumano. Cito un passaggio di una lettera:

I politici dovrebbero aggiustarsi con scorte e mezzi privati e,soprattutto, pagarseli di tasca propria!  E poi, un po’ di repulisti, non farebbe di certo male! 

Sono letteralmente rabbrividito. Sono convinto che uno Stato debba tutelare le idee di tutti e se c’è qualcuno che potenzialmente rischia qualcosa per le proprie idee, è giusto che lo Stato faccia il possibile perchè non abbia a rischiare la propria vita.

Anche se il motivo per cui è a rischio di azioni terroristiche è il suo ruolo nel rilancio del nucleare e io sono antinuclearista convintissimo. Anche se la persona in questione negli anni scorsi esibiva scorte su auto blu e mezzi aeronavali con fare da Vicerey nelle colonie d’oltremare. Anche se la persona in questione è il principale responsabile dell’arretratezza politica, economica e sociale di questa Provincia. Anche se la persona in questione aveva fatto togliere la scorta a Marco Biagi (suggerita da Navic).

Con la scusa della crisi e dell’antipolitica non possiamo tagliare anche quell’ultimo minimo di civiltà che ci è rimasto.

Novanta giorni fa

Tre mesi fa si svolse il congresso provinciale del PdL a Taggia.

Obiettivi urgenti:

  1. ricomporre la frattura a Taggia – in alternativa, evitare la riconferma di Genduso
  2. difendere il recente passato amministrativo azzurro
  3. sostenere Giunta e Sindaco di Imperia
  4. tenere tutte le posizioni acquisite
  5. ricompattare le fazioni scajolani – minassiani

 

Direi che in meno di cento giorni è successo l’esatto contrario:

  1. Genduso a Taggia ha vinto su Alberghi e Albanese divisi
  2. Aumentano ogni giorno politici di centrodestra che sparano sul proprio schieramento
  3. Strescino ha sfiduciato la Giunta e dopo un mese di reciproci veleni, è caduto grazie all’appoggio fornito dai suoi ex consiglieri all’opposizione
  4. La maggior parte degli amministratori sta cercando di “svicolare” dalla cappa pidiellina e il centrodestra perde terreno anche nel ponente savonese
  5. Ormai il fronte degli scontri quotidiani Eugene VS Claude si è allargato a tutta la Liguria

 

Di fatto, il PdL ponentino non esiste più.

 

Chissà come mai, sui media locali il fatto quasi non sussiste.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: