Altro che Euroregione delle Alpi Azzurre

C’è un grande dibattito sulla paventata chiusura/forte riduzione sulla linea Cuneo – Ventimiglia. Esiste on-line una petizione su TargatoCN e SanremoNews, che chi vuole può firmare (io ho già fatto).

Sulla questione ne hanno già scritto e detto molto, io volevo soffermarmi su alcuni particolari che sono sfuggiti a molti. Tra i vari motivi che spingono molti a non usare (più) quella linea, uno dei problemi principali riguarda soprattutto gli orari.

Il problema è stato segnalato anche sul blog ufficiale della linea Nizza – Tenda (e complimenti alle ferrovie francesi per l’idea!) in un significativo post della responsabile della linea, che segnalava come nonostante l’aumento delle frequenze giornaliere per Breil (da 11 a 19) l’adozione del nuovo orario da parte della Regione Piemonte abbia fatto saltare diverse coincidenze utili, rendendo nei fatti un servizio peggiore.

Si aggiunga a questo che anche le coincidenze tra i regionali in arrivo da Imperia o Sanremo sono molto scomode, e vanno da poco più di venti minuti a raggiungere a volte anche un’ora, che su poco più di due ore di viaggio effettivo pesano parecchio.

Tutto questo porta ovviamente molti a preferire/essere costretti a usare l’automobile per i viaggi da/per il cuneese, quando un alternativa economica, ecologica e anche affascinante c’è.

ferrovia val roya

Mappa della linea trovata su internet

E’ davvero notevole il clamore che sempre suscitano le vicende legate a questa linea, molto affascinante e che può contare per sua fortuna un buon numero di sponsor e aficionados, anche molto attivi. Sarebbe bello se eguale attenzione mediatica avessero anche altre vicende ferroviarie, legate allo sviluppo dell’asse Genova – Nizza, che non sempre suscitano l’interesse che secondo me meritano.

Altro punto dolente rimane e permane l’evidente incapacità di saper fare rete tra Costa Azzurra, Ponente e Provincia Granda.  Parole e proclami tanti (ve la ricordate l’Euroregione delle Alpi Azzurre?), ma quando si tratta di arrivare al sodo si latita sempre un po’, specie dal lato imperiese. E dire che saremmo quelli che ci possono guadagnare di più.

Inforailmed, un bel passo avanti

Sono molto contento di poter segnalare un importante incontro pubblico che si terrà alle ore 17 di mercoledì 6 marzo presso la Sala riunioni RTM della Stazione F.S. di Ventimiglia.
Sarà presente l’Assessore ai Trasporti ligure Vesco, il vice Presidente della regione PACA, M. Yves Petit, rappresentanti del Principato di Monaco e responsabili degli enti ferroviari francesi e italiani (Trenitalia, SNCF, RFI e RFF).
Verrà presentato, nell’occasione, il progetto di cooperazione transfrontaliera INFORAILMED volto al miglioramento e potenziamento del collegamento ferroviario tra Italia, Francia e Principato di Monaco.
Il progetto prevede:
  • – la creazione di un’informazione bilingue, coordinata e in tempo reale;
  • – redazione di studi tecnici per migliorare interoperabilità del materiale rotabile;
  • – creare modalità per essere aggiornati via smartphone, laptop e altri mezzi su orari, ritardi, etc;
  • – elaborare un quadro di cooperazione transfrontaliera.

Detto tutto

Dall’inizio del mio mandato da sindaco di questa città ho auspicato rapporti intensi con gli italiani e con l’Italia – ha detto Christian Estrosi sindaco di Nizza e presidente della Metropoli, che in queste ore a Villa Massena ha incontrato la comunità italiana residente. Noi lo abbiamo intervistato sui vari temi di attualità che vedono cooperare Nizza con le regioni italiane Liguria e Piemonte. Ricordiamo che Nizza è la prima città italiana di Francia: perchè la comunità italiana contribuisce enormemente da sempre, alla crescita economica e sociale – ha detto Estrosi. – Oggi la comunità italiana conta molto ed è ben radicata. E’ una protagonista importante e da 3 anni, all’inizio dell’anno, dedichiamo agli italiani questo incontro caloroso di auguri. Affinchè sia un momento privilegiato – ha proseguito Estrosi.

Nel suo discorso ha citato numerose collaborazioni in fieri. Prossimamente, ha detto, si recherà a Torino ad incontrare il sindaco del capoluogo piemontese. Quali novità in vista?Per quanto riguarda Torino, ma anche Genova, stiamo per realizzare delle partnership con i due nuovi sindaci: i trasporti sono al centro di questa collaborazione, Genova nel trasporto marittimo. Vogliamo alleggerire le vie autostradali per i trasporti internazionali con una eco-tassa al pedaggio Mentone-Ventimiglia. Con Torino abbiamo grandi progetti universitari, culturali, scambi importanti, in particolare nell’ambito della ricerca. E poi i legami ferroviari: anche se il Governo francese, va ricordato, ha deciso di rimandare più tardi, in un secondo momento, la liaison Marsiglia-Nizza. In due anni, due anni e mezzo – prosegue Estrosi – potrebbe iniziare il cantiere che all’orizzonte del 2018 porterà da Nizza a Genova in un’ora e un quarto e da nizza a Milano in 2 ore e mezzo – per arrivare a questo dovrà terminare il raddoppio ferroviario Genova-XXmiglia.

Nel suo discorso ha citato anche la crazione di un futura Metropoli transfrontaliera con Cuneo. Ci spieghi i dettagli. La commissione europea e l’UE stanno per creare lo statuto dell’ Euro-Metropoli e Nizza è la prima Metropoli francese. Ha la vocazione, nell’ambito della volontà di Bruxelles, a potersi uniro con il bacino confinante del Piemonte, penso ad una parte del comune di Cuneo, al quale siamo già legati dal gemelaggio dei due Parchi Argentera e Mercantour, Valle Stura e Valle de la Tinée. Abbiamo questo grande disegno di allargare il perimetro metropolitano a Cuneo e le città vicine. La comunità montana di Vinadio per ottenere questo grande territorio metropolitano e transfrontaliero –

La Provincia di Imperia e l’estremo ponente è escluso da eventuali partnership? La Liguria non rientra nei confini della Metropoli come il Piemonte e Cuneo. La partnership maggiore sarà con Genova nell’ambito universitario e nella creazione delle autostrade del mare che partiranno dal capoluogo ligure. Queste permetteranno di proteggere tutto il littorale della Liguria e della Costa Azzurra.

Da Sanremonews

Da un lato la buona notizia che dalla Francia spingono per le autostrade del mare e migliori collegamenti ferroviari.

Dall’altro ulteriore conferma che anche un ex luogotenente di Sarkozy preferisce tenere rapporti con sindaci come Fassino e Doria piuttosto che avere a che fare col centrodestra ponentino scajolano.

Detto tutto.

Scelgo la ferrovia

Un mio amico mi ha chiesto cosa ne penso del progetto della funivia fotovoltaica Sanremo -San Romolo – Perinaldo, un ambizioso progetto dal modico valore di 21,5 milioni di euro. Non mi nascondo dietro un dito e rispondo subito: in questo momento, in tema di trasporti, non mi sembra la priorità, che sarebbe invece risolvere un grande mistero che si nasconde nella stazione di Ventimiglia: la sparizione del tempo.

Infatti nonostante un treno regionale da Monaco-Monte-Carlo a Ventimiglia ci metta circa venticinque minuti e uno da Ventimiglia a Sanremo ci metta un’altro quarto d’ora (che sommati farebbero quaranta minuti…), la stragrande maggioranza delle combinazioni utilizzabili impiega tra l’ora e l’ora e venti. L’alternativa ovvia per tutti è ovviamente la macchina, con tutto lo stress e le spese che questo comporta.

In altre parti d’Europa esistono: ad esempio tra Ticino e Lombardia esistono i treni TILO, tra Malmoe (Svezia) e Copenhagen (Danimarca) ci sono gli Oresundtrain. ci sono ovviamente anche altri esempi e per i più tecnici, si tratta ovviamente di elettrotreni politensione, in grado dunque di viaggiare su reti differenti.

Con il raddoppio ferroviario fino ad Andora riappaltato e in dirittura d’arrivo (si parla della seconda metà del 2014) ed i lavori del nodo ferroviario di Genova ormai avviati (termine fine 2016) il treno diventerà sempre di più un’alternativa interessante rispetto al mezzo privato, specie se accanto alle stazioni vengono sviluppati collegamenti via bus – filobus – piste ciclabili organizzati.

Se in contemporanea ai potenziamenti a Levante venisse completamente ripensato il servizio pubblico su ferro verso il Principato e la Francia i benefici sarebbero evidenti per tutti: minori necessità di parcheggi, minore inquinamento, più tempo libero per i pendolari e benefici evidenti per i turisti e i bighelloni.

Credo davvero che questa potrebbe essere una delle chiavi di volta per il nostro territorio, che ha purtroppo più subito la frontiera invece di sfruttarla. A più lungo termine (a raddoppio terminato fino a Finale) si potrebbe pensare anche ad una sorta di metropolitana pesante Genova – Nizza. Ovviamente servono investimenti per nuovi convogli ad hoc (e magari una nuova società di gestione pubblica  ligur-provenzale).

Sono convinto che questo possa essere davvero il primo passo per un’effettiva integrazione tra le riviere, di cui tanti parlano ma che pochi paiono disposti a mettere in atto. Dato che l’acquisto di quattro convogli moderni regionali costerebbe altrettanto che la teorica funivia, mi sembra evidente che si debba privilegiare un’iniziativa di questo tipo rispetto ad altre che, seppur più poetiche, difficilmente oggi potrebbero essere realizzate.

Effetto a cascata

Buone notizie da Bruxelles: la tratta Marsiglia – Genova è stata inserita tra le reti strategiche europee. Questo renderà ovviamente disponibili finanziamenti europei sostanziosi e farà aumentare l’importanza sia in Italia che in Francia della tratta.

Si tratta ovviamente di progetti ancora molto di là da venire, ma permetterebbero alcuni significativi miglioramenti a lungo termine.

  1. collegamenti veloci tra il Ponente e Nizza – Marsiglia da un lato e Genova – Milano dall’altro
  2. possibilità di creare una linea di treni regionali veloci transfrontalieri (perchè non chiamarlo “RivieRail?) sul modello dell‘OresundTrain danese-svedese
  3. connessioni più facili via treno con zone ora abitualmente servite dai collegamenti aerei (Parigi, Svizzera, Germania Meridionale)

Queste possibilità indirettamente aprono tutta un’altra serie di grandi chances, a cascata, che hanno i nostri territori.

  1. riqualificare i tessuti urbani (da Imperia a Borghetto S.S.) liberati dalle ferrovie
  2. razionalizzare i trasporti pubblici su gomma a integrazione di quello ferroviario (abbonamento unico trenobus italofrancese)
  3. decongestionare l’aeroporto di Nizza dal traffico verso Parigi e il Nord Italia per sostituirli con altre destinazioni ora non servite

Tutto questo impone tutta una serie di sfide a vari livelli amministrativi (comunali, provinciali, regionali, nazionali ed europei) in cui è assolutamente necessario gioco di squadra e capacità di scelta. Spiace vedere che la Provincia di Imperia come Ente sia rimasto abbastanza alla finestra, ma spero che ci sia d’ora in avanti una nuova spinta per far sì che queste opportunità si realizzino.

Nizza e Genova si avvicinano; a nostra insaputa

Comunicato:  Nasce l’asse Nizza – Genova e la Giunta Sappa continua a guardarsi l’ombelico

Apprendiamo dai giornali con soddisfazione di sempre nuove iniziative per collegare al meglio Nizza con Genova, grazie all’ambizioso progetto di costruire un network funzionale ferroviario (sia pendolare sia ad alta velocità), navale e aeroportuale che è stato recentemente presentato dai primi cittadini delle due città. Questa situazione potenzialmente ha grandi risvolti positivi per il nostro territorio, peccato che il ruolo che abbiamo giocato è stato nullo, mentre dovremmo essere i primi interessati a migliori collegamenti con Francia e Genova.

Ci viene quindi spontaneo constatare l’assoluta inconsistenza dell’Amministrazione della Provincia di Imperia nel partecipare e incentivare un’effettiva politica di cooperazione transfrontaliera. Sappiamo che le collaborazioni con Nizza vanno bene solo per finire sui giornali d’estate dietro a qualche proposta strampalata  e inattuabile (come non ricordare la provincia unica Nizza – Cuneo – Imperia?) oppure per spendere soldi in progetti comunitari che non hanno alcuna ricaduta sul tessuto economico e sociale del nostro territorio.

Purtroppo questa è l’ennesima conferma di un fallimento continuo del centrodestra al governo di questa Provincia, sempre troppo incline a guardarsi l’ombelico, il solito modo vecchio di fare politica, incapace di rendersi conto dello sfacelo creato in questi anni e pertanto inadatto a governare il cambiamento necessario.

 Il Gruppo del PD in Provincia

Assente ingiustificabile

Pare che finalmente stia cominciando un minimo di dibattito pubblico sull’unico vero settore in grado di svilupparsi e di creare occupazione nella nostra Provincia, ovvero il turismo. L’anno era cominciato con una buona notizia, ovvero il rifinanziamento degli uffici IAT (Informazione e Accoglienza Turistica) da parte della Regione. Conosco molto bene e in prima persona quanto l’attività svolta da questi punti d’accoglienza possa contribuire a rilanciare e sviluppare turismo e manifestazioni, anche perchè avevo seguito da prolochino in prima persona la nascita e la crescita della succursale mendaighina di questa rete, e i risultati di tale attività si sono sicuramente visti sul territorio.

E’ sicuramente necessaria una loro evoluzione (e qui concordo con Sergio Scibilia) che comprenda un maggiore coinvolgimento delle attività economiche e una migliore messa in rete quanto meno delle Riviere italiane e francesi. Non sarebbe assolutamente uno scandalo se questi IAT vendessero anche servizi per contribuire al loro mantenimento, anzi.

Il discorso è sicuramente lungo e complesso, ma bisognerebbe quanto meno cominciare a ragionare su alcuni punti su cui è obbligatorio intervenire quanto prima.

Il grande malato è Sanremo: dopo alcuni anni in cui si erano fatti investimenti per portare clientela pregiata (russi e tedeschi) in una città che potesse offrire manifestazioni di qualità e partecipate (su tutte, le notti bianche) ora si trova a dover organizzare alla bell’e meglio fierette al Palafiori e a constatare che il problema Casino è sempre più grande. Zoccarato come al solito tanto fumo e poco arrosto.

C’è inoltre un grandissimo assente ed è l’Ente Provincia: nella Riviera dove si può dire sia stato inventato il turismo manca un assessore responsabile, mentre di attività propositiva, di coordinamento o di promozione non c’è traccia o quasi. Gli operatori si trovano a doversi autoorganizzare anche troppo (“turismo fai da te”, si potrebbe dire). Anche importanti investimenti infrastrutturali fatti (Villa Margherita a Bordighera, Area 24, il porto di Imperia) rendono poco e niente a causa della mancanza di un efficace marketing territoriale e turistico.

Sarà il caso di cominciare a ragionarci sopra, il nostro è un posto troppo bello per tenercelo solo per noi ponentini.

Un treno da non perdere

Qualcosa si muove per la situazione ferroviaria del Ponente: si stanno susseguendo riunioni per il completamento dell’Arco Mediterraneo tra Marsiglia e Genova. Ci sono buone notizie sia dal lato francese con una semplificazione per l’iter per il potenziamento tra Nizza e Ventimiglia della LGV PACA, sia da parte italiana con il via libera (alquanto inaspettato) del Governo al secondo lotto del Terzo Valico (che da migliori sbocchi per il traffico in arrivo da Francia e Spagna). Le regioni Liguria e PACA stanno lavorando per riuscire a mettere in piedi questa grande infrastruttura, che da enormi potenzialità al nostro bistrattato territorio, grazie alla possibilità di attuare migliori collegamenti sia verso la Francia che verso il Nord Italia.

Per una zona che vive di turismo e di lavoro pendolare in Costa Azzurra  può essere veramente la chiave di volta. Certo, c’è da sperare che si sblocchino i lavori in corso tra San Lorenzo e Andora e che partano presto i lavori fino a Finale Ligure.

Incoscienza comune

Quello che sta succedendo in queste ore alla mia terra non può lasciare indifferenti e bisogna ragionare bene su quello che è successo. Se è vero che c’è stato abuso di cementificazione su tutto il territorio, è anche vero che “grazie” al cambiamento climatico pare che aumentino sempre più fenomeni meteorologici violenti: in pochi minuti oltre mezzo metro d’acqua è sceso dal cielo sulle colline attorno Quezzi e in alcune zone del Sud della Francia; l’alluvione su Genova è stata chiamata su alcuni media stranieri “Flash Flood”, inondazione lampo.

Credo che ci sia una responsabilità comune per quello che è successo, perchè alla disattenzione della politica si deve sommare il disinteresse dei cittadini. Si tratta di questioni estremamente complesse, che partono da una somma di “piccoli” fenomeni, tra cui l’abbandono delle campagne e dell’entroterra, la mancanza di manutenzione pubblica e privata, il mancato rispetto di norme di protezione civile e di buon senso e mille altri fattori.

Non è però sempre colpa degli altri, siamo tutti a dover cambiare mentalità e a capire l’importanza di certi problemi, che tendiamo ad aggravare noi per primi sia gettando la cartaccia che ostruirà il tombino, sia disobbediendo alle misure consigliate di sicurezza, sia viaggiando in macchina o aereo piuttosto che in treno. Posso capire il bisogno psicologico di un capro espiatorio che molti hanno, ma anche lo si trovasse, dal giorno dopo saremmo di nuovo punto e a capo.

Frontiere scolastiche

Una delle più grandi occasioni economiche per il nostro territorio è rappresentata dalla vicinanza della Costa Azzurra e di Montecarlo: in questo senso padroneggiare inglese e francese è fondamentale per avere maggiori possibilità lavorative e magari una ciliegina sulla torta potrebbe essere un’effettivo mutuo riconoscimento dei diplomi di scuola superiore.

In questo senso un’esperienza pilota importante era la sperimentazione dell’ESABAC, ovvero un programma sperimentale che prevedeva per alcuni corsi un duplice diploma, valevole sia come Esame di Stato italiano che come Baccalaureàt francese. Forse il sostegno iniziale del Governo Berlusconi era dovuto all’assonanza Baccalaureàt – Baccanale:  sapeva di trasgressione, e quindi subito lo hanno sostenuto, poi Silvio, Giulio e Maria Stella si sono resi conto che era una cosa troppo seria per i loro gusti e quindi l’hanno tagliata.

Purtroppo con le ultime finanziarie tutte le sperimentazioni sono state tagliate, ESABAC incluso. Un ordine del giorno proposto da Giancarlo Manti, firmato da tutti i partiti è stato approvato all’unanimità in Consiglio Regionale, in cui si chiede alla Regione di sostenere le scuole della nostra Provincia già impegnate in questa sperimentazione affinchè riescano a portarla avanti anche nei prossimi anni.

Tra queste scuole per la cronaca ci sono i licei scientifici di Sanremo e Ventimiglia, che sarebbero molto contente se si riuscisse a portargli questo difficile compito a casa svolto dalla Giunta Regionale. Appena ci sono novità, le pubblicherò qui.

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