Albano, Pezzopane e Puppato in Riviera
16 luglio 2013 Lascia un commento
We can be the great generation
16 luglio 2013 Lascia un commento
11 giugno 2013 1 commento
L’aria è cambiata in Provincia, e non si tratta più di un fenomeno passeggero. Quello che in passato sono stati brevi momenti è ormai un fenomeno generalizzato di collasso di un gruppo di potere che fino a pochissimo tempo fa dettava legge in tutta la Provincia. Taggia, Vallecrosia, Bordighera, Imperia sono una serie di pesanti sconfitte per la dinastia Scajola e il sintomo chiaro di una sempre maggiore lontananza dall’elettorato.
C’è stata una bassa affluenza in alcuni casi, ma comunque molto meno bassa che in altre parti d’Italia. Non è un bel segnale, ma in parte è fisiologico che una parte dell’elettorato tradizionalmente pidiellino non si sia semplicemente recato a votare.
La sfida che dobbiamo affrontare per le prossime amministrative è quella di continuare a interpretare la voglia di cambiamento che c’è. Finalmente.
In bocca al lupo a Capacci, Giordano e alla loro ottima squadra.
9 giugno 2013 Lascia un commento
Qualche mese fa a Imperia avevamo fatto una chiacchierata su come è cambiato il linguaggio della politica con l’ingresso sempre maggiore di internet nella vita di tutti i giorni. In particolare, era stato illustrato da Civati il “Caso Sucate”. Alcuni sono usciti ben poco convinti dell’effettiva realizzabilità di una campagna via internet.
Analizziamo i fenomeni online principali successi ad Imperia, con la giusta consapevolezza che si tratta di una piccola città in cui è molto facile il contatto diretto e in cui è forse anche più facile una campagna tradizionale. Ciò nonostante, quasi tutto è stato seguito in diretta online e in particolare su internet sono anche usciti numerosi contenuti originali.
Il primo “caso” su internet fu il singolo “Caltagironia”, uscito nel lontano 2010, presto seguito da una serie di altri video, tra cui la canzone parodistica “Portobello” e innumerevoli altre vignette che hanno spopolato sui social network.
Ovviamente non poteva mancare ironia anche in campagna elettorale ed è nato così un video esilarante stile Istituto Luce.
Praticamente tutti i candidati principali in qualche modo hanno usato, più o meno professionalmente, l’ambiente internet e pagine e profili su social network e i contenuti espressi anche solo su internet sono stati considerati per la prima volta del tutto equivalenti alla campagna tradizionale (si veda ad esempio la lunga querelle interna al M5S o la polemica SEL vs Comitato Capacci per una singola immagine pubblicata solo su facebook).
Anche un episodio un po’ strano, relativo a una presunta scazzottata tra i candidati consiglieri Strescino e Dulbecco è stato ovviamente preso in giro in rete mediante foto-parodia e un video musicale.
Ovviamente questo non significa che “basta avere humour e metterlo su internet”, ma la campagna elettorale su Imperia si è svolta in gran parte online ed è la prima così caratterizzata per lo meno qui nel Ponente ligure. Padroneggiare e conoscere questi strumenti e linguaggi consente quindi alla politica di occupare nuovi spazi, prima inesistenti e particolarmente efficaci verso il voto d’opinione, che, visti i risultati elettorali degli ultimi anni, ha un’importanza sempre crescente. A patto di essere capaci a parlare a tutti, anche a chi è “fuori dal proprio giro”.
4 giugno 2013 Lascia un commento
E’ passato un anno da quando la SPUI ci ha promesso i dati sull’occupazione post laurea degli studenti del polo imperiese. Stiamo ancora aspettando.
A giorni passerà un anno dalla nostra richiesta al Presidente della SPUI Massimiliano Ambesi sui dati occupazionali dei laureati del Polo Universitario Imperiese e tale richiesta rimane tutt’ora senza risposta.
In un momento particolare come questo riteniamo sia importante conoscere l’efficacia e l’utilità per il nostro territorio di questo importante presidio culturale. Dobbiamo però constatare che a distanza ormai di un anno e dopo l’iniziale interesse mostrato a parole in commissione e sui media, la nostra richiesta non è stata soddisfatta.
Riteniamo che gli Enti locali che sovvenzionano lautamente la società debbano essere messi in condizione di poter valutare l’efficacia delle politiche messe in atto per formare le più giovani generazioni. A noi sta a cuore prima di tutto che le istituzioni diano risposte concrete alla prima emergenza per i giovani, che è il lavoro.
Abbiamo il timore che non sempre le decisioni relative ai corsi da ospitare presso il Polo siano state prese secondo le necessità del territorio e delle effettive prospettive lavorative dei nostri studenti. Abbiamo dunque sostenuto la necessità di avere dati certi sull’occupazione post-laurea del Polo Imperiese per avere elementi scientifici di valutazione. La disoccupazione giovanile nella nostra Provincia ha tassi da assoluta emergenza e per molti giovani l’emigrazione all’estero è più una necessità che una scelta di vita.
Stiamo aspettando da un anno questi dati, chiediamo dunque alla SPUI e alla Provincia che li renda pubblici quanto prima.
Il gruppo del PD in Provincia
29 Maggio 2013 Lascia un commento
Sono stato alcuni giorni in vacanza in Spagna, approfittando del silenzio elettorale e scrivo solo ora il mio parere sull’accaduto. Si parla, e giustamente, di svolta a sinistra della Provincia: nei fatti, il PdL “tradizionale” perde dappertutto, il Movimento 5 stelle ufficiale e non-ufficiale va male dappertutto arrivando ovunque quarto schieramento nonostante il clamoroso successo avuto alle politiche di poche settimane fa e quasi nessuna lista civica fa davvero il “botto” (escluse quelle di Pallanca e Capacci).
A Imperia Capacci ha messo la freccia contro il candidato scajolano, prendendo circa il 50 % di voti in più, e le liste di centrosinistra hanno tutto sommato “tenuto”, nonostante la concorrenza “interna” delle altre liste civiche della coalizione ed esterna da parte della coalizione “Imperia Bene Comune”. In particolare quest’ultimo confronto è andato abbastanza bene, il centrosinistra con Capacci ha doppiato i consensi delle liste per Grosso. Il PD è inoltre il primo partito della coalizione.
Sono poi molto contento personalmente degli ottimi risultati di tanti candidati giovani a sinistra: Enrica Chiarini e Giorgio Montanari probabilmente (toccando ferro e quant’altro) eletti, ma anche gli ottimi risultati di Balestra, Corinni, Ginulla e Berardinucci nel PD e di Ghigliazza, Braganti e Pellitteri nella civica di centrosinistra. Sono poi molto contento anche che l’unico consigliere eletto di IBC oltre al candidato sindaco (che peraltro ha fatto una campagna buona) sia Mauro Servalli.
Ora dritti al ballottaggio, consci di essere ora i più forti.
A Vallecrosia larga vittoria per Ferdinando Giordano che se l’è semplicemente meritata e sono sicuro sarà un’ottimo sindaco. Ottimo lavoro anche per il circolo PD locale.
A Bordighera (storico buco nero per la sinistra) la lista civica appoggiata dal centrosinistra arriva terza al fotofinish, pagando forse una campagna elettorale troppo in punta di fioretto. Vince una civica di centrodestra fortemente discontinua rispetto al PdL ufficiale e alle giunte precedenti.
In conclusione, il PD dove è presente con dei buoni candidati in progetti credibili, chiari, popolari e condivisibili è in grado di dire la sua anche nelle situazioni più difficili. Non credo però che questo turno di amministrative abbia risolto tutti i problemi che si sono manifestati a livello nazionale, anzi! Semplicemente, gli elettori sanno distinguere molto bene i livelli differenti a cui si vota e può succedere che l’endorsement esterno (che venga dai comitati Renzi o dal Sindaco Zoccarato) a una lista non porti particolari consensi. C’è comunque la dimostrazione che esiste una base solida da cui ripartire con il congresso del PD.
A margine delle elezioni è saltata poi fuori su (alcuni) giornali una brutta faccenda relativa ai media locali e a un uso molto disinvolto di “notizie di scambio” – ovvero acquisto spazi pubblicitari e servizi giornalistici in cambio di notizie molto addomesticate.
Spero ovviamente che si risolva tutto nel migliore modo possibile, ma credo che ci sia stato per anni un Ordine dei Giornalisti molto inconsapevole su ciò che avveniva qui a Ponente. Confido in una maggiore vigilanza e in una maggiore e condivisa etica professionale nell’informazione locale. Sono convinto che gli addetti ai lavori di tutti i media sapranno anche andare oltre al “mors tua vita mea” che può cogliere forse qualcuno nell’immediato per riuscire a fare tutti un passo avanti in termini di qualità, correttezza e professionalità.
Sono ottimista e convinto che la tempesta perfetta che ha colpito l’establishment politico e giornalistico del ponente sia un’occasione da non buttare.
23 Maggio 2013 Lascia un commento
Un piccolo capolavoro la lettera inviata a casa degli elettori imperiesi delle primarie da parte del circolo cittadino di SEL.
Prima di tutto, chiamano “nostro elettore” anche chi magari ha votato Tabacci o Renzi – perchè non dovrebbero sapere chi ha votato cosa, credo. Oppure sono coerenti con l’idea che “loro” sono i tenutari del diritto di rappresentare la coalizione di centrosinistra Italia Bene Comune, anche se gli altri quattro attori – PD, PSI, comitati Renzi e Centro Democratico la pensano diverso e sono tutti d’accordo.
In coda – alla faccia della democrazia interna – arrivano gli “ordini di scuderia” di votare qualcuno – al posto di qualcun altro. Sulla base di che criterio, sfugge. Ricordo che loro si autodefinivano i portatori sani di primarie e invece si rifugiano nel central… ehm, localismo democratico.
Terzo punto: la proposta politica è semplicemente inesistente e l’identità è affermata semplicemente al contrario. Ne avevo già scritto nella seconda parte di questo post e pare che l’unico collante identitario sia “non siamo d’accordo col PD”. Perchè? Perchè non si è alleato con noi. (logica consecutio: perchè noi secondo noi siamo i migliori alleati possibili, of course). Direttamente o indirettamente, SEL è citata quattro volte, il PD sette. La coalizione di SEL – che si sta presentando – è citata tre volte, quella del PD almeno cinque. Fa piacere essere sempre al centro di pensieri altrui.
D’altra parte, non c’è stata autocritica nemmeno dopo le politiche (in cui la performance del PD merita un 5 meno, ma quella di SEL è da 2 secco), per cui andiamo avanti così.
Fintanto che l’obiettivo massimo cui tendere è rendere contenti i propri elettori – non uno di più, non sia mai! – facendo opposizione al meglio possibile, possibilmente dialogando il meno possibile “fuori dal giro” che si deve restare duri e puri, ci saranno sempre giunte e governi cui fare opposizione.
Nel frattempo, io voterei Montanari, lista PD, che è la cosa più sensata.
23 Maggio 2013 Lascia un commento
“Alle prossime elezioni amministrative gli elettori del centro sinistra sono chiamati ad assumersi la grande responsabilità ed il grande onore di dare finalmente dignità e futuro alla città di Imperia, liberandola letteralmente dal controllo politico ed economico a cui è stata soggiogata, da decenni, dai soliti noti”. A lanciare questo appello, ad ormai pochi giorni dal voto amministrativo, è il capogruppo del Partito Democratico in consiglio provinciale Riccardo Giordano.
“I risultati di questa sistematica occupazione di cariche, incarichi e posizioni dirigenziali sono drammaticamente sotto gli occhi di tutti, non c’è bisogno di spiegarli!!! I tentativi da parte del candidato Sindaco Annoni, e dei consueti esponenti o dei transfughi più o meno pentiti del centrodestra locale, di far credere il contrario fanno sorridere”.
“Ben quattro degli ex assessori della prima giunta Strescino sono ri-candidati nella lista di “Berlusconi per Annoni” e molti consiglieri o parenti di consiglieri, (di quelli che alzavano aprioristicamente la manina durante le votazioni), sono di nuovo in corsa per le elezioni. Sono gli stessi assessori e consiglieri che hanno governato la città e che, a differenza di altri, non hanno neanche avuto il coraggio e la dignità di chiedere scusa agli imperiesi per i guasti che hanno provocato. Ed ora vogliono far crede agli elettori di essere pronti a far ripartire Imperia. E verso quale direzione la vogliono far ripartire? Con quale credibilità poi?”.
“Da quella parte ci sono sempre le solite facce, si suona la musica di sempre, con gli stessi direttori d’orchestra. Ma è tempo di cambiare canale. Di ascoltare una musica nuova. La pazienza dei cittadini di Imperia questa volta è finita; di fronte a tanta desolante evidenza anche i più refrattari hanno capito che è giunto il momento di voltare pagina, per l’avvenire della città, per la sua economia, per il lavoro e l’occupazione, per il futuro dei più giovani”.
“C’è un’unica grande occasione per ripartire su nuove basi e rimettere in moto la città; questa occasione si chiama Carlo Capacci. E per portare Carlo Capacci alla carica di Sindaco, per realizzare davvero il cambiamento e chiudere definitivamente con il passato, c’è bisogno innanzitutto del voto compatto di tutto il centrosinistra. Non ci sono “se” e non ci sono “ma”.
“Noi del centrosinistra siamo un popolo che vive, e spesso soffre, di un vivace confronto interno, perché siamo un popolo che rifiuta con sdegno ogni forma di gregarismo servile. Da noi non ci sono ne padroni miliardari ne guru ieratici che ci dicono cosa dobbiamo mangiare alla mattina. Ma questo è il nostro tratto distintivo, è la nostra cifra politica ed umana, quella di uomini, di donne e di militanti liberi, e dobbiamo esserne solo orgogliosi”.
“Ed è proprio per non far torto alla nostra identità e alla nostra dignità politica che dobbiamo saper incarnare, quando l’interesse generale lo richiede, la forza principale del cambiamento, il motore centrale del rinnovamento e l’occasione di rivincita per la città di Imperia, oltre che per il Paese. Anche attraverso scelte politicamente coraggiose e di grande responsabilità”.
“Perché prima viene il bene di Imperia e poi tutto il resto. Perché la posta in gioco è troppo alta; o si sta con Annoni, e con tutto quello che rappresenta, o si sta con Carlo Capacci e con il PD, con il rinnovamento e la buona amministrazione. E la scelta non la dobbiamo lasciare ad altri; la scelta la dobbiamo fare prima di tutto noi, da veri garanti del cambiamento”.
Da Sanremonews
Ovviamente sottoscrivo. Io e tutti i Marxisti per Capacci. E ovviamente penso anche ad un altro Giordano, candidato a Vallecrosia e alla lista Bordighera in Comune, che hanno bisogno di tutto il supporto possibile.
7 Maggio 2013 Lascia un commento
Nei giorni scorsi ha suscitato un po’ di clamore una micropolemica – che qui riporto giusto perchè è il mio blog e quindi ci possono stare anche futilia et inutilia.
La candidata di SEL Tarijn Giribaldi critica la scelta di usare come slogan da parte del candidato Sindaco Capacci la frase “se non ora quando”, che sarebbe troppo legata al movimento femminile.
Io ho risposto testuali parole “Punto primo: se fosse, sarebbe una bella cosa se un’elezione amministrativa fosse anche l’occasione per ribadire alcuni concetti. Punto secondo, trattasi di frase di uso abbastanza comune, oltre che di un titolo di un romanzo di Primo Levi. Terzo, “Imperia Bene Comune” mi ricorda un po’ tanto “Italia Bene Comune”, ovvero SEL, PD, Centro Democratico, Partito Socialista e Comitati Renzi. In Imperia Bene Comune c’è solo un ensemble su questi cinque, gli altri quattro sono da un’altra parte – tutti insieme peraltro. Così, per dire. Se poi si passasse alla discussione di problemi veri e concreti – anche da parte mia – non sarebbe male.”
Ex post, aggiungerei due precisazioni: prima di tutto, che non si tratta dell’unico slogan, ma di uno dei messaggi che si è deciso di scegliere; secondariamente, quando citavo il fatto che la frase incriminata fosse anche il titolo di un romanzo intendevo dire che da lì è diventata citazione di uso comune, esattamente come per “il male oscuro”, “per chi suona la campana” e va dove ti porta il cuore”. Ovviamente è pesato nel penoso dibattito socialmedialgiornisticodiquartiere il fatto che io sia un marxista per Capacci (si scherza, compagno Bruno!).
La mia reazione è stata definita come “spropositata” da alcuni compagni di SEL. Quelli che sono rimasti “sconcertati” da un jpeg (su sette peraltro e destinati solo a facebook). “Dolente” per l’inutile clamore suscitato, “ribadisco” la necessità di quanto da loro affermato, ovvero di dare il giusto peso alle parole.
Il discorso che ci sta dietro è in realtà una delle concause della marginalizzazione di un certo modo di intendere la sinistra, ovvero l’autoattribuzione in via esclusiva di alcune battaglie: deve essere la sinistra e solo lei a lottare per i diritti femminili, per la difesa della Costituzione e della Resistenza, contro il nucleare, per il matrimonio per tutti, etc etc etc.
Bene, cara sinistra “siamosolonoi”: l’unica battaglia vinta – e da molti parecchio sbandierata come vittoria – è stata quella dei referendum, ma a vincerla è stata una straordinaria partecipazione che non era solo di sinistra, basta pensare ai molti sindaci dell’entroterra imperiese in prima fila per l’acqua pubblica. Mi dispiace se do delusioni, ma non erano propriamente tutti grandi e storici compagni prima e non lo sono diventati adesso.
Dico quindi che in presenza di una situazione assolutamente minoritaria di alcuni movimenti e partiti su battaglie che possono essere allargate anche all’infuori di un ristretto alveo “storico”, bisogna essere capaci o di diventare maggioranza assoluta da soli (e non mi pare si sia su questa strada), oppure essere capaci di guardare oltre i propri steccati. A meno che l’interesse vero non sia poi quello di non vincerle quelle battaglie. E qualche dubbio viene.
2 Maggio 2013 2 commenti
Nel M5S si stanno già mostrando le prime differenziazioni territoriali qui in west coast. Già qualche anno fa nei due meetup allora esistenti su Sanremo si crearono due differenti specializzazioni, il primo più “amministrativo” (erano quelli che riprendevano il consiglio comunale, ligi agli ordini di Grillo, anche se era già in diretta) e il secondo più “complottista” (scie chimiche, veganismo et similia).
Simile spaccatura si sta ricreando anche ora, col gruppo di Imperia più talebano e litigioso – per capirci, hanno considerato incompatibile uno che era iscritto al Rotary e hanno un regolamento interno in cui manca solo “donna, tu partorirai con dolore” – e quello di Bordighera più volemosebbene, in cui si trova anche Pietro Paolo Guglielmi, ex candidato sindaco del centrosinistra, ex consigliere comunale e nel direttivo PD cittadino fino alla fine di marzo. Anche qui, regole e incompatibilità hanno un andamento elastico.
Sia chiaro, ogni mondo è paese e ogni paese è mondo e la mia non vuole essere una critica, ma solo una (piccola) dimostrazione di come ogni partito, quando prende contatto con la realtà, è costretto ad assumere forme sempre più mutevoli e diverse da ciò che scrivono ai vertici.
Valeva per ciò che si immaginavano Veltroni e Bersani, varrà per ciò di cui scrivono oggi Barca & co, vale oggi per ciò che Casaleggio & co “impongono” ai meetup.