I Senatori se Sì o se No

Questo è il testo del ddl Chiti, ovvero quello che disciplina l’elezione diretta dei Senatori dopo l’approvazione della riforma. Renzi è più bravo di me e ieri ha fatto vedere la scheda, io sono un po’ più nerd e vi linko gli articoli. Dunque non è vero che i Senatori non verranno più scelti dai cittadini, ma succederà che alle regionali sceglieremo direttamente anche chi andrà in Senato.

Certo, come tutte le leggi elettorali di tutti gli organi costituzionali (Camera, Regioni, Comuni, etc) non è inserita direttamente in Costituzione, nè per questioni procedurali poteva essere approvata prima del referendum (a Riforma non approvata sarebbe di fatto incostituzionale).

Se vince il sì, c’è già la legge elettorale per il Senato pronta, già sostenuta da un’ampia maggioranza parlamentare e votabile anche da quelli che si lamentano del Senato non elettivo.

Se vince il no, bisogna fare una legge elettorale comunque perchè l’attuale legge elettorale (il Porcellum) per il Senato è stata bocciata dalla Consulta. Manca però una bozza condivisa su con che cosa sostituirla, e prima o poi le elezioni comunque ci sono, ma non si sa come andarci.

Fate voi, ma per me è molto meglio il Sì.

Tormentodem

Ulteriore imbarazzo nel Partito Democratico, questa volta per una questione assolutamente musicale, ma che non per questo rischia di destare meno spaccature.

E’ infatti chiaro a tutti come l’estate italiana 2014 sia priva di un vero e proprio tormentone estivo, ovvero LA canzone estiva. Esempi a non finire, da San Tropez di Peppino di Capri, la Lambada, la Macarena o Aserejè. Dal Dipartimento Turismo della Commissione Europea hanno però fatto urgentemente sapere al Governo italiano che in assenza di tormentone violiamo il Trattato di Lloret de Mar  e creiamo distorsione nel mercato turistico continentale, pertanto il Governo in assenza di un chiaro riconoscimento di mercato, deve emettere un decreto d’urgenza che stabilisca quale è la canzone caratterizzante questi mesi di vacanza, pena pesantissime sanzioni comunitarie.

Come si poteva immaginare, questa scelta ha creato ulteriore imbarazzo nel PD, che si presenta ulteriormente spaccato. Il premier, visto che quest’anno non è uscito l’album di Irene Grandi (fiorentina come lui e di cui è grandissimo fan), ha deciso di rimettere la scelta alla direzione del PD. La prima ipotesi – caldeggiata soprattutto dall’ala più discotecara – happy hour del partito (Boschi, Bonafè e Picierno in testo) proponeva “Summer” di Calvin Harris, ma pare che questa proposta non sia stata molto apprezzata. Molto solitaria anche la proposta del Ministro Orlando verso l’ultimo singolo di Levante, ma alcuni sospettano che spinga verso quel nome solo perchè spezzino. Il grosso dei bersaniani pare spinga verso l’ultimo singolo di Ligabue, mentre AreaDem per ripicca ha scelto il nuovo brano di Renga. Il nuovo segretario dei Giovani Democratici Baldini deve purtroppo portare avanti la proposta elaborata dalla precedente segreteria, ovvero “The Rhythm of the Night” di Corona. L’ala civatiana ha invece scelto il dissenso esplicito, dichiarandosi disponibili a condividere la scelta della canzone, ma non dell’artista, che è stata individuata per verve, allegria e ottimismo in Lana Del Rey, dopo aver accantonato l’iniziale idea di far le primarie per il vincitore del FestivalBar.

Di tutto questo dibattito pare non sia stata minimamente coinvolta la base, che in effetti osserva un po’ stupita. Tra i timori principali primeggia che la scelta del tormentone venga fatta dalla Troika: sarebbe veramente insopportabile, perchè pare che Draghi, Lagarde e Barroso intendano sostenere Emis Killa e la sua “Maracanà”. Apprendendolo in via informale, una nota del Presidente della Repubblica ha ribadito con viva e vibrante protesta che l’Italia non ha bisogno di sacrifici così gravi per rientrare pienamente e autonomamente negli standard europei, invitando in contemporanea tutte le istituzioni a far la propria parte: è già il 5 agosto, e non c’è più tanto tempo per imparare il nuovo ballo di gruppo estivo.

Buone vacanze a tutti

2voltegenitori a Vallecrosia

Flyer Vallecrosia web-1

Perchè vado a Livorno

Non sempre condivido i toni e le critiche che pongono i civatiani (li chiamo così in mancanza di altro nome più adeguato – ps nel frattempo qualcuno provveda) nei confronti dell’operato del premier Renzi. Sul territorio infatti nonostante i civatiani (cfr nota tra parentesi precedente) ci siano praticamente dappertutto e nonostante abbiano idee generalmente abbastanza dirompenti nel contesto del partito in cui operano, non si creano (più) situazioni paragonabili alla guerra delle Riforme in corso al Senato.

A proposito, anche sul Senato, non mi convincevano nè le ipotesi Boschi, nè quelle Chiti. Ma ora approveranno una specie di via di mezzo mediata da Calderoli, basta la parola. E pare che nessuno degli alleati per le Riforme considerasse davvero imprescindibile modificare così profondamente il ruolo del Senato. E pare che intanto ci siano anche altri gruppi più o meno numerosi di parlamentari, che su altre votazioni o materie non seguano pedissequamente la linea del Partito, senza venire però sbattuti nell’elenco dei cattivi. E vorrei sapere perchè, alcuni sì e altri no.

Quindi io vado a Livorno perchè sono pieno di dubbi, mentre tanti, troppi, sono così tanto sicuri di tutto. E a me, in fondo, essere così tanto sicuro di tutto non è mai piaciuto.

Domenica tutti ai seggi!

Carissimi,

siamo davvero agli sgoccioli, mancano poche ore al voto: un appuntamento decisivo per Sanremo e per l’Europa.

Sono molto soddisfatto di come è andata a mia campagna elettorale, iniziata con l’ironico “Esercito in città”, è proseguita con tanti incontri su tutto il territorio comunale, con l’inaugurazione del mio simpatico “PuntoLanteri” , con diversi approfondimenti su temi come le spiagge e l’innovazione, sempre al fianco del nostro candidato Alberto Biancheri.

In questi giorni vi ho presentato il mio programma, incentrato su sei temi, trasporti, ambiente, musica, benessere degli animaliriorganizzazione del Comune e servizi sociali, che si intersecano e completano i progetti della coalizione a sostegno di Alberto Biancheri, candidato Sindaco a Sanremo, per quanto riguarda lo sviluppo di una Sanremo migliore, in cui il turismo venga rilanciato, in cui il territorio sia una risorsa da non cementificare, in cui la qualità della vita di tutti i suoi abitanti sia migliore grazie alla solidarietà e all’innovazione.

Tutto questo si può fare con l’impegno, la volontà e la capacità di fare squadra mettendo assieme idee e risorse che possono arrivare da una migliore cooperazione con gli altri Comuni vicini e da una nuova Giunta autorevole, capace di rapportarsi con la Regione,  il Governo e l’Unione Europea.

Come sapete già, nel frattempo ho continuato ad occuparmi di problemi come la crisi occupazionale della nostra provincia e molto altro, come potrete leggere sul questo blog, anche con quel pizzico di ironia che non guasta mai.

Vi invito quindi ad andare a votare domenica, dalle ore 7 alle ore 23, Sanremo può davvero cambiare verso e cancellare la brutta pagina degli ultimi 5 anni di amministrazione del centrodestra. La nostra città ha bisogno di persone capaci e preparate a cogliere le sfide che il futuro ci prospetta, per questo vi invito a riflettere sull’assoluta opportunità del voto e sull’importanza della vostra decisione, coinvolgendo anche i vostri amici e conoscenti indecisi.

Grazie per la vostra attenzione e buon voto!

Alessandro Lanteri

La parola “fine”

Oggi che le province elettive hanno una data di scadenza certa, mi arriva il CUD 2013 dalla Provincia: pare che nel 2013 il Consigliere Lanteri abbia incassato in gettoni la mirabolante cifra di 964,16 €. Lordi.

Riguardo la questione, ho già detto da tempo che la soluzione migliore per noi sarebbe stato l’accorpamento con Savona e una migliore suddivisione delle competenze con Regione e Comuni e che per tenerle in piedi con un Consiglio di 10 sindaci allora tanto vale chiuderle il più presto possibile (fonte: me stesso 7 luglio 2012). Cosa che per ora non è ancora prevista. Ho qualche speranza che questo si possa realizzare e do fin da subito il mio assenso a un ridisegno complessivo degli Enti Locali.

Su questo argomento ho già scritto tanto da tempo, per i curiosi.

Una situazione tragicomica invece  sta creando il panico in tanti comunelli. In base alla nuova legge, almeno il 40 % della giunta dev’essere del sesso meno rappresentato. E per gli enti sotto i 3.000 abitanti, visto che la Giunta sarà di tre membri, sarà impossibile rispettarla, visto che bene che vada, andrà sempre 66 a 33 %. Spero ci sia un’interpretazione correttiva, altrimenti ci sarà da ridere.

Ultimo aspetto, più generale.

Sulle modifiche costituzionali, è opportuno che ci sia un dibattito un minimo partecipato. Sulle Province ce la siamo menata troppo, per cui diamoci un taglio, che se ne è parlato per anni. Su Senato e Titolo V, mi pare ci sia davvero troppa fretta. Ringrazio Renzi per averci portato nel PSE, per aver abrogato il reato di immigrazione clandestina e per aver dato una scossa positiva generale, ma non è davvero il caso di esagerare sulle riforme costituzionali “pesanti”, se ne parliamo qualche settimana, non succede nulla. Ma nulla nulla, eh.

Ornamentale, aromatica o tessile?

Qualche anno fa feci il rilevatore per il censimento agrario. Durante quel periodo una delle aziende che dovevo intervistare era un caso un po’ particolare: pare avesse sostituito tutta la sua coltivazione floricola in serra con marijuana e che di ciò purtroppo per loro si accorsero le forze dell’ordine. I responsabili, ai domiciliari e sotto processo, non avevano l’intenzione nè di autodenunciarsi nè di dichiarare il falso rispondendo alle domande dell’ISTAT, comprensibilmente e quindi in buona sostanza non intendevano rispondere al questionario.

Ovviamente la procedura (già problematica e complicata di per sè) non prevedeva un caso simile e provai a spiegare la situazione ai vari responsabili locali, che dubbiosi anche loro su come riempire un questionario problematico, chiesero a loro volta ai “capoccia” loro, non ottenendo risposta applicabile.

Dopo varie settimane di tira e molla, persi la pazienza e scrissi un post ironico sulla pagina ufficiale facebook del Censimento, che faceva più o meno:

Ho trovato un’azienda che coltiva cannabis indica di ottima qualità: secondo voi devo censire questa specie come verde ornamentale, pianta aromatica o coltivazione a uso tessile?

Ovviamente quel post ottenne un numero spropositato di apprezzamenti e commenti, e il mio responsabile locale venne chiamato al telefono dopo credo tre quarti d’ora. Un responsabile nazionale lo avvisava che c’era un rilevatore che si faceva beffe del Censimento, ma il mio referente gli rispose tranquillo tranquillo che in realtà il problema c’era e che in pratica avevo davvero bisogno di sapere come chiudere questa procedura. A quel punto, si interessarono seriamente del mio problema e riuscimmo a chiudere quella pratica.

Ora che si riparla di che fare delle droghe leggere, mi è ritornato in mente questo episodio del recente passato. E chissà che tra frizzi, lazzi e cotillon, si riesca davvero dopo aver riso un po’ a ragionare davvero su un tema troppo ideologizzato sia dai Giovanard-core che dagli sballoni esaltati.

In via d’estinzione

Escono adesso vari commenti sul futuro delle Province sul Decreto Del Rio. Ritorna d’attualità ciò che avevo scritto qualche mese fa. Se il Senato approva, non esisteranno più consiglieri provinciali eletti. Faccio parte di una specie in via d’estinzione, insomma.

Un breve accenno a Sanremo: da quando faccio politica, ho sempre preso atto che per fenomeni vari, i sondaggi non ci hanno quasi mai preso: è accaduto alle politiche 2006, politiche 2008, alle comunali sanremo 2009 e alle politiche 2013. Penso che le primarie siano un buon metodo per la selezione dei candidati nel centrosinistra, ma che mi sembra molto strano che i principali sostenitori di questo sistema siano alcuni di quelli che appena un anno fa avevano provato ad “addomesticarsi” le primarie per i parlamentari, bloccando con vari espedienti 4 candidature regolarmente depositate, per poi perderle.  Dato che già allora le previsioni che qualcuno si era fatto non si sono avverate, consiglierei massima cautela da parte di tutti nel farsi i conti in tasca.

Un ultimo pensiero: la maggioranza in Senato ha commesso un errore enorme su un  emendamento sulle slot. Errore cui si è per fortuna rimediato in tempi rapidissimi. Contro alcuni Senatori PD si è scatenata una gara di insulti socialmediatica senza precedenti, e a costoro vorrei esprimere la mia personale solidarietà. Questo perché quando succedono errori simili a parti inverse (tipo questi, questi, questi, ad esempio), sono contrario ad usare metodi simili di pressione personale. Ora però attrezziamoci: il gruppo al Senato si organizzi per evitare brutti “bis.

…to be continued

Sono soddisfatto. Abbiamo parlato – unici – per alcuni mesi di temi difficili, concreti, sentiti, mai caduti nella demagogia e senza scendere a compromessi.

Renzi ha meritatamente stravinto e sarà il mio segretario, senza se e senza ma. Le primarie hanno avuto uno straordinario successo di affluenza, visto il clima e i gufi professionisti che si sono puntualmente sbagliati.

Nel frattempo gli apparati erano schierati altrove, a sostegno del vincitore annunciato o a difesa dell’unico vero sfidante accreditato “dove conta”. Luca Sofri e Gad Lerner vanno ancora più in là, ma non mi interessa, mentre (come sempre) condivido quasi integralmente quanto scrive nonunacosaseria.

Come saprete, ero il coordinatore della mozione Civati in Provincia di Imperia. Bisogna saper perdere, come dice giustamente il mio Montanari preferito. Ma bisogna anche essere obiettivi: abbiamo ottenuto un risultato superiore alla media nazionale, sfiorando per pochi voti l’elezione della “nostra” Giovanna Baldassarre in Assemblea Nazionale. Toccherà a Lorenzo Frixione fare da civatiano savonimperiese e quindi sbattersi il doppio (#sischerza, anzi daghe drentu).

Non male, per l’unica mozione senza “grandi nomi” in Provincia.

tobecontinued

Adesso ovviamente si continua. Perchè noi “civatiani” siamo talmente pericolosi estremisti di sinistra che il nuovo responsabile economia del PD è Filippo Taddei, ovvero chi ha coordinato le nostre pagine economiche.

Su vari temi il PD è stato paurosamente “zitto e fermo”, mentre il mondo andava avanti, e il nostro compito sarà quello di far sì che non ci scappino più. Per capirci, in questo momento la protesta dei forconi è arrivata fino a Imperia e stamattina hanno anche fatto saltare una riunione di Commissione in Provincia e il Consiglio previsto per questo giovedì. Siamo stati tutti colti di sorpresa, mentre avremmo dovuto capire per tempo quanta rabbia covava sotto la cenere. A tutta questa gente, e a molta altra, dobbiamo delle risposte, sia perchè è nostro dovere, sia perchè se no glie le daranno Forza Nuova, Grillo o magari Tano Scullino. Con la loro proverbiale affidabilità.

Penso che da domenica sera in poi sarà comunque più facile darle.

Poggio, 18 novembre 2013

E’ per me un grande onore essere qui a tenere quest’orazione per commemorare i caduti partigiani di Poggio di Sanremo e vorrei ringraziare i compagni dell’ANPI di Sanremo che mi hanno concesso questo onore.

Oggi vorrei parlare di quello che significa oggi per me essere antifascista.

Essere antifascista oggi vuol dire evitare di ripetere gli errori del passato, direttamente responsabili della nascita e della presa del potere di un pericoloso regime di cui ancora oggi come italiani ci dobbiamo vergognare.

A inizio anni ’20, l’Italia si trovava in una grave crisi economica e sociale, i giovani migliori erano costretti all’emigrazione in altri paesi. Le Istituzioni non erano in grado di dare risposte convincenti a milioni di persone in grave difficoltà oltre che confuse e senza guida, e lo scarso prestigio internazionale che aveva il nostro Paese aveva messo nell’angolo l’Italia al cospetto degli interessi delle grande potenze.

C’era una risposta possibile e positiva, e doveva arrivare dalla politica: le forze progressiste, democratiche e liberali avrebbero potuto trovare risposte da dare a un Paese confuso, non necessariamente per mettere assieme il diavolo e l’acquasanta, ma per fissare assieme alcuni obiettivi, come diritti sociali e civili per tutti, libertà d’espressione e un impegno condiviso, anche nella diversità dei ruoli di ognuno, per far ripartire il Paese e costruire assieme davvero l’Italia.

A quella classe politica, cui pure non difettavano grandi personalità, è mancata la capacità di sapersi fare interprete della disperazione, della confusione e della voglia di sperare degli italiani. Parte di essa rinunciò a contrastarla efficacemente, perchè la situazione concedeva vantaggi momentanei e nessuno pensava che quel movimento oggettivamente fuori dagli schemi potesse essere un serio problema.

Sono moltissime le analogie con la situazione odierna, in cui la mancanza di consapevolezza della disperazione rischia di porre le basi per un nuovo e diverso regime, che può nascere in Italia. La demolizione delle Istituzioni di riferimento è già iniziata: magistratura, Costituzione, Parlamento, Presidente della Repubblica, una volta garanzia di democrazia e modernità, sono oggi costantemente attaccate. Anche la più grande casa di pace che siamo riusciti a costruire assieme, mettendo assieme ex nemici secolari, l’Europa, è attaccata nella sua elefantiaca debolezza.

Dobbiamo quindi presidiare democraticamente queste Istituzioni, facendoci attori vivi e partecipi del necessario adeguamento ai tempi delle Istituzioni e contemporaneamente orgogliosi garanti dello spirito costituzionale.

Questo nostro ruolo, molto alto e responsabile, non deve però essere semplicemente un atto di consapevolezza personale, ma deve essere invece una vera e propria battaglia culturale e politica, giocata su tutti i campi. Si deve avere in particolare la forza e la capacità di saperla condurre nella parte più fragile e insicura della società e in particolare tra i giovani.

Questo significa per me oggi essere antifascisti e questo per me significa proseguire oggi la giusta guerra per cui gli eroi partigiani di Poggio e di mille altri luoghi di resistenza hanno sacrificato le loro vite.

poggio1

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