…to be continued

Sono soddisfatto. Abbiamo parlato – unici – per alcuni mesi di temi difficili, concreti, sentiti, mai caduti nella demagogia e senza scendere a compromessi.

Renzi ha meritatamente stravinto e sarà il mio segretario, senza se e senza ma. Le primarie hanno avuto uno straordinario successo di affluenza, visto il clima e i gufi professionisti che si sono puntualmente sbagliati.

Nel frattempo gli apparati erano schierati altrove, a sostegno del vincitore annunciato o a difesa dell’unico vero sfidante accreditato “dove conta”. Luca Sofri e Gad Lerner vanno ancora più in là, ma non mi interessa, mentre (come sempre) condivido quasi integralmente quanto scrive nonunacosaseria.

Come saprete, ero il coordinatore della mozione Civati in Provincia di Imperia. Bisogna saper perdere, come dice giustamente il mio Montanari preferito. Ma bisogna anche essere obiettivi: abbiamo ottenuto un risultato superiore alla media nazionale, sfiorando per pochi voti l’elezione della “nostra” Giovanna Baldassarre in Assemblea Nazionale. Toccherà a Lorenzo Frixione fare da civatiano savonimperiese e quindi sbattersi il doppio (#sischerza, anzi daghe drentu).

Non male, per l’unica mozione senza “grandi nomi” in Provincia.

tobecontinued

Adesso ovviamente si continua. Perchè noi “civatiani” siamo talmente pericolosi estremisti di sinistra che il nuovo responsabile economia del PD è Filippo Taddei, ovvero chi ha coordinato le nostre pagine economiche.

Su vari temi il PD è stato paurosamente “zitto e fermo”, mentre il mondo andava avanti, e il nostro compito sarà quello di far sì che non ci scappino più. Per capirci, in questo momento la protesta dei forconi è arrivata fino a Imperia e stamattina hanno anche fatto saltare una riunione di Commissione in Provincia e il Consiglio previsto per questo giovedì. Siamo stati tutti colti di sorpresa, mentre avremmo dovuto capire per tempo quanta rabbia covava sotto la cenere. A tutta questa gente, e a molta altra, dobbiamo delle risposte, sia perchè è nostro dovere, sia perchè se no glie le daranno Forza Nuova, Grillo o magari Tano Scullino. Con la loro proverbiale affidabilità.

Penso che da domenica sera in poi sarà comunque più facile darle.

Fine primo tempo

E’ finita la prima parte del Congresso Nazionale. Lasciamo perdere le regole assurde e le ancora più assurde modifiche in corso d’opera, possiamo cominciare a ragionare su alcuni punti fermi.

Il primo è che, nei fatti, mi sembra molto difficile sostenere che ci siano più “rischi di pilotaggio esterno” in primarie aperte che con un Congresso a tessere fatto così.

In Provincia di Imperia, più o meno il 70 % del PD era schierato con Renzi, era obiettivamente quasi impossibile che questo non si vedesse anche tra gli iscritti. Un’altra fetta comunque molto significativa era schierato pro Cuperlo.

Il 12 % di voti riportato a livello provinciale dal Comitato per Civati è un ottimo risultato, specie vista la sproporzione delle forze in campo. In particolare, il 18 % su Sanremo è il migliore risultato nelle città liguri.

Certo, la confusione che si è creata poi su alcuni punti – il no alle larghe intese – è stato strumentalizzato in alcuni ambiti locali. Ricorderei a tutti che si sta parlando di questioni molto diverse, che è sempre problematico applicare a livello amministrativo soluzioni nazionali e viceversa, e che una cosa è trovarsi alleati di sorpresa col, anzi, coi PdL, senza che elettori e iscritti lo avessero discusso e votato prima. La visione strategica di Renzi è diametralmente opposta – ad esempio – alla coalizione che sostiene Burlando o Berruti a Savona, ma evidentemente i leader dei renziani della seconda e della prima ora sono capaci di scindere i vari piani di governo.

Vorrei ringraziare Salvatore, Davide, Giorgio e Alice che hanno macinato km per presentare la mozione all’infuori dei propri circoli e fargli i complimenti per la competenza, la bravura e la serietà con cui l’hanno fatto, attestato anche da elettori e relatori di altre mozioni.

Le primarie aperte saranno comunque tutta un’altra storia, nei gazebo e nelle strade sarà molto più facile ottenere la partecipazione e il voto dei milioni di delusi del PD che non possono trovare risposta in altre proposte.

Piccola postilla, fossi Epifani, comincerei ad attivarmi sulle pratiche in cui i 4 candidati hanno mostrato un accordo – come le dimissioni della Cancellieri o l’iscrizione al PSE – e cercherei pure di dare una calmata e di suggerire un ritorno alla realtà delle testate ufficiali del PD, che spesso paiono più al servizio di uno o dell’altro (sostenitore del) candidato che del PD; è una semplice questione di forma, non siamo in grado (purtroppo) con quei mezzi di spostare significative parti di elettorato, ma sarebbe di indubbio buon gusto.

Guida al Congresso

D- Lasciamo perdere tutte le polemiche possibili su regole, decisioni, contromisure, etc. Ora ci sono i Congressi di Circolo: cosa vuol dire?

R- Vuol dire che gli iscritti al PD votano nel proprio circolo la loro mozione, ma tutti possono andare a sentire le presentazioni delle quattro diverse mozioni. Qui in Provincia di Imperia:

  • Giovedì 14: ore 20,30 Valle Impero a Borgomaro e ore 21 Taggia
  • Venerdì 15: Cervo e San Bartolomeo a Cervo ore 21
  • Sabato 16: Soldano ore 9, San Lorenzo e Santo Stefano c/o Comune Santo Stefano h 16,00, Diano Marina a Cervo ore 16,30, Sanremo San Martino ore 17,30 Hotel Corso
  • Domenica 17: ore 9,00 Dolceacqua, Poggio-Bussana ore 9,00 a Poggio, Bordighera 9,30, Imperia Oneglia 9,30, Ventimiglia 9,30, Coldirodi 10,30, Vallecrosia ore 15 pizzeria Li Ottoluoghi, h 16,00 Sanremo Centro, Camporosso h 16,30, Imperia Porto Maurizio 16,30.

D- Chi è che può votare ora?

R- I nuovi iscritti del 2013 già in possesso di tessera e tutti i vecchi iscritti che hanno rinnovato la tessera. E’ possibile rinnovare la tessera il giorno del Congresso.

D- L’8 dicembre ci sono le primarie invece coi gazebi in giro: lì chi può votare?

R- Chiunque sottoscriva la dichiarazione di essere elettore del PD e non sia notoriamente un esponente politico avversario o un delinquente o entrambi.

D- Hai già deciso chi sostenere come segretario nazionale?

R- Certo, ovviamente e convintamente Giuseppe Civati. Idee chiare, poche musse e un progetto convincente, come ha ottimamente illustrato recentemente a Sanremo.

D- Cosa non ti convince degli altri candidati?

R- Non ho nulla che non mi convince degli altri candidati, sono ottimi tutti. Ma io preferisco Giuseppe: mi piace il programma, condivido le analisi e credo sia la scelta giusta per guidare il PD. Per ciò che riguarda Cuperlo, non credo possa essere capito dal nostro elettorato e dal Paese e altrettanto dubito possa rappresentare la necessità di cambiamento della politica che il Paese ci chiede. Gianni Pittella è un bravissimo europarlamentare e mi ha fatto davvero piacere intervistarlo, ma non lo vedo molto nel ruolo di coordinare l’operatività quotidiana del PD. E Matteo Renzi, nonostante abbia un po’ migliorato il suo programma dall’anno scorso, credo che abbia innanzitutto parecchia confusione tra i ruoli di segretario del PD e di candidato premier e soprattutto il fatto che sia sostenuto da chi in teoria lui dovrebbe voler rottamare e che in realtà ha già negli anni fatto fuori a tradimento Prodi (tre volte), Veltroni e Bersani.

CivaDay in Liguria

civaday

Qualche spunto dal Mugello

Ho trovato questa lettera del Sindaco di Barberino di Mugello molto interessante, per l’analisi e per la sintesi finale. Buona lettura.

Sono un Sindaco del PD ed amministro dal 2009 il Comune di Barberino di Mugello in provincia di Firenze, ma non è in questa veste che scrivo ai Circoli e ai militanti del PD. Lo faccio da fondatore del Partito Democratico o, se volete, da persona che si impegna in politica dall’età di 15 anni (oggi ne ho 54). 

Scrivo perché fortemente preoccupato di come si sta svolgendo il dibattito congressuale e dagli eccessi di personalismo giocati sulla pelle del Partito e del Paese. Preoccupato dall’incapacità dell’attuale gruppo dirigente e dei candidati alla segreteria di tenere insieme il PD.Preoccupato dalle lacerazioni che ci portiamo dietro, a tutti i livelli, dopo ogni Consultazione Primaria. Preoccupato dall’assoluta ininfluenza dei Circoli e dei militanti sul dibattito Nazionale, Regionale, Provinciale.

Potrei continuare per molte righe, ma penso possa bastare. 

Personalmente ho preso una decisione: non sosterrò e non voterò nessuno dei candidati alla Segreteria, parteciperò al Congresso cercando di portare un contributo sui contenuti e sull’idea di Partito Democratico, tutto il resto può attendere, compreso chi sarà il prossimo Segretario o Candidato Premier. Decisione che nasce dalla profonda convinzione che la possibilità di superare la crisi economica, istituzionale e politica risiede nella capacità di esprimere un progetto, un’idea per l’immediato e per il futuro e non dalla scelta del leader.

Possiamo restituire fiducia agli italiani solo se superiamo(superano) un’idea della Politica come mero strumento di “Potere” e la riconduciamo alla propria natura positiva: affrontare insieme i “problemi” , cogliere insieme le “opportunità” e farlo nell’esclusivo interesse della collettività. Da troppi anni non è più così ed oggi se ne colgono drammaticamente i risultati.

Sono anche convinto che solo Militanti appassionati e Circoli attivi possano determinare gli esiti delle consultazioni elettorali e decidere le strade che percorrerà la politica, non vedo tracce di saggezza nei nostri vertici e in chi si propone come leader, spero di trovarne nella base e ringrazio tutti coloro che vorranno condividere e diffondere questo messaggio.

P.S.- Questo post è stato scritto oltre quattro mesi fa, da allora sono cambiate tante cose nella scena politica italiana, ma molti degli assunti espressi mantengono, per me, la loro attualità.

Solo sul sostegno ai candidati alla segreteria ho cambiato idea e sosterrò Civati.

Carlo Zanieri

Troppo facile e sbagliato

Condivido in pieno quanto detto da Pippo Civati riguardo le dichiarazioni sulle spese militari espresse oggi dal Presidente della Repubblica, definite “necessarie”.

A me sinceramente tutto questo ricorso all’aggettivo necessario – larghe intese necessarie, governo di necessità, non ci sono alternative – mi preoccupa e mi porta a chiedermi e a chiedervi: ma se tutto è necessario, a che cosa serve discutere? Se tutti quelli che non sono d’accordo su qualsivoglia argomento sono etichettati come propagandisti, a che cosa serve avanzare delle proposte diverse? Le due cose si tengono: se una scelta (scelta?) è necessaria, tutto il resto è propaganda. A me dispiace, ma sono di tutt’altro avviso. Posso?

Ovviamente concordo con Pippo. Chi mi conosce sa che non sono un pacifista utopico fricchettone figlio dei fiori (purtroppo! aggiungerebbe qualcuno…), ma un appassionato di politica estera e di difesa che è conscio di vivere sul pianeta terra nel 2013. Ciò nonostante, penso che le forze armate e di sicurezza sono un insieme incredibile di sprechi, moltiplicazioni di servizi e inefficienze di vario genere.

Penso che gli F-35 che servono sono la metà di quelli ordinati e che al massimo sarebbero da preferire aerei italiani ed europei, che è assurdo avere 6-7 forze di polizia che svolgono spesso gli stessi compiti scoordinandosi, che ci siano almeno 5 reparti aeronavali per il controllo dei confini, che i nostri campioni olimpici siano in realtà assoldati dai vari reparti sportivi militari e di polizia presi da un’assurda guerra a colpi di medaglie, che ci siano ancora oggi reparti militari dediti al sollazzo e al relax dei dipendenti del Ministero della Difesa come a Sanremo la spiaggia militare di corso Imperatrice e la “caserma” di San Martino definita da qualche fine umorista “base logistica”.

Penso che – più a lungo termine – non abbia più senso mantenere forze armate nazionali e che servano piuttosto forze europee, e quindi dobbiamo concentrare i nostri sforzi nell’uniformare dotazioni, procedure e modalità operative con gli altri paesi europei, che bisogna ovviamente fare di tutto perchè il processo ai due sottufficiali in India sia condotto secondo equità ma che fu un errore permettere che militari armati andassero sotto il comando di civili privati, che sicuramente ad esempio bisogna difendere le nostre rotte commerciali dagli assalti dei pirati e che si può farlo oltre che con le fregate e gli elicotteri NATO anche offrendo alternative economiche e sociali in un Corno d’Africa ridotto alla fame anche dalla nostra indifferenza, che è obbligatorio avere un’aeronautica moderna ma che deve servire alla nostra sicurezza e non come esposizione personale per ufficiali d’alto grado.

Penso che sia giusto dire cose precise e puntuali e che se si pensa che si possa bollare ogni opinione contraria di “semplicismo e propagandismo”, beh, non sono d’accordo. Troppo facile e sbagliato.

AperiCIVA

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Appello agli elettori del Partito Democratico

Io ovviamente e modestamente sottoscrivo.

Questo appello è rivolto a tutti gli elettori del Partito Democratico affinché diano il loro contributo partecipando al prossimo congresso in maniera attiva.

L’analisi delle criticità ci vede concordi circa un Partito Democratico spesso ingabbiato da logiche correntizie, incapace di cogliere i cambiamenti del nostro tempo, ammalato di tatticismo e di personalismi, poco propenso ad ascoltare la base, il suo elettorato e la voce dei territori.

La missione del Partito Democratico è quella di governare l’Italia. Oggi dobbiamo fare quei cambiamenti di sistema indispensabili a farla divenire il Paese del rispetto e del merito che è il fondamento di ogni società, dove crescita economica e benessere umano, ambientale e civile vanno di pari passo. Per questo serve un congresso ricco di contenuti e di obiettivi.

Il congresso del Partito Democratico sarà il momento in cui non si rinnoveranno solo i dirigenti nazionali e locali, ma si definirà la linea politica dei prossimi anni.

Abbiamo l’idea di un partito che non sia consociativo ma alternativo al centrodestra, rispettoso dei principi stabiliti dallo Statuto, chiaro nei contenuti e trasparente nelle scelte, aperto alla società civile e ai suoi talenti, pronto a confrontarsi con gli amministratori locali, capace di formare una classe dirigente, promotore del merito a tutti i livelli.

Da tempo chiediamo un congresso aperto al quale possano partecipare non solo gli iscritti, ma anche gli elettori e i simpatizzanti. Un congresso con regole semplici, chiare e trasparenti. Un congresso che diventi luogo di discussione e scelta per milioni di persone. In ogni caso ci sarà un solo modo per cambiare il Partito Democratico: entrarci.

Aderire in massa, partecipare al congresso da iscritti, per contribuire non solo con il voto ma con la partecipazione, vorremmo dire con la propria vita, con l’esempio; assai di più di quanto si possa fare se fossero “solo” primarie. Patrimonio di condivisione che non ci ha mai tradito.

Con questo appello chiediamo pertanto a tutti gli elettori del Partito Democratico, nessuno escluso, di iscriversi. Di farlo fin da oggi e di invitare altre persone a farlo. Questo consentirà di ampliare la base della nostra democrazia interna e di avere una leadership autorevole, riconosciuta e pienamente legittimata.

Iscriversi al Partito Democratico è semplice. Basta rivolgersi al circolo del proprio luogo di residenza, sottoscrivere l’adesione e ritirare la tessera. Ma c’è anche l’iscrizione on line, dal sito del Partito Democratico.

Ne vale la pena. Non per noi, non per chi sarà il prossimo segretario, ma per il Partito Democratico.

Che è un po’ come dire per l’Italia.

Fabrizio Barca
Goffredo Bettini
Felice Casson
Pippo Civati
Laura Puppato
Debora Serracchiani

Mi sa tanto

Siamo in vista (forse) di un Congresso importante e fondamentale per il futuro del Paese e dell’Europa. Perchè stiamo sempre a sottovalutare il nostro peso, ma siamo uno dei paesi più importante dell’UE e quello che succede qui influenza a cascata tutta Europa. Quello che combinerà il PD è quindi particolarmente importante.

Quello che non ci serve ora è ritentare di fondare il partito – bocciofila che abbiamo provato a costruire dal 2009 in poi: non sono più i tempi per mantenere in piedi strutture (anche mentali) che non sono più adeguate da sole ad elaborare le risposte che servono alle persone nella realtà di oggi.

Non credo basti una spennellata di bianco se la struttura è antiquata, credo che serva proprio cambiare schema e prospettive.

Si sente parlare ciclicamente di Nuovi Soggetti a sinistra. Ne ho visti nascere tanti in cui tante energie si sono sprecate nell’autoghettizzazione. E non solo a sinistra, ma anche verso il centro: Sinistra Arcobaleno, Rivoluzione Civile, Alleanza per l’Italia, Scelta Civica, per citare solo i casi più eclatanti di fiammelle. Il campo di gioco per tutti coloro che vogliono riformare in modo giusto e solidale questo Paese dovrebbe essere quello del Congresso del PD e chi non partecipa alle qualificazioni, sicuramente non vince il campionato.

Nei primi mesi di quest’anno abbiamo tristemente visto quant’è difficile far coincidere le figure di candidato premier, di segretario e di leader della coalizione nei momenti di crisi politica, che purtroppo non si può dare per scontato non si presentino più. Credo ci sia bisogno, specie ora, di un segretario PD a tempo pieno, perchè di magagne da sistemare e di lavoro da fare ce n’è un botto.

Negli ultimi mesi ho visto una strana coalizione formarsi all’improvviso verso un candidato, composta guarda caso da chi ha prima blindato e poi fatto fuori Prodi, Bersani e Veltroni, in serie. Direi che la trama la possiamo intuire, a meno che non si cambi schema e si rinunci a certe logiche portate avanti da determinate persone.

Credo che ci sia bisogno anche di linee chiare su un’economia più giusta, sui diritti, sui beni comuni, sull’ambiente. Venerdì alle 19 alla Festa Democratica a Genova c’è il mio amico Pippo Civati, io lo vado a sentire e mi sa tanto che lo sostengo pure al Congresso.

Una questione d’orgoglio

Pare ci sia una calma apparente. In realtà sta succedendo di tutto, dal caso kazako in giù.

Credo che il PD dovrebbe avere molta meno paura di affrontare certi temi e certe problematiche. Penso che bisogna avere molto più coraggio nell’affrontare i problemi delle tasse sul lavoro prima di quelle sui patrimoni e smettere di rinviare questioni urgenti come la legge elettorale o gli asset fondamentali della difesa del nostro paese. Tutto questo non significa minimamente sminuire il buon lavoro che tanti ministri del Governo Letta stanno svolgendo, ma semplicemente chiedere maggiore chiarezza e una linea politica condivisa.

Credo che in contemporanea bisognerà ripensare profondamente il PD, che nei prossimi anni sarà ancora più fondamentale per il buon governo del Paese e dei suoi territori. Dobbiamo archiviare un’esperienza di questi ultimi anni, sostanzialmente sincera ma probabilmente indietro di 15-20 anni rispetto al Paese che aveva attorno (piccola dimostrazione). Allo stesso tempo, la confusione che si è creata tra il ruolo della politica e la voglia di voltare pagina (comprensibile) rischia di far dimenticare un passaggio importante, ovvero che serve il PD, anche se non esattamente questo PD.

Questo PD ha ancora troppa paura di internet (più o meno come se le suffragette avessero avuto paura della carta…), di andare oltre i vecchi steccati socialdemocrazia/liberalismo, di andare orgoglioso delle migliaia di suoi ottimi amministratori sparsi in tutta Italia. E con la paura non si va tanto avanti.

Credo in un PD che non abbia paura e che sappia ritrovare e mostrare tutto il suo orgoglio. Per questo mi ritrovo molto nelle proposte e nelle idee che Pippo Civati propone per il PD e pertanto ho deciso di sostenere la sua battaglia congressuale. Pertanto, piccolo spazio pubblicità.

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