Quante menzogne su un emendamento

Durante il Consiglio Provinciale del 31 marzo scorso, erano in discussione 4 pratiche relative ai problemi rifiuti:

una nostra interrogazione, una delibera – che in sostanza era una presa d’atto – e due connesse alle variazioni del piano provinciale.

L’interrogazione riguardava la fase di post-gestione della vecchia discarica Ponticelli e non è stata riportata da nessun media. Pazienza. Le due variazioni al piano sono state poi ritirate, in quanto la maggioranza non era in grado di garantire da sola il numero legale e noi non eravamo disposti a mantenerlo.

La prima delibera – presa d’atto è stata portata in Consiglio dall’assessore, come supporto alla discussione. In buona sostanza, si tratta di una serie di affermazioni lapalissiane e indiscutibilmente vere – indipendentemente dal fatto che si condividano o meno – riguardo una serie di provvedimenti attuati in ambito rifiuti e che nel dispositivo – ovvero la parte “deliberante” – sono contenute solo tre enunciazioni:

1) di prendere atto che sono in corso di attuazione le previsioni pianificatorie previste dal vigente Piano Provinciale di gestione integrata dei rifiuti;
2) di prendere atto che dovrà essere aggiornato il crono programma degli interventi (omissis) ;
3) di dare atto che il presente atto non comporta impegno di spesa;

Si tratta di tre enunciazioni di tutta evidenza e difficilmente contestabili, e non contestate in commissione da nessuno. Attenzione: dire che quello che c’è scritto è vero non significa condividere gli atti di pianificazione che vi sono contenuti, e nella dichiarazione di voto questo è stato dichiarato molto chiaramente. Ribadisco: il PD ha sempre votato contro a tutti gli atti di pianificazione sul tema dei rifiuti.

Per questo, abbiamo pensato di proporre l’unico emendamento che aveva qualche possibilità di passare – nonostante il parere contrario dell’Ing. Lauretti – in quanto noi come opposizione siamo solo in 8 e i consiglieri sono 24, ovvero stabilire in una delibera provinciale che non si inserisca più nessun altro impianto di trattamento rifiuti in località Collette Ozotto, oltre a quelli già previsti. Certo, questo vuol dire prendere atto che nell’attuale pianificazione è previsto un Lotto 6. A me sembra ne abbiano preso atto un po’ tutti che nel Piano Provinciale sia previsto un Lotto 6, Comitati inclusi, altrimenti nessuno avrebbe protestato in questi mesi e il problema “nuova discarica” non si sarebbe posto. Proporre quindi su una presa d’atto un emendamento non vuol dire essere d’accordo che questo dannatissimo lotto debba essere realizzato a tutti i costi, ma si stabilisce che ora davvero basta a Bussana rifiuti, sia che si tratti di un nuovo lotto o un nuovo impianto di trattamento.

Perchè scriverlo? Anche se siamo contrari al Lotto 6 e siamo convinti che non si sia fatto tutto quello che si poteva fare per evitare la sua realizzazione, non significa che siamo nati su un altro pianeta: mettiamo il caso che ci sia un provvedimento di un tribunale (tipo un ricorso al TAR contro il Lotto 6 – che ci risulta sia stato presentato – o contro il project financing di Colli) o un ritardo di qualche genere, a qualcuno potrebbe pensare che la cosa più rapida e semplice da realizzare in alternativa sarebbe un Lotto 7, un Lotto 6 bis o un Lotto 5 quater. Bene, questa delibera renderà impossibile questa cosa.

Se avessimo proposto di non fare il Lotto 6, non sarebbe passato. A meno che non si fossero presentati in Consiglio quei consiglieri di maggioranza che sostengono i comitati (a parole) all’interno di Lega / Sanremesi / Pdl / Forza Italia che fanno riferimento a Zoccarato o a Marco Lupi. Guarda caso, in Consiglio non c’erano.

Se non avessimo votato questa pratica da noi emendata, non ci sarebbe questa garanzia. Minima, ma sempre una garanzia. Di più, si sarebbe riconvocato il consiglio in seconda convocazione, e le pratiche sarebbero state votate anche da una maggioranza risicata, così come erano.

Le altre due pratiche ci siamo dichiarati indisponibili a votarle, e sono state ritirate. E con questo finisce la spiegazione degli atti votati in Consiglio Provinciale.

Diverse persone stanno approfittando di questa vicenda per garantirsi visibilità personale a chiari fini politici, visto che non c’è stata una dichiarazione che sia una che non arrivi da candidati sindaci o da esponenti politici e questo la dice lunga. Non arrivo al punto di dire che si sono fatti su misura un’associazione o un comitato per avere visibilità personale, questo no. Penso che le ipotesi sul campo, viste le numerose dichiarazioni rilasciate, completamente deliranti, siano due:

1 – non hanno capito cos’è successo – e allora sarebbe meglio abbandonassero le loro ambizioni politico-amministrative

2 – stanno scientemente contando musse abusando della buona fede delle persone – e questo gli farebbe perdere molti punti nella mia personale classifica

Dopocommissione

Questa mattina si è svolta una partecipata e significativa riunione in provincia in merito al cosiddetto “periodo transitorio”, ovvero il “mentre che si mette su l’impianto di Colli, dove l’imbeliniamo la rumenta?“. Nonostante fosse la prima occasione ufficiale in cui si potessero avere informazioni sulle recenti novità, completamente assenti molti di coloro che sui giornali risultano essere i più presenti ed informati sulla questione. Sarà che di giornalisti in commissione ne vengono pochi ed è più importante per alcuni la loro presenza rispetto al conoscere e a documentarsi al meglio sulle questioni ambientali. Comunque, ricapitoliamo.

E’ stata fatta un indagine di mercato per capire se esistono alternative fuori provincia al posto del lotto 6. Hanno risposto 10 società, di cui:

  • – 4 possibili soluzioni estere (inceneritore in Bassa Sassonia (Germania), inceneritore nei Paesi Bassi, discarica a Skopje (FYROM), inceneritore a Ginevra (Svizzera) proposta da società francese di trasporti) hanno tutte varie problematiche logistico – gestionali (tra cui le maggiori sono: dove e come si carica la nave piena di rifiuti e come facciamo a fare un accordo internazionale firmato da due Governi in pochi mesi?);
  • – 4 società italiane propongono tre discariche in Piemonte – Formielle (CN), Asti, Magliano Alpi (CN) – e tre in Emilia  – Imola. Firenzuola, Finale Emilia;
  • – 2 società liguri ovvero la Idroedil di Collette Ozotto e l’Ecosavona per Vado Ligure. Queste sono vecchie conoscenze.

Delle società italiane, nessuna è in grado di accogliere l’intera produzione di rifiuti provinciale per i quattro anni necessari a realizzare l’impianto di Colli. Si stanno esaminando dunque la fattibilità e i costi di uno smaltimento in diverse discariche, posto che nessuna di queste da sola può accogliere le circa 100.000 tonnellate/anno di RSU che la Provincia di Imperia produce.

Certo che se i costi per il conferimento fuori provincia non risultassero eccessivi, se i progetti al via per l’implementazione della differenziata dessero da subito risultati (specie i progetti sui 37 comuni dell’Imperiese e quello al via su Taggia) e si facessero tra tutti meno parole e meno demagogìa, forse una soluzione alternativa potrebbe esistere. Complicata, difficile da gestire, con centri di lavorazione RSU da creare in vari punti del territorio provinciale e mille altri piccoli problemi, ma ci si può forse arrivare, se ci si lavora seriamente per raggiungere una soluzione. Se invece lo scopo è quello di ottenere solo visibilità, l’è dura.

Sono intervenuto anche io ricordando la difficile situazione che molti amministratori stanno vivendo per un clima obiettivamente esacerbato da alcuni neonati professionisti della demagogia e contraddicendo l’assurda teoria di un consigliere secondo cui gli italiani la differenziata non la sanno fare quando invece dove il servizio funziona i risultati si raggiungono (vedi dati ISTAT in cui siamo ovviamente nella parte bassa della classifica). Funzionerebbe poco anche l’ipotesi di una specificità imperiese alla nondifferenziazione, visti i risultati che superano il 40 % di differenziata a Armo, Camporosso e Ospedaletti, i cui cittadini non mi sembrano particolarmente alieni al contesto generale ponentino, dunque è una questione di volontà politica prima di tutto.

Una chiosa finale se la meritano gli amministratori del Comune di Sanremo, che abbiamo scoperto oggi che quando vi era il conferimento a Vado Ligure spingevano in Provincia affinchè si tornasse a conferire a Bussana, che non hanno MAI votato contro una decisione dell’ATO, che anni orsono spingevano per un termovalorizzatore a Sanremo e che non hanno mai fatto nessun atto di giunta o di consiglio davvero impegnativo contro il lotto 6. Tutta fuffa in sostanza per l’Amministrazione Zoccarato.

Il Presidente del Consiglio Lupi invece continua a fare pura e bieca demagogia, arrivando a prendere a modello la gestione dei rifiuti di Napoli, e potrei aggiungere molti altri punti molto discutibili… Molte sue soluzioni proposte sono pura fuffa e basta documentarsi un minimo su google per rendersene conto. Non sempre quando si è accaldati su un problema davvero sentito si è sufficientemente lucidi per riuscire a distinguere l’onestà di chi ti da ragione per carpire il tuo consenso da chi condivide la battaglia ma magari non tutte le iniziative prese.

Campanelli d’allarme e strani fenomeni

Sono arrivate diverse offerte da parte di diverse società per soluzioni alternative al Lotto 6. Come avevamo già detto, si devono rifare i conti e valutare serenamente se ha senso modificare il piano provinciale vigente.

Certo, ci sono da aggiungere i costi di pre-trattamento e di trasporto. spero se ne parli per bene mercoledì mattina che c’è commissione proprio su questo tema, anche se penso che ci sarebbe da parlare per ore. E che se parlerà molto di più, per lo più a sproposito.

Ci sono tre fenomeni curiosi che sinceramente non mi so spiegare.

  1. gli amministratori di un comune che di fronte a un piano provinciale che dicono di non condividere, propongono soluzioni “scissioniste” invece di provare a cambiare il piano provinciale
  2. i gestori di alcune discariche che ci segnalavano “quasi piene” che improvvisamente scoprono di avere spazio pare in seguito a un’assestamento misterioso che ha improvvisamente liberato posto ancora per alcune decine di migliaia di tonnellate di rifiuti
  3. la “NIMBYzzazione” di diversi manifestanti che sono recentemente passati da contrari solo al Lotto 6 (“ma noi non siamo contrari a Colli, assolutamente! è solo che siamo contro le discariche!!!”) a contrari pure all’impianto di trattamento di Colli

A me sembra ovvio che ci si debba attrezzare per una soluzione unica provinciale – non avrebbe senso avere Ceriana linda e pinta e Bajardo stracolmo di rumenta… -, che è giusto avere a che fare con imprenditori messi in condizione di perseguire interessi collettivi oltre che i propri e comunque essere consapevoli che un sistema organizzato complessivo di gestione, raccolta e smaltimento rifiuti è necessario e doveroso e che un secondo periodo di smaltimento rifiuti fuori provincia è peggio di un campanello d’allarme.

 

Interessi e giochi delle tre carte

La partita sui rifiuti è un tema caldo ovunque, ma io personalmente detesto chi approfitta della legittima arrabbiatura delle persone per propri tornaconti molto personali.

Parlo della lettera ai giornali scritta dal presidente del consiglio sanremese Marco Lupi la cui campagna elettorale è evidentemente già iniziata.

All’interno di questa lettera dal punto di vista letterale, è tutto vero. C’è però un grave errore concettuale sulla questione sanzioni UE: non potendo dire che le sanzioni non ci sono, fa dire al Comune di Napoli che non ci sono multe UE a suo carico. Dal punto di vista formale, è vero, ma è una palla gigantesca dal punto di vista sostanziale, nel senso che le sanzioni l’UE le fa pagare al Governo che poi si rivale sugli enti locali e quindi sulle bollette dei cittadini. Una bella supercazzola quindi.

Anche il terrorismo sulle possibili sanzioni che toccherebbero la Provincia di Imperia col piano attuale è puramente demagogia.

Tra l’altro, l’idea di mandare i rifiuti all’estero è un vero e proprio tormentone, strano però che nessuno abbia risposto: “ma perchè prima non vediamo se ci sono altre soluzioni in Italia?”. In realtà Lupi ed altri di progenie leghista non può accettare un’altra soluzione italiana, perchè alcuni anni orsono i leghisti romani festeggiarono una norma che impediva ai rifiuti di andare da una regione all’altra dopo aver protestato contro l’arrivo in Liguria di rifiuti extraregione. Il fatto che questa norma sia stata di recente abrogata dal min. Orlando potrebbe essere utile ai rifiuti ponentini, che (forse) potrebbero trovare una collocazione diversa rispetto al lotto 6, ma ammettere di essersi sbagliati per pura ideologia è sempre difficile per alcuni personaggi.

C’è una difficile lotta in corso per cercare soluzioni alternative al Lotto 6. Nessuno è contento di questa soluzione e ognuno farebbe salti di gioia ci fosse un’alternativa possibile e realizzabile (su cui io continuo a sperare), ma io so che chi ha votato a favore lo ha fatto per dare una soluzione definitiva al dramma rifiuti, non per chissà quale oscuro interesse. Questi, come ho già scritto, sono sottoposti a un’incredibile pressione da parte della popolazione contraria. Rimane il dubbio su come mai sia solo il Lotto 6 abbia suscitato una lotta così forte, non mi ricordo di proteste altrettanto convinte per i lotti 2, 3, 4, 5 e 5 bis. Mistero!

Capisco la legittima arrabbiatura di parte della popolazione, ma mi spiace che su varie questioni siano palesemente disinformati (ad esempio su internet gira la leggenda che il termovalorizzatore di Vado Ligure abbia bisogno di rifiuti per funzionare e che “noi” ci rifiuteremmo di darglieli – bene, il termovalorizzatore di Vado non esiste) , secondo me ad arte da parte di vari che hanno interessi, fanno giochi delle tre carte e sono completamente senza scrupoli.

Azioni concrete

Il gruppo del PD in Provincia propone la vendita delle azioni Autofiori per investire il ricavato sul territorio provinciale.


La situazione del territorio è infatti in vari punti estremamente critica per quanto riguarda le infrastrutture stradali, scolastiche e di messa in sicurezza idrogeologica. L’accessibilità dell’entroterra, la sicurezza delle scuole e la lotta al dissesto sono vere e proprie emergenze a cui bisogna dare assolutamente una risposta concreta. 

Non è un mistero che diverse località anche importanti turisticamente non siano raggiungibili in autobus, che la gran parte degli studenti ogni giorno si reca in edifici nati con un altro scopo cinquanta, cento o più anni fa e che frane e alluvioni sono rischi contingenti, come purtroppo la cronaca recente ci insegna.

La mutata situazione politica ci impone inoltre una seria riflessione riguardo il futuro del nostro Ente: per la prima volta, le posizioni espresse sia dalla maggioranza che dall’opposizione parlamentare sono chiaramente orientate verso la soppressione delle Province. Ci sentiamo pertanto di suggerire la vendita del pacchetto azionario Autofiori al fine di poter realizzare su tutto il nostro territorio diversi interventi.

Riteniamo sia più utile per il territorio utilizzare il proprio capitale per interventi necessari e significativi piuttosto che essere costretti a svenderli all’ultimo momento per tappare semplicemente i buchi di bilancio.


Il gruppo del PD in Provincia.



Al presidente della Provincia

Ordine del Giorno
 

  • visto il probabile futuro introito quantificabile in una cifra superiore ai 10 milioni di euro derivante dalla vendita delle azioni dell’Autostrada dei Fiori spa;
  • visto che tali risorse risultano vincolate per legge ad investimenti;
  • vista la situazione generale estremamente critica delle strade provinciali, degli edifici scolastici e delle opere per la prevenzione del rischio alluvionale
  • vista l’intenzione politica del Governo Letta nonchè della sua opposizione che tende all’abrogazione delle Province, rendendo concreto il rischio che il patrimonio della Provincia rischi di prendere destinazioni esterne al nostro territorio

 
Propone che l’intero ammontare venga utilizzato per lavori relativi in queste due tipologie di infrastrutture fondamentali, selezionati dagli uffici in collaborazione con le commissioni provinciali competenti secondo questo ordine di priorità:
 
A: Edifici Scolastici:

  • 1- messa in sicurezza degli edifici;
  • 2- interventi relativi al risparmio energetico e gestionale.

 
B: Strade Provinciali:

  • 1- messa in sicurezza da rischi idrogeologici;
  • 2- interventi puntuali che migliorino l’accessibilità da parte di autobus turistici e del trasporto pubblico, in ordine di priorità secondo l’effettiva necessità e richiesta;

C: Opere per la difesa del territorio

  • Interventi puntuali per la messa in sicurezza del territorio da rischi idrogeologici.

 

 

 

Ci sarà chi non è d’accordo immagino.

Bus, frane e strade

Sono molto soddisfatto che un’idea nata oltre un anno fa sia stata accolta risolvendo in parte un problema: alcune corse per la Valle Argentina sono state infatti ripristinate anche grazie all‘idea mia e di Luca Napoli di mettere un capolinea alla stazione di Taggia. Qualcuno mi sta rimproverando di non averci messo troppo la bandierina sopra, io sono contento di aver fornito uno stimolo positivo.

Ho inoltre segnalato al dirigente Lauretti e all’assessore Porro un problema purtroppo grave di movimenti franosi a Mendatica, nella zona compresa tra il campo sportivo e il borgo del Piano grosso modo. Ho scattato anche diverse foto che mostrano la serietà del problema. Ci sarà spero a breve un sopralluogo dei geologi della Provincia. Spero possa nascere una collaborazione tra Comune, Provincia e Regione per dare una risposta quanto prima.

Sto preparando inoltre un’interrogazione sulla strada provinciale per Carpasio, che ha vari problemini.

Tante musse attorno al Lotto 6

In questi giorni – anche negli scorsi mesi per la verità – infuria la polemica sul Lotto 6 di Collette Ozotto, ovvero la discarica sopra Bussana.

La Provincia di Imperia è stata a lungo commissariata per le vicende connesse alla raccolta e smaltimento dei rifiuti e sia l’attuale gruppo che il precedente del PD avevano lungamente battagliato su queste tematiche. In Provincia abbiamo una discarica sequestrata dalla Magistratura e per un certo periodo siamo stati obbligati a portare i rifiuti in una discarica privata a Vado Ligure, con tutta una serie di mal di pancia non indifferenti.

Indipendentemente da tutto, ora in sintesi il piano provinciale prevede una serie di passaggi.

1- costruzione impianto trattamento di Colli (Taggia)

2-apertura discarica di servizio su Taggia

3- in attesa, si utilizza una discarica provvisoria.

Certo, ci sono molte cose che si potrebbero fare subito a vari livelli, come implementare la differenziata, fare azioni attive per la riduzione all’origine dei rifiuti, diminuire gli imballaggi, incentivare il riuso.

Ora parliamo del punto 3: l’ATO rifiuti ha chiesto di poter utilizzare inizialmente il lotto 5,  già cominciato, della discarica di Collette Ozotto. Visto che si va per le lunghe, si sono portati avanti con la decisione di fare anche un lotto 6. E qui cominciano le danze.

Inizialmente c’è l’accordo unanime dentro l’ATO. Poi però salta fuori che i bussanesi si arrabbiano, dato che non gradiscono comprensibilmente la rumenta sopra casa. C’è la capacità di sapersi prendere il peso delle decisioni anche difficili? Assolutamente no. I bussanesi vengono presi in giro e e gli viene garantito dall’Amministrazione Comunale di tutto.

Per difendersi, qualcuno distorce pure la realtà. Si diffonde la voce “in Provincia tutto è stato approvato all’unanimità”. Fioccano quindi le accuse verso il gruppo PD, complice di tutto. In realtà, la decisione di localizzare il tutto a Collette Ozotto non è mai stata votata dal gruppo PD, un po’ per mancata condivisione politica un po’ perchè non ci fidiamo molto, di nessuno o quasi.

Qui trovate il verbale dell’ATO – non del Consiglio Provinciale – in cui un delegato del sindaco di Sanremo vota – come tutti i Comuni presenti – a favore dell’allargamento della discarica di Bussana.

Ora Zoccarato e Lupi tuonano contro la decisione della Provincia, ma è una presa in giro perchè in realtà quella scelta l’hanno avallata loro stessi. Un ennesimo teatrino in cui, quanto meno per dignità, è opportuno non cascare.

6referendum

Da qui a breve partirà la raccolta firme per la presentazione di sei referendum del PD.

Lo Statuto infatti prevede, oltre alle primarie, anche questa possibilità per la democrazia diretta e partecipata. Per questo, andremo a caccia di autografi di tutti gli iscritti PD.

I sei referendum sono su:

  1. Riforma fiscale
  2. Reddito minimo
  3. Incandidabilità
  4. Consumo di suolo
  5. Matrimonio gay
  6. Alleanze

Per conoscere i quesiti, c’è un sito molto dettagliato, oltre che le immancabili pagine facebook e twitter. I temi sono caldi, interessanti e i quesiti sono ben posti, per cui

Adesso dobbiamo raccogliere le firme necessarie, ovvero il 5 % degli iscritti. Io e l’immancabile Giorgio Montanari ci stiamo organizzando per raccoglierle qua nella ridente West Coast e vi faremo sapere (anche) attraverso queste pagine. Ogni forma di aiuto, sostegno e partecipazione è ovviamente più che gradita.

I gattopardi

Inizio di seduta intricato: si dimette Paolo Pippione sostituito da Tornatore, Gabriele Saldo esce dal PdL ed entra nel gruppo misto e Giovanni Bosio rientra nel PdL e ne ritorna il capogruppo. C’è movimento.

Il grosso della seduta si è incentrato su una mozione presentata da Pippione, Saldo e Bosio, contenente una serie di proposte in larga parte condivisibili su un ruolo più strategico della Provincia nel merito di alcuni grandi temi (autostrade, aurelia bis, area24, ferrovia, ville storiche). Il fatto è che poi non si è capito bene come la si doveva interpretare: Sappa l’ha presa come una prova di vitalità della sua maggioranza, Bosio come uno scatto d’orgoglio di chi ha amministrato per 20 anni il Ponente, Saldo come una critica forte verso una politica di piccolo cabotaggio. Idee confuse, ci siamo astenuti.

Ci siamo astenuti pure sul regolamenti di caccia (anche se qualche miglioramento nostro è passato) e sulle alienazioni (con l’importante esclusione per ora dell’Oliveto Sperimentale).

Abbiamo votato a favore per il protocollo sulla nuova ciclabile Bordighera – Confine di Stato e diramazione per Dolceacqua.

Tra le nostre interrogazioni, Boeri ha segnalato problemi su una probabile discarica di inerti abusiva in Valle Argentina, hanno risposto in maniera completa ad alcune nostre osservazioni sugli esami da guida e in maniera incompleta sulle indennità degli amministratori delle partecipate (l’Assessore si è impegnato a integrare).

Sceneggiate turche invece sull’odg contro le cavolate sparate da Sgarbi, bocciato con argomentazioni ridicole e offensive da parte di tutto il centrodestra.

E’ con grande rammarico che il Gruppo del PD deve constatare come il centrodestra di Sappa non sappia mostrare rispetto per le istituzioni e verso chi lotta contro la criminalità organizzata.

Il Gruppo del PD aveva presentato un ordine del giorno che incoraggiava l’Ente Provincia a dissociarsi dalle gravi affermazioni fatte nei confronti delle istituzioni democratiche e delle forze dell’ordine fatte da Vittorio Sgarbi durante l’inaugurazione di una mostra presso Regina Villa Margherita a Bordighera, di proprietà dell’Ente.

Scopo evidente di Sgarbi – ex Sindaco a Salemi di un’amministrazione sciolta guarda caso per infiltrazioni mafiose – era quello di utilizzare impropriamente il nome di Bordighera per autoassolversi da accuse infamanti: Villa Margherita è stata dunque il set per una performance a uso e consumo dello stesso Sgarbi, alla quale aveva pensato bene di accodarsi Bosio, accogliendone la solidarietà espressa. I vertici del PdL non lo hanno capito o forse hanno dovuto far buon viso a cattivo gioco alle richieste del ritrovato capogruppo Bosio.

Oltre a non aver messo in discussione l’odg precedentemente, nessuno in Provincia ha fatto la benchè minima dichiarazione sul caso, benchè fosse presenta alla sceneggiata, tra gli altri, l’assessore alle Partecipate Artioli. Sarebbe bastata una nota di precisazione, indicante che gli interventi comparsi sulla stampa erano opinioni personali estranee all’Amministrazione.

A distanza di mesi, non solo non si sono prese le distanze da tali affermazioni, ma non si vuole prendere coscienza del problema. 

Come gruppo consiliare del PD, ci chiediamo cosa deve ancora succedere perchè il centrodestra smetta di nascondere la testa sotto la sabbia riguardo il gravissimo problema delle criminalità organizzata presente nella nostra Provincia.

Quello che è apparso evidente, al di là delle parole è che questi non vogliono cambiare niente: Claudio Scajola è il nostro leader, a Imperia, Ventimiglia e Bordighera non è successo niente e siamo i più bravi del mondo.

Ecco chi sono: i gattopardi.

Le lobby del cinghiale

Ho visto recentemente un riaccendersi della vis politica al Palazzo della Provincia e un riaccendersi del dibattito, con una grande partecipazione di consiglieri e un grande fiorire di proposte e polemiche.

Vi chiederete: si tratterà di una discussione sul lavoro? sulla scuola? sulle grandi opere? sulla criminalità organizzata? sui trasporti pubblici?

No, si tratta del nuovo regolamento per la caccia al cinghiale. Mai visto consiglieri altrettanto infervorati. E sinceramente penso non sia stato un bello spettacolo, perché dimostra (ancora!) quanto troppo spesso la politica sia lontana dai problemi reali. E penso che un discorso del genere lo capiranno anche i cacciatori.

Piccolo consiglio invece all’associazionismo sociale, ai sindacati, alle categorie: prendete a modello di lobbying le squadre e le associazioni dei cinghialisti.

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