Perdiamo umanità e memoria

Si comincia sottintendendo che se un commerciante abusivo muore affogato scappando dalla Polizia, beh, un po’ se l’è cercata. Poi si continua bofonchiando che anche se un Sindaco avesse dato un calcio a un mendicante, non avrebbe fatto poi male. Si va avanti lasciando intendere che se anche la morte di un tunisino arrestato non fosse stata del tutto accidentale, non ci sarebbe nulla da recriminare.

A me sembra che stiamo perdendo umanità. E memoria.

Oggi, 8 agosto, è l’anniversario della tragedia di Marcinelle, dove morirono 262 minatori di cui 136 italiani. Gli immigrati e i poveracci una volta eravamo noi.

Obiettivo raggiunto

Comunicato de “l’Italia sono anch’io – provincia di Imperia”

Una valanga di firme! L’obiettivo delle 50.000 firme necessarie per presentare le due proposte di legge di iniziativa popolare promosse dalla Campagna L’Italia sono anch’io è stato raggiunto e largamente superato. Lo annunciano le organizzazioni promotrici che il 6 marzo alle 12  consegneranno le firme alla Camera dei Deputati.

 Decine di migliaia di cittadine e cittadini hanno voluto, con la loro  firma, condividere le ragioni della Campagna: una riforma della legge che attualmente regolamenta l’accesso alla cittadinanza per le persone di origine straniera e l’introduzione del diritto di voto alle elezioni amministrative per gli stranieri residenti.

 Un successo straordinario, possibile solo grazie ai tanti comitati locali che si sono costituiti in tutta la penisola per sostenere la Campagna, e tra questi anche quello della Provincia di Imperia. Centinaia di volontari hanno organizzato una miriade di  iniziative di informazione e  confronto, avvicinando migliaia di cittadini che spesso hanno dimostrato una grande sensibilità alle tematiche proposte.

 Ma la consegna delle firme rappresenta solo la prima tappa di un percorso che sarà ancora lungo e impegnativo. Si tratterà, dal 6 in poi, di fare in modo che il Parlamento calendarizzi la discussione sulle due proposte di legge per arrivare in tempi rapidi alla loro – speriamo – approvazione.

I promotori de L’Italia sono anch’io  hanno deciso quindi di non fermarsi qui e di avviare una campagna di comunicazione, che partirà immediatamente, per tener viva l’attenzione dell’opinione pubblica sui temi sollevati e premere sui parlamentari perché si avvii la discussione sulle proposte di legge.

 Ricordiamo che L’Italia sono anch’io è stata promossa, nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia, da 19 organizzazioni della società civile (Acli, Arci, Asgi-Associazione studi giuridici sull’immigrazione, Caritas Italiana, Centro Astalli, Cgil, Cnca-Coordinamento nazionale delle comunità d’accoglienza,  Comitato 1° Marzo, Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani, Emmaus Italia, Fcei – Federazione Chiese Evangeliche In Italia, Fondazione Migrantes, Libera, Lunaria, Il Razzismo Brutta Storia, Rete G2 – Seconde Generazioni, Sei Ugl, Tavola della Pace, Terra del Fuoco).

 Costituiscono il Comitato della provincia di Imperia : Acli, Arci, Caritas diocesana Ventimiglia-Sanremo, Casa Africa-onlus, Chiese Valdesi della provincia di Imperia, Cgil, Libera e Mappamondo-onlus.

La Festa della Madre Lingua a Sanremo

Martedì 21 a partire dalle 17 in piazza San Siro si svolgerà la prima edizione della Festa della Lingua Madre organizzata dall’Associazione Amici dei Popoli. Questa festa si svolgerà presso il salone parrocchiale di piazza San Siro e vedrà la partecipazione di diversi gruppi musicali, italiani e da tutto il mondo, per celebrare la Giornata Mondiale della Lingua Madre, istituita dall’UNESCO per il diritto di ogni popolazione di usare la propria lingua.

Il 21 febbraio è il giorno della Lingua Madre che è collegato alla eroica storia ed alla tradizione del Bangladesh.

Dopo 200 anni di governo coloniale da parte degli Inglesi, nel 1947 il 14 e 15 agosto sono nate due nazioni denominate India e Pakistan, e da qui l’Est Pakistan è divenuto, il Bangladesh mentre l’Ovest Pakistan che era diviso in due parti è divenuto l’attuale nazione Pakistan. Ma le due parti del Pakistan erano distanti 1200 Km l’una dall’altra e le lingue, le culture erano totalmente differenti: nell’est la lingua era il Bangla, nell’ovest l’urdu. C’è un proverbio che dice “Se vuoi distruggere una nazione per primo devi attaccare la sua lingua” e seguendo questo il Pakistan il 21 marzo 1948 il primo governatore Md. Ali Zinnah ha dichiarato alla folla “solo l’urdu deve essere la lingua dello stato” .

Il popolo dell’Est ha iniziato a ribellarsi ed il 21 febbraio 1952, gli studenti dell’Università di Dacca si sono opposti alla legge n. 144 affinchè il Bangla fosse lingua di stato. Alcuni studenti furono uccisi. Solo nel 1956 il governo Pakistano dichiarò che la lingua Bangla fosse la lingua di stato .

Da quel 21 febbraio la gente ricorda i caduti in difesa della propria lingua e seguendo questo grave fatto della storia nel 1999 l’Unesco riconobbe il 21 febbraio come Festa Internazionale della Lingua Madre, seguita nel 2008 dall’ONU.


Conferme indirette

Pare che Grillo si sia schierato, come la Lega, contro la cittadinanza ai nuovi italiani. Un altra conferma che sostenere “l’Italia sono anch’io” è cosa buona e giusta.

Due Don da mettere in agenda

Segnalo due appuntamenti con due sacerdoti molto particolari nell’ambito della campagna “l’Italia sono anch’io”.

Il primo è per martedì 24 Gennaio alle ore 21 presso l’Oratorio di Don Bosco a Vallecrosia e avrà come protagonista Don Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana, sul tema “Anche voi foste stranieri”: all’interno dell’incontro verranno presentati i dati dell’ultimo Dossier sull’Immigrazione della Caritas.

Il secondo appuntamento è per il giorno successivo, mercoledì 25 gennaio, sempre alle ore 21, ma stavolta a Sanremo e alla sala Ariston Roof 1 per un incontro con Don Luigi Ciotti, presidente di LIBERA.

In entrambi gli incontri si potrà firmare e sostenere la campagna “l’Italia sono anch’io”.

La diversità è una ricchezza

Un modo semplice per dare energie nuove a quest’Italia, che ne ha tanto bisogno. Una questione di giustizia. Un modo per condividere responsabilità civili. Una seria possibilità di allargare la partecipazione. Dare il benvenuto a qualche faccia nuova. Sto parlando ovviamente della campagna “l’Italia sono anch’io”, che sostengo e aderisco, come fa anche Camilleri.

All’interno di questa campagna si distingue l’attività portata avanti dal Circolo PD di Imperia Porto Maurizio, e ci sta dando bello secco. Questa domenica ad esempio si è svolto un incontro multinazionale all’ARCI Guernica  con obiettivi il confronto, la conoscenza e il miglioramento del vivere comune in città nel modo migliore possibile: gambe sotto il tavolo e pranzo amichevole con ognuno che portava un piatto della propria tradizione. Abbiamo così potuto degustare specialità liguri, turche, marocchine, romene, tunisine, palestinesi, peruviane e olandesi (io ho portato degli streppa e caccialà alla mendaighina, of course) e intanto a tavola ci si è potuti conoscere meglio.

Venerdì 13 Gennaio 2012 alle ore 21 presso il Centro  Polivalente di Piazza Duomo di Imperia ha invece organizzato l’incontro “Immigrazione e integrazione a Imperia: facciamo della diversità una ricchezza”, in cui interverranno la Segretaria del Circolo Graziella Battistin, seguita da Andrea Natale (Magistrato del Tribunale di Torino), dal Segretario Regionale PD  Lorenzo Basso e dal Consigliere Regionale Giancarlo Manti.

E’ anche il momento in cui dobbiamo tutti diventare intolleranti verso il razzismo. Parlo spesso delle sparate di Zoccarato e dei leghisti imperiesi ed è una moda che purtroppo sta facendo breccia anche più a levante, verso Albenga. Ora basta, verso questi episodi, adesso tolleranza zero, davvero.

L’Italia sono anch’io

Anche nella nostra provincia è partita la Campagna Nazionale “L’Italia sono anch’io” per i diritti di cittadinanza (www.litaliasonoanchio.it) promossa a livello nazionale da 19 associazioni, tra cui: Acli, Arci, Asgi -Associazione studi giuridici sull’immigrazione-, Caritas Italiana, Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani, Federazione Chiese Evangeliche in Italia, Fondazione Migrantes, CGIL, Libera, Rete G2-Seconde Generazioni.

La campagna promuove due proposte di legge di iniziativa popolare, una sulla riforma dell’attuale normativa sulla cittadinanza ed una sul diritto di voto alle elezioni amministrative, per il riconoscimento alla popolazione immigrata che lavora onestamente e risiede regolarmente da un certo numero di anni nel nostro paese di diritti che costituiscono gli strumenti più alti di integrazione e di responsabilità sociale e politica e per i riconoscimento del diritto di cittadinanza ai giovani stranieri che sono nati e cresciuti in Italia.

La normativa attualmente in vigore non riconosce la cittadinanza come un diritto tutelabile davanti all’autorità giudiziaria neppure per chi lavora onestamente e risiede regolarmente anche da parecchi anni nel nostro paese, ma solo come una concessione elargita in modo del tutto arbitrario e discrezionale da parte dell’autorità amministrativa. Inoltre, non esiste nel nostro paese la effettiva possibilità di acquisire automaticamente la cittadinanza da parte di bambini nati in Italia da genitori stranieri, o da parte di giovanissimi giunti in Italia in tenera età. Per questi minori è evidente la divaricazione tra lo status giuridico e l’identità personale, costruita nell’acquisizione del patrimonio linguistico e culturale e nei legami sociali. Quanto al diritto di voto nelle elezioni amministrative i cittadini non comunitari, che pure contribuiscono al finanziamento delle strutture pubbliche locali mediante il prelievo fiscale, ne sono totalmente esclusi, ciò in contrasto con quanto dispone la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla partecipazione degli stranieri alla vita pubblica a livello locale, fatta a Strasburgo nel febbraio del 1992 ed entrata in vigore nel maggio del 1997.

Costituiscono il comitato promotore della provincia di Imperia le seguenti associazioni: Acli, Arci, Caritas diocesana Ventimiglia-Sanremo, Casa Africa-onlus, Chiese Valdesi della provincia di Imperia, Cgil, Libera e Mappamondo-onlus.

A partire dalle prossime settimane il comitato promuoverà iniziative per la raccolta di firme delle due proposte di legge. Durante il mese di gennaio verranno inoltre raccolte le firme in occasione dei seguenti eventi:

13 gennaio-ore 21- Imperia- Centro Polivalente- Incontro su immigrazione e integrazione a Imperia, organizzato dal circolo PD di Porto Maurizio.

24 gennaio-ore 21 – Vallecrosia- Cinema/Teatro don Bosco, via Col. Aprosio n. 433 – “ANCHE VOI FOSTE STRANIERI” incontro con don Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana, e presentazione del Dossier Immigrazione di Caritas Italiana, organizzato da Caritas diocesana Ventimiglia-Sanremo, Associazione Mappamondo, Parrocchia Maria Ausiliatrice

25 gennaio-ore 21- Sanremo- Palafiori – Incontro con DON CIOTTI- organizzato da Libera

Da SanremoNews

Semplicemente una questione di civiltà. Farò il possibile per aiutare questa raccolta firme.

Un clima di montante razzismo

Credo che sia difficile trovare le parole per commentare la follia razzista che sta colpendo sempre di più il nostro Paese. I recenti gravissimi fatti di Torino e di Firenze devono però farci tutti riflettere e sarebbe un errore derubricarli semplicemente a gesti isolati, a casi limite. Il semplice fatto che il numero di questi episodi è in aumento è la semplice dimostrazione di quanto sia pericoloso soffiare sul fuoco dell’intolleranza.

Dobbiamo cambiare mentalità ed atteggiamento, è un errore sottovalutare il clima che si crea con un continuo stillicidio di affermazioni intolleranti, fatte solo per solleticare la pancia degli elettori. Non si crea uno società migliore incoraggiando implicitamente i peggiori comportamenti umani.

Giocare col fuoco

Uno dei fenomeni più pericolosi per la società è la demagogia fine a se stessa. Mi spiego meglio: la demagogia può essere usata per far ottenere consenso ad una determinata tesi/idea/proposta/etc. In questo caso è solo una tecnica non proprio limpidissima che alcuni decidono di usare.

Ultimamente, e sempre di più, sta avvenendo l’esatto contrario, ovvero la demagogia usata come fine e non come mezzo e la cosa assurda è che sta avvenendo lo stesso sia a livello locale che nazionale.

A livello nazionale continuano a spopolare su facebook alcuni capolavori insensati, quali la protesta contro una tassa sui cani inesistente o curiosi tentativi di “fantamanovre finanziarie” che non stanno in piedi.

A Sanremo per non farci mancare niente c’è stato invece un ordine del giorno presentato da PDL e Lega per la rimozione di un’opera d’arte alle Rivolte San Sebastiano, che aveva la terribile colpa di avere una scritta in arabo (tra l’altro invitante alla pace). Rimozione avvenuta, tra l’altro.

Nascondendosi dietro un dito, la maggioranza sanremese continua così a solleticare il razzismo che cova sotto la cenere: sono comportamenti come questi, apparentemente innocui, che contribuiscono a creare la “giustificazione” per pazzi criminali che poi magari decidono di farsi giustizia da soli. La scusa di una scritta non comprensibile diventa così un modo per far vedere che “ce la prendiamo con loro”: sarebbe puerile far notare come di fronte alla chiesa luterana ci sono cartelli in tedesco o presso quella russo ortodossa ce ne sono altri in cirillico e che questi non hanno mai creato il minimo problema a nessuno…

Stanno giocando con il fuoco, e non se ne rendono conto.

Intolleranza alimentare

Mi aspettavo prima o poi arrivasse anche qui a Ponente qualche esponente di una forma tutta particolare di “intolleranza alimentare”, ovvero qualcuno che provasse a vietare o a limitare i cibi “etnici”. Che poi pare non siano nemmeno tutti uguali: i pub all’irlandese, le ostricherie alla normanna, i ristoranti di sushi giapponesi o i fast food all’americana pare non diano mai altrettando fastidio che le rosticcerie cinesi, i take away indiani o le “kebabberie”. E non credo sia una questione di gusto, ma razzismo sotterraneo.

Io non posso che essere a favore di tutte le iniziative a difesa della grandissima cultura gastronomica locale, ma penso che la cucina italiana si difenda benissimo da sola, al massimo può avere bisogno di promozione l’agricoltura tipica e i ristoratori tradizionali già esistenti, che tra l’altro in generale se lo meritano pure.

In ogni caso, quasi nessuno dei nostri piatti tipici può essere considerato veramente “locale”: dal Medio Oriente sono arrivati l’ulivo, gli agrumi, le pesche e le albicocche, dall’India la melanzana, dalle Americhe patata e pomodoro: pensate di levare tutto questo e in pratica ci rimangono solo sardine e panissa. Buone, ma un po’ poco.

Credo che quanto più si allarga l’offerta mangereccia, meglio è per tutti. D’altronde dobbiamo noi italiani essere davvero gli ultimi a parlare, perchè di pasta e pizza ne abbiamo impestato il mondo.

UPDATE: Grandiosa protesta di Gabriele Piccardo, che ha mangiato per protesta un kebab in Consiglio Comunale a Imperia, creando un certo scompiglio. Subito voleva entrare con un sacchettino di felafel, ma nel caso di scontri ci sarebbero potuti essere problemi di copy right con John Birmingham, autore del famoso libro “e morì con un felafel in mano“. Pertanto il buon Gabriele ha voluto ripiegare su un più tutelante panino. Aggiungo solo a parziale correzione che non è stato il Sindaco a riportare la calma, ma ero io (mi si vede chiarissimo nel video) sotto mentite spoglie e in cambio di una piadina, poco piccante e senza cipolla.

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