Premesso che non siamo abituati a tante cose.
Tipo che dici “lo fa SKY” e non ti viene in mente che sia pure in chiaro sul canale 26.
Tipo che comunque ci si aspettava cantassero e il giornalista doveva da un momento all’altro scindersi in Morgan, Elio e Arisa.
Tipo che obbligarli a parlare in 60-90 secondi era il sogno di una vita.
Tipo che comunque sentivi che mancavano il plastico, Vauro e Pagnoncelli.
E comunque è stato un bello spettacolo.
Dubito che serva, se non in maniera infinitesima, a far cambiare idea ai potenziali elettori. Nel senso, che Renzi sia il più telegenico, Vendola il più poetico, Tabacci il più estroso, Puppato la più rassicurante e Bersani il più serio, lo si sapeva prima.
Ognuno quindi ha in testa sua confermato punti forti e deboli del proprio beniamino, ma ha imparato a conoscere meglio anche qualche altro candidato, che molto probabilmente non voterà, ma ha sicuramente avuto modo di apprezzare.
Risultato secondario: con un giornalismo serio e candidati seri, non diminuisce il “tasso di interesse” sulla politica, anzi. #csxfactor è stato trend topic mondiale su twitter.
Resta personalmente da capire se il triste circuito del giornalismo spettacolistico italiano in cui si deve affiancare al politico lo showman, il pettegolezzo, il comico e il tragico sia la causa, l’effetto o tutti e due del tristo spettacolo degli ultimi vent’anni. Mi pare che ne stiamo uscendo comunque.
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