Chi cerca trova

Esiste una lista dal nome “Berlusconi per Bordighera”, che se la prende sempre con chi ha fatto sciogliere per mafia il Comune di Bordighera.

Mi è venuta la curiosità: ma cosa avrà mai fatto Berlusconi per Bordighera?

Sono andato sul sito www.governo.it e ho digitato nello spazio cerca in alto a destra “silvio berlusconi bordighera”.

 

Qui trovate i risultati.

 

Buon divertimento e a voi le conclusioni.

Una delle due

Io non me ne capisco molto di codice e di processi.

Però se hai i soldi per pagarti battaglioni di avvocati e centinaia di deputati per farti leggi su misura e vieni lo stesso condannato, o sei colpevole o sei scemo.

Una della due.

A posto così

Prima c’è stato lo scandalo della casa di Scajola a Roma e tutto quello che è successo dopo. Poi il bunga bunga e le dimissioni di Silvio. Poi i soldi in Svizzera e le dimissioni di Emilio Fede. Adesso si scoprono le questioni della famiglia Bossi…

Di tutto quello che ti avevo chiesto, caro Babbo Natale, manca ancora il castello dei LEGO e due pacchetti di miniciccioli. Poi siamo a posto così.

 

 

PS: #sischerza

Risposte dovute

Per l’ex premier nel 2013 è ipotizzabile un governo con membri Pdl, Pd e Terzo polo. Berlusconi lo ha spiegato rispondendo alla domanda sugli scenari che potrebbero aprirsi dopo le prossime elezioni. E a quanto pare il leader del Pdl non esclude un governo di cui facciano parte membri politici anche di forze avversarie come i democratici e i finiani del Terzo polo. «Sì – ha risposto l’ex premier lasciando il vertice del Ppe a Bruxelles – perché la democrazia si sostiene e si concretizza nei partiti». (da corriere.it)

Rispondiamo politicamente a questo ragionamento complesso e inaspettato ed espresso in una sede autorevole come quella del PPE a Bruxelles.

– no

– no, no

– seeeeeeeee

– e poi c’era la marmottina che incartava la cioccolata

– ‘sta funcia

– diniego!

e in mille altri modi

Considerazioni sulla prescrizione

La prescrizione è una causa estintiva del reato concepita originariamente come del tutto eccezionale, per i casi in cui il decorso del tempo ha fatto venir meno l’interesse dello Stato alla ricerca e alla punizione del colpevole, che tra l’altro si presumerebbe  persona ormai molto cambiata rispetto all’epoca di commissione del reato. I tempi di prescrizione, diversi a seconda della gravità del fatto, erano comunque originariamente tali da non potersi neppure ipotizzare un’incidenza sul processo, i cui tempi di svolgimento erano (anno 1930, cui risale il codice penale vigente, con poche e semplici previsioni di reato, procedure più semplici e sommarie, in un contesto sociale ben più controllato) molto inferiori agli attuali. Per questo, fino a una ventina di anni fa i reati prescritti erano in una percentuale minima, al punto da richiedersene una giustificazione scritta da parte dei magistrati che li avevano avuti in carico.

Allungatisi i tempi medi dei procedimenti, si sarebbe dovuto pensare a una correlativa estensione dei termini di prescrizione se non addirittura a una completa revisione della materia. Al contrario, con la legge cosiddetta ex-Cirielli del 2005 quei termini sono stati notevolmente abbreviati per facilitare l’estinzione di processi riguardanti Berlusconi o suoi sodali: si è così arrivati agli alti numeri di oggi (oltre 140.000 reati prescritti nel 2010), che implicano un preoccupante spazio di impunità per i reati puniti con pena inferiore ai dieci anni (fra cui in particolare i reati di carattere amministrativo). La prescrizione, nei termini in cui oggi si configura, inficia il principio di legalità, mortifica l’autorità dello Stato, danneggia le parti lese, diminuisce le garanzie di sicurezza per i cittadini. Ce ne sarebbe abbastanza per ritenere la norma incostituzionale sotto vari profili (fra cui il principio di ragionevolezza e quello specifico di responsabilità penale), ma comunque un eventuale intervento della Corte costituzionale non gioverebbe per il passato, stante il principio del ‘favor rei’ (in caso di successione di norme, si applica quella più favorevole all’imputato).  

Fra le varie menzogne sbandierate allorché si fece votare alla Camera la cosiddetta “prescrizione breve” per gli incensurati, con cui si intendeva allargare ulteriormente gli spazi di impunità per reati come la corruzione e l’abuso di ufficio, è quella che la prescrizione dei reati corrisponderebbe ad un principio di civiltà accolto in tutti i paesi democratici. Di fatto la prescrizione in materia penale è sconosciuta nei paesi del sistema anglosassone (tutti ricordano la vicenda del regista Polanski, perseguito dalla giustizia americana per un reato sessuale risalente a più di trent’anni prima), e in altri paesi con ordinamenti simili al nostro cessa di decorrere nel momento del rinvio a giudizio, sì che la pratica in vigore in Italia è del tutto anomala rispetto al resto del mondo. Certo è che una prescrizione che continua a decorrere anche dopo l’inizio del processo, mentre cioè si sta svolgendo l’intervento repressivo dello Stato, è un non senso sul piano logico prima ancora che giuridico e non può non incentivare la più disinvolte manovre dilatorie dell’imputato con conseguente allungamento inevitabile dei tempi processuali.

Genesio, magistrato, ex presidente dell’Istituto Internazionale di Diritto Umanitario e molto altro

Old Schulz

Il nuovo Presidente del Parlamento Europeo è il socialdemocratico tedesco Martin Schulz. Sì, proprio lui.

La partita che gioca l’Italia ora è più che mai europ€a. Schulz è bravo, ha esperienza, competenza e capacità, ma non è quello che si dice uomo di spirito – nemmeno per gli standard dei socialdemocratici tedeschi. Come pensate ce la saremmo giocata a Strasburgo con ancora Silvio centravanti e Schulz arbitro?

L’aria che tira

Angelo Dulbecco, giovane consigliere comunale a Imperia, ha scritto una lunga lettera sulla situazione politica italiana, molto sentita vista l’aria che tira, i cui punti salienti sono:

1- Bisogna riconoscere una grande caparbietà a Silvio Berlusconi, principale protagonista della politica italiana degli ultimi anni;

2- Invece di concedere l’onore delle armi al nemico sconfitto, ci sono state manifestazioni sguaiate e fuori dalle righe;

3- Si augura “una politica che abbandona l’odio esasperato verso l’avversario”.

Su questi punti sarei anche sostanzialmente d’accordo. Peccato che un noto politico del PDL con un importante passato in Provincia e in Regione commenti questa lettera sul profilo facebook del giovane con frasi piene d’amore come “i comunisti rappresentano una vera e propria infezione dello spirito e della ragione“. Coerenza vorrebbe che il consigliere ribadisca il messaggio di tolleranza e di rispetto per l’avversario anche verso i “suoi”, ma non lo fa, e mostra invece al contrario pieno apprezzamento. Sarà l’aria che tira.

Situazione ricorrente in questi giorni in Riviera: pare che anche molti altri stiano cambiando idea su Silvio. Sarà l’aria che tira.

Silvio non c’è più

Silvio non c’è più. Alcuni dicono che sia stata la finanza internazionale a volerlo levare di mezzo. Penso abbiano ragione, ma si devono ricordare che uguale auspicio avevano:
– tutte le associazioni di categoria di lavoratori, commercianti, artigiani, coltivatori, industriali
– tutte le principali organizzazioni religiose
– gli altri stati e le istituzioni dell’Unione Europea
– l’opinione pubblica italiana, ripetutamente offesa
Questi, alla lunga, hanno convinto pure qualcuno, e poi qualcun altro, e poi un altro ancora della maggioranza più grande della storia della Repubblica. Il resto sono frasi di circostanza.

Non mi fido…

…però forse un passo avanti lo abbiamo fatto.

 

Adesso prometto che faccio il bravo, che studio le tabelline (compresa quella del 7, che non mi viene mai), che mangio la verdura bollita, che non guardo i cartoni animati giapponesi (violenti e volgari!!!).

Caro Babbo Natale, non voglio niente quest’anno, solo ti chiedo: portatelo via, su al polo Nord. Tanto la plastica al freddo non si rovina.

CEI Pride

Sono sostanzialmente d’accordo con Roberto Giachetti a riguardo delle parole del Cardinale Bagnasco. Sì, era un monito chiaro, si sono rotti anche loro oltreTevere (ed era anche ora!) e l’hanno fatto sapere: uno scatto d’orgoglio della CEI che tanti amici cattolici aspettavano da anni.

Non credo però che abbia senso cavalcare troppo questo messaggio. Prima di tutto perchè  hanno messo una pezza dopo due decenni in cui la Chiesa diciamo tranquillamente che ha fatto finta di non vedere tante cose, di cui le abitudini notturne del nostro premier sono la parte più apprezzata dai giornali e dai comici di tutto il mondo (1 e 2, ad esempio) , ma più insignificante rispetto allo smantellamento sistematico dello stato sociale o il sostegno alla guerra in Iraq. Secondariamente perchè è più efficace Bagnasco a far sentire la voce di Bagnasco. In ultimo, anche il Papa ha recentemente dichiarato di preferire laici onesti a sepolcri imbiancati.

Di conseguenza, fare troppi endorsement rischiano di creare un effetto contrario a quello voluto. Tutto il mondo ha ormai capito la non-credibilità del nostro premier per vari e validi motivi. Che erano validi anche quando la Chiesa agiva come se non si fosse accorta della situazione ridicola e tragica dell’Italia.

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