Il Libro Bianco sul Porto di Imperia

Nel mentre che ero a Bruxelles per la Summer School del Gruppo Socialisti & Democratici e si pensava soprattutto al momento difficile che sta attraversando l’Europa, a Imperia è stato presentato alla stampa il Libro Bianco sul Porto, ovvero tutto (chi, come, dove, cosa, quando e perchè) sull’approdo-scandalo del nostro capoluogo.

Lettura consigliatissima, scaricatelo da qui.

Tutto torna

L’altro giorno un noto giornalista (con un articolo molto pieno di grassetti), oltre a far notare che uno degli indagati per lo scandalo Porto lavora nello staff del Presidente della Provincia, chiede implicitamente chi abbia nominato tra i revisori di Camera di Commercio e Azienda Speciale il medesimo.

Il segretario della CCIAA Giorgio Marziano, con un messaggio decisamente criptico e intricato, comunica che ha ottenuto questi incarichi nel 2010 su designazione del Ministro dello Sviluppo Economico nel 2010. Sì, lui.

Porto Franco – Off the Report

Per chi se la fosse persa, al link qui sotto trovate il servizio di Report sul Porto di Imperia. Faccio appena notare che è la seconda volta in un anno che vengono in West Coast….

Buona visione.

 

Porto Franco – Off the Report.

Scudi umani

Stasera c’è uno speciale di Report sui porti in cui si parla anche dello scandalo relativo al Porto di Imperia e (guarda caso!) sabato pomeriggio c’è stato un presidio in via San Giovanni in cui i giovani del PdL spiegavano che va tutto bene, è tutto a posto, etc etc etc.

Ovviamente io ho il massimo rispetto per le idee di tutti, ma mi dispiace davvero che i ragazzi seguaci di Berlusconi si siano fatti infinocchiare, dovendosi mettere in prima linea a difendere scelte non loro senza che la gran parte dei veri responsabili dello scandalo, vari ex amministratori opportunamente ora commissariati, fossero al loro fianco a metterci la faccia.

Anche Hitler nel 1945 scagliò contro le truppe alleate la Hitlerjugend, una milizia composta da tredici-quattordicenni e qui mi sembra che il tasso di disperazione nel quartier generale sia quasi lo stesso. Peccato che i ragazzi si siano fatti usare come scudi umani al posto di altri, mi spiace davvero per loro.

Alle farneticazioni si replica

La libertà di stampa è uno dei valori assoluti per la democrazia. Capita a volte che però un libero giornalista spari delle immani cavolate (ho già scritto cosa è successo al PdL in meno di 100 giorni e c’è chi pensa che sia il centrosinistra che abbia dei problemi…).

Ovviamente anche il titolo con cui è stata pubblicata la nostra risposta si riferisce alla strampalata teoria del pubblicista (che ricordiamo stava per essere candidato nella lista civica pro Strescino in quota “amici di Paolo Strescino”).

“Ci sembra giusto rispondere al suo articolo come Gruppo Provinciale del Partito Democratico, essendo stati chiamati in causa”. Ad intervenire in risposta all’editoriale di Gabriele Piccardo è il gruppo provinciale del Partito Democratico.

“Prima di tutto intendiamo far presente che le decisione assunte dal PD nel Comune di Imperia sono assolutamente coerenti con la linea che il partito ha elaborato all’interno dei suoi organismi. Se qualche rispettabilissimo solone,  fuori dai consessi in cui con fatica, ma con molta democrazia, si elaborano e condividono le linee politiche del partito, ha deciso di proporre percorsi politici impraticabili ciò non significa assoltamente che ci sia stata anche solo una piccola smagliatura tra la linea scelta dalla direzione provinciale, dalla segreteria provinciale, dal comitato cittadino e l’azione portata avanti dal gruppo consiliare.

Il Partito Democratico, e le dichiarazioni ufficiali rese agli organi di stampa stanno lì a dimostrarlo, ha sin da subito chiarito che dopo la votazione della delibera salva Imperia e la definizione di poche impellenti pratiche, avrebbe operato assieme alle altre forze dell’opposizione per far concludere l’esperienza del Sindaco Strescino e della destra nel Comune di Imperia. E così è stato!! Questo perchè sta nella serietà e nella dignità della nostra storia politica impedire che Imperia  passi da una infausta fase storica caratterizzata  dai metodi e dall’egemonia scajoliana ad una fase analoga occupata e condizionata dagli uomini della ex Alleanza Nazionale, emuli senza ritegno degli stessi metodi e dello stesso modo di concepire la politica (il caso Di Marco è sconvolgente in tutta la sua evidenza) di coloro che, per una mera resa dei conti interna, vogliono sostituire.

Il Partito Democratico non fa da stampella a nessuno tantomeno ai sedicenti nuovi (si fa per dire) tribuni che credono, presuntuosamente, di essere gli unici interpreti del sentimento dei cittadini di Imperia. In secondo luogo condividiamo la Sua analisi di evidente corresponsabilità politica tra Sappa e Strescino (e anche di Paolo Calzia) e proprio per questo motivo ne abbiamo chiesto le dimissioni. Siamo pronti a dimetterci nello stesso modo accaduto ad  Imperia se si realizzeranno le stesse condizioni, ovverosia se una parte cospicua del centro destra deciderà di seguirci, ben sapendo che NON si andrebbe mai più a elezioni provinciali a  causa dell’attuale riordinodegli enti locali.

Le dimissioni della minoranza, Lei ci insegna, non porterebbero alla caduta della Giunta Sappa, ma semplicemente all’ingresso di nuovi consiglieri di minoranza (i primi dei non eletti). In ogni caso, tale e tanto è l’imbarazzo e la paralisi in cui si trova il Presidente Sappa e la sua Giunta che davvero, se esiste ancora un po’ di rispetto per le istituzioni, è bene che si facciano al più presto da parte”.

UPDATE: intervento del Segretario Provinciale del PD Leandro Faraldi

“L’esperienza Strescino sino a qualche settimana fa totalmente identica a quella del PDL e poi improvvisamente improntata ad un cambiamento era da noi ritenuta definitivamente conclusa. Le sue dimissioni sarebbero state, anche se in clamoroso ritardo, l’unica possibilità per dare ad Imperia una prospettiva finalmente libera dalla cattiva amministrazione. 

In considerazione di ciò, pur tenendo ferma la nostra avversità alla mozione di sfiducia del PDL, abbiamo ritenuto di dover percorrere qualunque legittima via per porre fine all’amministrazione del centrodestra.
La situazione era diventata paradossale. Il Sindaco Strescino dichiarava che non intendeva dimettersi, professava il cambiamento e continuava in un’azione amministrativa incomprensibile ed anzi dannosa.

La decisione di nominare Antonio Di Marco alla presidenza dell’AST e Roberto Rommelli a quella della Imperia Yacht srl, ha premiato un vecchio modo di far politica, mantenendo in ruoli di responsabilità chi ha già dimostrato in precedenti incarichi di essere completamente organico alle decisioni, che hanno portato Imperia alla situazione di sfascio amministrativo sotto gli occhi di tutta la città.

Pensiamo che il capoluogo meriti un gruppo dirigente serio e trasparente, che sappia dare risposte chiare ed efficaci sia in relazione alla vicenda porto,sia in relazione alle numerose pratiche amministrative relative alla vita quotidiana dei cittadini.

Ribadisco che il Partito Democratico  non ha avviato nessuna trattativa né per far proseguire l’azione amministrativa del sindaco Strescino, né con il PDL per porre fine all’amministrazione Comunale.

Negli ultimi due anni, dopo aver detto in Consiglio Comunale, che si stavano perseguendo gli interessi di pochi a scapito della città di Imperia, siamo stati costretti a mandare un esposto alla Corte dei Conti, e di fronte al disastro annunciato, a dicembre 2010, proponemmo un tavolo di concertazione per salvare il porto di Imperia da noi ritenuto centrale per lo sviluppo della città, la risposta del Sindaco Strescino fu la nomina di Leone Vicesindaco!!

Le motivazioni per cui abbiamo ritenuto di porre la nostra firma sulle dimissioni dal Consiglio Comunale, non sono cambiate e sono diametralmente opposte a quelle del PDL, così come tutta la nostra azione amministrativa è stata tesa a salvaguardare gli interessi della collettività senza mai guardare agli interessi del  partito.

Oggi secondo qualcuno, per qualche posto da assessore, avremmo dovuto sostenere un Sindaco che in ruoli vari, da Assessore a viceSindaco, in stretta collaborazione con Luigi Sappa, e con la Banda degli Yes men pidiellini e leghisti, è corresponsabile dei danni provocati alla città di Imperia.

Il Partito Democratico, anche attraverso la pubblicazione del libro bianco che presto verrà distribuito in città, ribadirà in ogni sede, la responsabilità amministrativa degli uomini che hanno governato la pratica porto di Imperia e chiederà il loro allontanamento dalla gestione della cosa pubblica.

A più riprese  abbiamo chiesto le dimissioni  del Presidente della Provincia Sappa, per 10 anni Sindaco della città, e responsabile quanto Strescino del disastro amministrativo, uomo piegato al potere, che oggi, davanti alle accuse mosse dalla Procura della Repubblica e alle intercettazioni pubblicate sui vari giornali, fatica persino a licenziare il suo collaboratore in Provincia, pagato con i soldi dei contribuenti, l’ex direttore generale del Comune Calzia.

Il PD avvierà le pratiche necessarie per costituirsi parte offesa (in quanto portatore di interessi diffusi) e per richiedere un risarcimento danni a nome dei cittadini di Imperia, non per avvantaggiarsene economicamente ma per destinare eventuali emolumenti ai servizi sociali della città”.

Completiamo il quadro

Imperia: Strescino si autosospende dal PDL e dice basta ai dettami di Claudio Scajola

Ringrazia le opposizioni per il confronto aperto e sincero per il bene della città.

Il sindaco di Imperia, Paolo Strescino, ha spedito stamattina una lettera al Presidente (ndb del PdL) Berlusconi e al Segretario Alfano per comunicare la propria autosospensione del PDL perchè: “pare evidente che una parte del PDL imperiese provinciale non corrisponde più alle mie idee sul centrodestra, non ultima la brillante intervista rilasciata dal segretario provinciale”.

Le motivazioni di Strescino sono sia amministrative che politiche: “per me che ho una percorso politico che inizia da quando avevo 16 anni nella destra è difficile accettare le affermazioni espresse dai colleghi di partito, sia quelli più giovani che quelli più grandi, soprattutto non accetto critiche da chi ha cambiato ripetutamente casacca politica, i giovani in particolare esprimono linee di politica vecchia, non ho sentito ne proposte ne riflessioni e nemmeno scuse alla città, ma solo attacchi frontali alla mia persona”.

“Non voglio più condividere con queste persone ne un percorso politico ne un percorso amministrativo, nel PDL l’aria si è fatta irrespirabile” ha poi continuato,  “sono state fatte dalla nuova Giunta 50 delibere in 3 settimane rispetto alle 130 fatte dall’inizio dell’anno, l’attività amministrativa continua, se non fosse così io me ne andrei”.

Dopo il consiglio del 12 aprile Strescino ha incontrato diverse realtà cittadine come la compagnia Maresca, e incontrerà il Centro Sociale “La Talpa e l’Orologio” mercoledì sera, “non è che lo faccio ora perchè devo convincere qualcuno, è una cosa che va fatta e che ho sempre fatto”.

Continuano infatti gli incontri con la delegazione dell’opposizione (l’ultimo ieri sera) perchè “nel confronto aperto che c’è stato ho notato un grande segno di responsabilità da parte loro che comunque continuano nella loro linea ma che hanno cambiato l’atteggiamento reciproco”, la prossima settimana incontrerà gli esponenti della Lega Nord.

E’ poi intervenuto a proposito degli ultimi interventi del PDL, “finalizzati alla demolizione personale del Sindaco”, in particolare ha riportato che una consigliera PDL ha affermato che “non mi è arrivato l’avviso di garanzia perchè sono un infame, un collaboratore della Procura”.

“Le vicende giudiziarie che devo gestire in qualità di sindaco pro-tempore non riguardano atti o delibere di questa amministrazione, sentirmi dire da qualche giovane consigliere che “qualcuno ha la faccia pulita e qualcun altro no” è molto ingiusto, specialmente quando qualcuno non può votare delle delibere per questioni di opportunità”

Dopo gli insulti risultati dalle intercettazioni Strescino ha quindi preso coscienza che la campagna di denigrazione parte da lontano, ben dal 2010, e continua anche negli ultimi comunicati e dichiaraziuoni alla stampa dei vecchi colleghi di partito, “doverosamente non mi sento più rappresentato da certi colleghi del PDL”.

“L’opposizione non cambia idea ma io ci voglio provare fino alla fine anche perchè sento una spinta molto forte ad andare avanti a livello popolare. Non mi ricandiderò a Sindaco, non si capisce nemmeno bene cosa voglia fare il PDL e da chi sia governato”.

Alle domande sul suo futuro politico, Strescino ha riportato due episodi significativi sugli scenari che si potrebbero aprire: a Genova Alfano, rivolto a Vinai ha detto: “ricordati che se diventerai Sindaco prima degli interessi del partito devi tutelare gli interessi della città”, una considerazione sull’opposizione: “quando ho azzerato la Giunta sarei potuto andare a casa subito perchè 21 consiglieri che votavano contro erano più facili da trovare, Indulgenza l’altra sera, al quale e al resto dell’opposizione va un grande riconoscimento, più personale che politico, mi ha detto: “guarda che la nostra posizione non cambia”. Non c’è quindi una strategia per cambiare partito o cercare il consenso dell’opposizione a tutti i costi, voglio provare a portare a casa dei risultati per la città”. Per ora si arriva all’11 maggio, se manca la maggioranza o se in 21 si dimettono scatterà il commissariamento.

“Se non troverò più collocazioni politiche tutte le mie energie andranno nel far si che la città non venga più rappresentata da quei 16 che sono chiaramente comandati dalle espressioni di una certa persona (Claudio Scajola ndr), voglio creare qualcosa insieme a chi ci vorrà stare per fare in modo che queste persone facciano meno danno alla città”.

da PonenteOggi

 

La situazione drammatica in cui si trova oggi la città di Imperia è originata unicamente dal fallimento delle politiche messe in campo da oltre dieci anni dall’intero centrodestra imperiese, dall’arroganza e dall’inefficienza di un sistema di potere che ha svenduto un fondamentale bene pubblico, tradendo le aspettative della cittadinanza con la favola del “porto più bello e più grande del Mediterraneo”.
Le inchieste, le intercettazioni, gli scontri tra fazioni stanno mettendo a nudo un sistema di potere di tipo feudale, da sempre denunciato dalle opposizioni, ed un intreccio politico amministrativo ed affaristico le cui responsabilità sono in carico a chi ha voluto e non adeguatamente controllato l’operazione porto e di cui gli amministratori che si sono succeduti dal 2005 ad oggi non possono non essere ritenuti responsabili sul piano politico amministrativo.
Il giorno 11 maggio è prevista in Consiglio Comunale la discussione e la votazione sulla mozione di sfiducia presentata dal PDL.
I partiti e i gruppi consiliari delle opposizioni, (PD, SINISTRA PER IMPERIA, Rifondazione Comunista, UDC e Lista Civica “Con Imperia”) non sono disponibili a votarla sia perché votare quella mozione significherebbe sostenere il tentativo del PDL “scajoliano” di addossare tutte le responsabilità politiche sul Primo Cittadino, sia perché tale mozione, in caso di esito favorevole, risulterebbe facilmente impugnabile in quanto carente di una motivazione ammissibile.
Va dato atto al Sindaco Strescino, sebbene politicamente corresponsabile della situazione attuale, di aver tentato in questo ultimo periodo, dopo lo scoppio della crisi determinata dall’inchiesta, di porre un argine a un sistema politico-economico che stava trascinando Imperia nel baratro. Con altrettanta chiarezza deve però esser rilevato che non ci sono le condizioni politiche per proseguire l’esperienza amministrativa da lui guidata.
Il Sindaco non è più sostenuto dalla maggioranza con cui è stato eletto e le opposizioni, in coerenza con il ruolo svolto in questi anni, intendono con il consenso elettorale costruire una maggioranza alternativa che lavori per un progetto di città molto diverso da quello sostenuto in questi anni dal Sindaco stesso. Riconoscergli il ruolo svolto nell’ultimo mese e mezzo non puo’ cancellare le differenze sostanziali emerse in maniera netta nelle scelte e nell’azione amministrativa degli ultimi tre anni. Il suo annuncio della sua autosospensione dal PDL non modifica in modo sostanziale la realtà delle cose.
Le opposizioni hanno promosso e garantito col loro sostegno e presenza la delibera “salva Imperia” del 12 aprile scorso, per la messa in sicurezza della portualità e dell’Ente. Un atto necessario, dovuto alla città e sostenuto con forte responsabilità.
Adesso però la fase di emergenza è finita: non esistono atti amministrativi fondamentali che non possano essere compiuti da un commissario prefettizio (o in pochi giorni dallo stesso Sindaco, se ve ne fosse davvero l’intenzione). Un periodo di commissariamento non può che far bene alla città, garantendo una forte discontinuità istituzionale e aiutandola a ritrovare un po’ di serenità per affrontare al meglio le importanti scelte future. E’ un passaggio imprescindibile se si vuole voltare davvero pagina.
Per questo, dopo il Consiglio Comunale di venerdì 11 maggio, in una data che verrà comunicata durante il dibattito, e comunque entro pochi giorni dalla stessa assemblea, i consiglieri delle forze sopracitate rassegneranno le dimissioni contestuali dalle cariche chiedendo a tutti i consiglieri comunali che ritengono ormai conclusa la presente esperienza amministrativa di fare altrettanto, nel pieno rispetto delle profonde differenze motivazionali e politiche di ognuno. E’ questo, ancora una volta, un atto di responsabilità verso la Città. La Imperia più sana saprà trarre profitto dal periodo di transizione istituzionale e troverà la giusta motivazione per rialzarsi dal pantano in cui è stata trascinata.

GRUPPI CONSILIARI PD, SINISTRA PER IMPERIA, P.R.C., UDC, LISTA CIVICA “PER IMPERIA” – 28 APRILE 2012

Un passo indietro

Oggi in Provincia si è svolta una conferenza stampa del nostro gruppo consiliare in cui abbiamo chiesto le dimissioni del Presidente della Provincia (ecco gli articoli di PonenteOggi, PuntoImperia, Riviera24 e SanremoNews)

Potremmo farla molto lunga, ma in buona sostanza non si può fare altro che constatare la paralisi totale dell’attività amministrativa della Provincia conseguente alle indagini sul Porto di Imperia che vedono tra le persone più coinvolte proprio il Presidente Luigi Sappa non chè il suo collaboratore Paolo Calzia.

Avevamo già chiesto pubblicamente chiarimenti al Presidente Sappa, ma questi chiarimenti non sono mai arrivati e anzi di fronte alla stampa non intende dare chiarimenti sul suo coinvolgimento nella questione Porto. A questo punto pensiamo che non sussistano più le condizioni per il proseguo di quest’Amministrazione e ne consideriamo naturale conseguenza la sua fine.

Per dovere di precisione, aggiungo che tale caduta porterebbe alla venuta di un Commissario che (al contrario di quanto accade di solito) non porterebbe la Provincia a nuove elezioni, ma “traghetterebbe” la Provincia verso la trasformazione in un Ente sostanzialmente diverso e non più elettivo.

UPDATE: ecco la conferenza stampa di risposta di Sappa.

PORTOBELLO

Da youtube

Lettera a Sappa e Strescino

“In considerazione del ruolo che svolge come Presidente della Provincia e, soprattutto, del ruolo che ha svolto per dieci anni come Sindaco di Imperia, è assolutamente necessario che Luigi Sappa faccia al più presto pubblicamente chiarezza su tutto quello che egli conosce e che sta dentro (o fuori) alla intricata pratica del porto di Imperia. Dalle carte dell’indagine giudiziaria riportate sui principali organi di stampa emerge un quadro drammatico che, al di là delle singole responsabilità penali dei soggetti coinvolti, responsabilità che verranno accertate nelle competenti sedi, impone da parte dell’allora Sindaco ed oggi Presidente della Provincia un atteggiamento improntato alla più totale trasparenza e chiarezza nei confronti dei cittadini amministrati”.

Se la posizione dell’attuale Sindaco Strescino appare sempre meno credibile, cosa che rende ogni giorno più difficile lasciare aperto anche il minimo spiraglio di dialogo (per portare Imperia fuori dalle secche), il silenzio di chi in prima persona ha avallato e gestito dal punto di vista politico amministrativo l’intera operazione assume un significato preoccupante. La stessa nomina fiduciaria di Paolo Calzia nello staff del Presidente della Provincia, se da un lato appare la ripetizione di un impianto tecnico-politico che ha caratterizzato in maniera indelebile l’esperienza amministrativa del Comune di Imperia, dall’altro, alla luce dei fatti emersi, obbliga più che mai il Presidente Sappa ad un gesto di responsabilità che non lasci spazi ad alcuna possibile illazione in grado di gettar discredito sull’Ente da lui amministrato”.

“I gruppi del PD in Consiglio Comunale e Provinciale si aspettano pertanto che il Presidente Sappa e il Sindaco Strescino si ricordino del ruolo che svolgono e che hanno svolto e non si sottraggano alle responsabilità politico amministrative che a loro fanno capo. Non glielo chiede solo il PD, ma glielo chiedono i cittadini di Imperia e provincia”.

Riccardo Giordano (capogruppo PD in Consiglio Provinciale) e Giuseppe Zagarella (capogruppo PD in Consiglio Comunale)

Conseguenti dimissioni

Il Segretario Provinciale del PD ha scritto al Sindaco di Imperia in seguito ai noti fatti che hanno coinvolto il porto e di conseguenza la città.

 I gravi fatti odierni, che hanno portato all’arresto dell’imprenditore Caltagirone e del manager Carlo Conti, entrambi protagonisti di prima fila nella costruzione del porto turistico di Imperia, chiariscono definitivamente che questa vicenda è stata caratterizzata da un’illegalità diffusa. L’interesse prevalente è stato quello di pochi personaggi, più o meno noti, che hanno deliberatamente deciso di speculare sulle spalle di una intera città. Il Partito Democratico, sin dall’inizio dell’iter che ha portato alla costruzione del porto turistico, ha segnalato gli aspetti dubbi della vicenda, chiarendo come nulla di quello che stava accadendo rispondesse alle esigenze di sviluppo di Imperia. Erano stati inoltre segnalati gli aspetti più opachi dell’intera gestione, tutti confermati dalle molteplici inchieste giudiziarie che si sono susseguite.

Il Sindaco del capoluogo Paolo Strescino ha ricoperto incarichi di rilievo nella precedente amministrazione, come assessore e come vicesindaco. E’ stato quindi uno dei responsabili politici ed amministrativi di tale vicenda sin dall’inizio e negli ultimi tre anni, come Sindaco, è stato il riferimento politico di chi continuava ad indicare il porto come elemento di sviluppo e di progresso.

Le sue responsabilità politiche sono evidenti e a causa di ciò non gli resta che rassegnare le dimissioni dall’incarico.

Il Partito Democratico chiede quindi ufficialmente che si ponga termine all’esperienza di una delle peggiori giunte comunali che abbia amministrato Imperia e confida nell’opera della magistratura, che sta operando per ristabilire la legalità, proprio nello stesso periodo in cui altre realtà della provincia sono state sconvolte dalle inchieste sulle infiltrazioni della criminalità organizzata.

Imperia e la provincia tutta meritano una classe dirigente diversa e rispettosa delle regole e della legge.

Non posso fare altro che seguire anche io le direttive del mio Partito, con responsabilità e senso di appartenenza.

Mi dimetto pertanto dal mio incarico molto part time di sosia del Sindaco di Imperia, rimettendo pertanto l’incarico nelle mani della segreteria provinciale.

In attesa di riscontri da parte loro, continuerò liberamente a fare se necessario e richiesto il sosia del cittadino Paolo Strescino, ma in quanto tale e non in quanto Sindaco.

Certo di rispettare al massimo in tal modo le linee politiche del mio Partito, mi godo ora quel che resta del weekend.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: