Il primo passo

Ci si può girare attorno finchè si vuole, ma c’è un dato importantissimo: la destra imperiese a Roma si è già annichilita.

Sonia Viale e Giacomo Chiappori per la Lega resteranno al palo a questo giro, così come per il PdL Pier Paolo Pizzimbone, Gabriele Boscetto, Giorgio Bornacin ed Eugenio Minasso. Anche i goffi scalpitii di Zoccarato e Bissolotti pare non porteranno a nulla.

Un capitolo a parte merita Strescino, che, papabile per la lista “Fratelli d’Italia” (attualmente data a zero deputati in  Liguria) viste le sue ultime dichiarazioni evidentemente confonde i significati di essere messo in lista per il Parlamento e ottenere un seggio per il medesimo. Che qualcuno glielo spieghi.

Unico rappresentante residuo, forse, sarà proprio Claudio Scajola. Evidentemente è riuscito a salvare la candidatura. Avrà però perso tutto il gruppo. E’ comunque ormai avviato politicamente sul viale del tramonto.

A rappresentare in Parlamento la nostra Provincia ci saranno Carla Nattero di SEL e soprattutto la nostra Donatella Albano.

E che quindi si possa definitivamente chiudere una fase molto buia per il Ponente.

Diamoci dentro, è solo il primo passo.

A insaputa di tutti

Grande polemica ad Imperia sul nuovo PUD approvato dal Commissario.

Ora come ora non si sa chi abbia predisposto il regolamento, se la giunta Strescino prima versione – con Fossati capogruppo pdl – la maggioranza Strescino II – pdl e lega – o la giunta Strescino III – fli + stresciniani –, di certo l’ha approvato quest’ultima (forse in preda alla foga di mostrarsi subito iperoperativi) e la colpa sarebbe seondo Fossati dell’opposizione di tutte queste giunte, che ha fatto cadere Strescino.

Rimane il fatto che una certa Giunta (la Strescino Bis) quel PUD l’ha approvato, facendolo suo, e che la medesima Giunta non è stata in grado di garantirsi la fiducia del Consiglio Comunale.

Aggiungo a margine che ho trovato alcune allusioni di Fossati nei confronti di Zagarella molto gravi e soprattutto gratuite, un punto molto basso cui sarà molto difficile per lo stesso esponente di FLI “riscattarsi”.

Porto Franco – Off the Report

Per chi se la fosse persa, al link qui sotto trovate il servizio di Report sul Porto di Imperia. Faccio appena notare che è la seconda volta in un anno che vengono in West Coast….

Buona visione.

 

Porto Franco – Off the Report.

Leggo i nomi della lista

Si è fatto un gran parlare dell’abitudine dell’ex Sindaco Paolo Strescino di indicare nome per nome i suoi nemici in una lista. Alcuni ci leggono un gesto di cattivo gusto, altri proprio modi di fare legati ad un modo di fare un po’ sbrigativo di una certa tradizione politica, i più gentili un processo di immedesimazione in Babbo Natale che porta quindi a fare un elenco dei bambini buoni e di quelli cattivi.

Io Invece voglio leggerci un punto di merito e una grande competizione sportiva, che scoprirete più avanti.

Della prima lista di proscrizione di Strescino (in questo video dal minuto 5,18) facevano parte i consiglieri comunali

  • Gruppo Misto: Anna Maria Giuganino,
  • Sinistra Unita: Carla Nattero
  • PD: Sergio Barbagallo, Nuccio De Bonis, Paolo Verda, Pietro Mannoni, Lorenzo Lagorio, Giuseppe Zagarella
  • Rifondazione Comunista: Pasquale Indulgenza
  • Verdi: Gabriella Badano.

Della seconda (pubblicata con fare non proprio elegante sulla pagina istituzionale di Facebook della città di Imperia) i seguenti:

  • PDL: Ardizzone Angela, Arimondi Marino, Alonzo Alberto, Lanteri Giuseppe, Lanteri Gianluca, Chiaraman Giovanni, Aimo Luciangela, Varaldo Emilio, Pastorelli Angelo, Petrucci Paolo, Poillucci Piera, Acquarone Ida, Dulbecco Angelo.
  • Lega Nord: Gatti Monica.
  • Sinistra per Imperia: Nattero Carla, Dal Mut Dario.
  • PD: Olivieri Oliviero, Zagarella Giuseppe, Canetti Silvio, Marino Fiorenzo, Risso Fabrizio, Montanari Giorgio, Lagorio Lorenzo, De Bonis Giuseppe.
  • UDC: Risso Claudio.
  • Lista Civica con Imperia: Rollero Gianluigi, Soria Giuseppe.
  • Rifondazione Comunista: Indulgenza Pasquale.

Guidano pertanto la classifica dei cannonieri i Consiglieri Lorenzo Lagorio, Giuseppe Zagarella, Carla Nattero e Pasquale Indulgenza, con due punti marcati a testa.

La squadra che ha segnato di più è stata quella del PD con 14 punti segnati anche se un evidente rinnovamento nella squadra dovuto al trasferimento in altri campionati di alcuni giocatori fa abbassare la media reti/giocatori a 1.16. Punteggio pieno (2 su 2) solo per la squadra di Rifondazione.

La classifica e i punteggi potranno ancora cambiare, in attesa della prossima lista.

Sei a uno

Ieri bene dissi (scritto staccato) l’atteggiamento del mio amico Giorgio Montanari, oggi leggo sui giornali on line che ha deciso di compiere un atto decisamente forte, che io personalmente non avrei fatto, anche se farsi dare del delinquente sui giornali non è troppo piacevole.

Alcuni sono molto critici con l’azione intrapresa da Giorgio ma (guarda caso!) non usano lo stesso metro per Strescino “querelator” che negli ultimi giorni ha preso analoghi provvedimenti contro un suo ex assessore (Nicola Falciola), quattro suoi ex consiglieri (Chiaraman, Dulbecco, Arimondi e Poillucci) e un imprenditore (De Michelis). E per ora siamo sei a uno.

In questi casi ovviamente nulla da eccepire ci fu, perchè Strescino ha visto la luce. Io penso che l’abbia vista blu e lampeggiante la luce, ma questo è un altro discorso.

Sarebbe carino quindi che allo stesso modo in cui si tirano le orecchie a Giorgio, si tirassero anche al loro molto gradito ex Sindaco.

Alle farneticazioni si replica

La libertà di stampa è uno dei valori assoluti per la democrazia. Capita a volte che però un libero giornalista spari delle immani cavolate (ho già scritto cosa è successo al PdL in meno di 100 giorni e c’è chi pensa che sia il centrosinistra che abbia dei problemi…).

Ovviamente anche il titolo con cui è stata pubblicata la nostra risposta si riferisce alla strampalata teoria del pubblicista (che ricordiamo stava per essere candidato nella lista civica pro Strescino in quota “amici di Paolo Strescino”).

“Ci sembra giusto rispondere al suo articolo come Gruppo Provinciale del Partito Democratico, essendo stati chiamati in causa”. Ad intervenire in risposta all’editoriale di Gabriele Piccardo è il gruppo provinciale del Partito Democratico.

“Prima di tutto intendiamo far presente che le decisione assunte dal PD nel Comune di Imperia sono assolutamente coerenti con la linea che il partito ha elaborato all’interno dei suoi organismi. Se qualche rispettabilissimo solone,  fuori dai consessi in cui con fatica, ma con molta democrazia, si elaborano e condividono le linee politiche del partito, ha deciso di proporre percorsi politici impraticabili ciò non significa assoltamente che ci sia stata anche solo una piccola smagliatura tra la linea scelta dalla direzione provinciale, dalla segreteria provinciale, dal comitato cittadino e l’azione portata avanti dal gruppo consiliare.

Il Partito Democratico, e le dichiarazioni ufficiali rese agli organi di stampa stanno lì a dimostrarlo, ha sin da subito chiarito che dopo la votazione della delibera salva Imperia e la definizione di poche impellenti pratiche, avrebbe operato assieme alle altre forze dell’opposizione per far concludere l’esperienza del Sindaco Strescino e della destra nel Comune di Imperia. E così è stato!! Questo perchè sta nella serietà e nella dignità della nostra storia politica impedire che Imperia  passi da una infausta fase storica caratterizzata  dai metodi e dall’egemonia scajoliana ad una fase analoga occupata e condizionata dagli uomini della ex Alleanza Nazionale, emuli senza ritegno degli stessi metodi e dello stesso modo di concepire la politica (il caso Di Marco è sconvolgente in tutta la sua evidenza) di coloro che, per una mera resa dei conti interna, vogliono sostituire.

Il Partito Democratico non fa da stampella a nessuno tantomeno ai sedicenti nuovi (si fa per dire) tribuni che credono, presuntuosamente, di essere gli unici interpreti del sentimento dei cittadini di Imperia. In secondo luogo condividiamo la Sua analisi di evidente corresponsabilità politica tra Sappa e Strescino (e anche di Paolo Calzia) e proprio per questo motivo ne abbiamo chiesto le dimissioni. Siamo pronti a dimetterci nello stesso modo accaduto ad  Imperia se si realizzeranno le stesse condizioni, ovverosia se una parte cospicua del centro destra deciderà di seguirci, ben sapendo che NON si andrebbe mai più a elezioni provinciali a  causa dell’attuale riordinodegli enti locali.

Le dimissioni della minoranza, Lei ci insegna, non porterebbero alla caduta della Giunta Sappa, ma semplicemente all’ingresso di nuovi consiglieri di minoranza (i primi dei non eletti). In ogni caso, tale e tanto è l’imbarazzo e la paralisi in cui si trova il Presidente Sappa e la sua Giunta che davvero, se esiste ancora un po’ di rispetto per le istituzioni, è bene che si facciano al più presto da parte”.

UPDATE: intervento del Segretario Provinciale del PD Leandro Faraldi

“L’esperienza Strescino sino a qualche settimana fa totalmente identica a quella del PDL e poi improvvisamente improntata ad un cambiamento era da noi ritenuta definitivamente conclusa. Le sue dimissioni sarebbero state, anche se in clamoroso ritardo, l’unica possibilità per dare ad Imperia una prospettiva finalmente libera dalla cattiva amministrazione. 

In considerazione di ciò, pur tenendo ferma la nostra avversità alla mozione di sfiducia del PDL, abbiamo ritenuto di dover percorrere qualunque legittima via per porre fine all’amministrazione del centrodestra.
La situazione era diventata paradossale. Il Sindaco Strescino dichiarava che non intendeva dimettersi, professava il cambiamento e continuava in un’azione amministrativa incomprensibile ed anzi dannosa.

La decisione di nominare Antonio Di Marco alla presidenza dell’AST e Roberto Rommelli a quella della Imperia Yacht srl, ha premiato un vecchio modo di far politica, mantenendo in ruoli di responsabilità chi ha già dimostrato in precedenti incarichi di essere completamente organico alle decisioni, che hanno portato Imperia alla situazione di sfascio amministrativo sotto gli occhi di tutta la città.

Pensiamo che il capoluogo meriti un gruppo dirigente serio e trasparente, che sappia dare risposte chiare ed efficaci sia in relazione alla vicenda porto,sia in relazione alle numerose pratiche amministrative relative alla vita quotidiana dei cittadini.

Ribadisco che il Partito Democratico  non ha avviato nessuna trattativa né per far proseguire l’azione amministrativa del sindaco Strescino, né con il PDL per porre fine all’amministrazione Comunale.

Negli ultimi due anni, dopo aver detto in Consiglio Comunale, che si stavano perseguendo gli interessi di pochi a scapito della città di Imperia, siamo stati costretti a mandare un esposto alla Corte dei Conti, e di fronte al disastro annunciato, a dicembre 2010, proponemmo un tavolo di concertazione per salvare il porto di Imperia da noi ritenuto centrale per lo sviluppo della città, la risposta del Sindaco Strescino fu la nomina di Leone Vicesindaco!!

Le motivazioni per cui abbiamo ritenuto di porre la nostra firma sulle dimissioni dal Consiglio Comunale, non sono cambiate e sono diametralmente opposte a quelle del PDL, così come tutta la nostra azione amministrativa è stata tesa a salvaguardare gli interessi della collettività senza mai guardare agli interessi del  partito.

Oggi secondo qualcuno, per qualche posto da assessore, avremmo dovuto sostenere un Sindaco che in ruoli vari, da Assessore a viceSindaco, in stretta collaborazione con Luigi Sappa, e con la Banda degli Yes men pidiellini e leghisti, è corresponsabile dei danni provocati alla città di Imperia.

Il Partito Democratico, anche attraverso la pubblicazione del libro bianco che presto verrà distribuito in città, ribadirà in ogni sede, la responsabilità amministrativa degli uomini che hanno governato la pratica porto di Imperia e chiederà il loro allontanamento dalla gestione della cosa pubblica.

A più riprese  abbiamo chiesto le dimissioni  del Presidente della Provincia Sappa, per 10 anni Sindaco della città, e responsabile quanto Strescino del disastro amministrativo, uomo piegato al potere, che oggi, davanti alle accuse mosse dalla Procura della Repubblica e alle intercettazioni pubblicate sui vari giornali, fatica persino a licenziare il suo collaboratore in Provincia, pagato con i soldi dei contribuenti, l’ex direttore generale del Comune Calzia.

Il PD avvierà le pratiche necessarie per costituirsi parte offesa (in quanto portatore di interessi diffusi) e per richiedere un risarcimento danni a nome dei cittadini di Imperia, non per avvantaggiarsene economicamente ma per destinare eventuali emolumenti ai servizi sociali della città”.

Completiamo il quadro

Imperia: Strescino si autosospende dal PDL e dice basta ai dettami di Claudio Scajola

Ringrazia le opposizioni per il confronto aperto e sincero per il bene della città.

Il sindaco di Imperia, Paolo Strescino, ha spedito stamattina una lettera al Presidente (ndb del PdL) Berlusconi e al Segretario Alfano per comunicare la propria autosospensione del PDL perchè: “pare evidente che una parte del PDL imperiese provinciale non corrisponde più alle mie idee sul centrodestra, non ultima la brillante intervista rilasciata dal segretario provinciale”.

Le motivazioni di Strescino sono sia amministrative che politiche: “per me che ho una percorso politico che inizia da quando avevo 16 anni nella destra è difficile accettare le affermazioni espresse dai colleghi di partito, sia quelli più giovani che quelli più grandi, soprattutto non accetto critiche da chi ha cambiato ripetutamente casacca politica, i giovani in particolare esprimono linee di politica vecchia, non ho sentito ne proposte ne riflessioni e nemmeno scuse alla città, ma solo attacchi frontali alla mia persona”.

“Non voglio più condividere con queste persone ne un percorso politico ne un percorso amministrativo, nel PDL l’aria si è fatta irrespirabile” ha poi continuato,  “sono state fatte dalla nuova Giunta 50 delibere in 3 settimane rispetto alle 130 fatte dall’inizio dell’anno, l’attività amministrativa continua, se non fosse così io me ne andrei”.

Dopo il consiglio del 12 aprile Strescino ha incontrato diverse realtà cittadine come la compagnia Maresca, e incontrerà il Centro Sociale “La Talpa e l’Orologio” mercoledì sera, “non è che lo faccio ora perchè devo convincere qualcuno, è una cosa che va fatta e che ho sempre fatto”.

Continuano infatti gli incontri con la delegazione dell’opposizione (l’ultimo ieri sera) perchè “nel confronto aperto che c’è stato ho notato un grande segno di responsabilità da parte loro che comunque continuano nella loro linea ma che hanno cambiato l’atteggiamento reciproco”, la prossima settimana incontrerà gli esponenti della Lega Nord.

E’ poi intervenuto a proposito degli ultimi interventi del PDL, “finalizzati alla demolizione personale del Sindaco”, in particolare ha riportato che una consigliera PDL ha affermato che “non mi è arrivato l’avviso di garanzia perchè sono un infame, un collaboratore della Procura”.

“Le vicende giudiziarie che devo gestire in qualità di sindaco pro-tempore non riguardano atti o delibere di questa amministrazione, sentirmi dire da qualche giovane consigliere che “qualcuno ha la faccia pulita e qualcun altro no” è molto ingiusto, specialmente quando qualcuno non può votare delle delibere per questioni di opportunità”

Dopo gli insulti risultati dalle intercettazioni Strescino ha quindi preso coscienza che la campagna di denigrazione parte da lontano, ben dal 2010, e continua anche negli ultimi comunicati e dichiaraziuoni alla stampa dei vecchi colleghi di partito, “doverosamente non mi sento più rappresentato da certi colleghi del PDL”.

“L’opposizione non cambia idea ma io ci voglio provare fino alla fine anche perchè sento una spinta molto forte ad andare avanti a livello popolare. Non mi ricandiderò a Sindaco, non si capisce nemmeno bene cosa voglia fare il PDL e da chi sia governato”.

Alle domande sul suo futuro politico, Strescino ha riportato due episodi significativi sugli scenari che si potrebbero aprire: a Genova Alfano, rivolto a Vinai ha detto: “ricordati che se diventerai Sindaco prima degli interessi del partito devi tutelare gli interessi della città”, una considerazione sull’opposizione: “quando ho azzerato la Giunta sarei potuto andare a casa subito perchè 21 consiglieri che votavano contro erano più facili da trovare, Indulgenza l’altra sera, al quale e al resto dell’opposizione va un grande riconoscimento, più personale che politico, mi ha detto: “guarda che la nostra posizione non cambia”. Non c’è quindi una strategia per cambiare partito o cercare il consenso dell’opposizione a tutti i costi, voglio provare a portare a casa dei risultati per la città”. Per ora si arriva all’11 maggio, se manca la maggioranza o se in 21 si dimettono scatterà il commissariamento.

“Se non troverò più collocazioni politiche tutte le mie energie andranno nel far si che la città non venga più rappresentata da quei 16 che sono chiaramente comandati dalle espressioni di una certa persona (Claudio Scajola ndr), voglio creare qualcosa insieme a chi ci vorrà stare per fare in modo che queste persone facciano meno danno alla città”.

da PonenteOggi

 

La situazione drammatica in cui si trova oggi la città di Imperia è originata unicamente dal fallimento delle politiche messe in campo da oltre dieci anni dall’intero centrodestra imperiese, dall’arroganza e dall’inefficienza di un sistema di potere che ha svenduto un fondamentale bene pubblico, tradendo le aspettative della cittadinanza con la favola del “porto più bello e più grande del Mediterraneo”.
Le inchieste, le intercettazioni, gli scontri tra fazioni stanno mettendo a nudo un sistema di potere di tipo feudale, da sempre denunciato dalle opposizioni, ed un intreccio politico amministrativo ed affaristico le cui responsabilità sono in carico a chi ha voluto e non adeguatamente controllato l’operazione porto e di cui gli amministratori che si sono succeduti dal 2005 ad oggi non possono non essere ritenuti responsabili sul piano politico amministrativo.
Il giorno 11 maggio è prevista in Consiglio Comunale la discussione e la votazione sulla mozione di sfiducia presentata dal PDL.
I partiti e i gruppi consiliari delle opposizioni, (PD, SINISTRA PER IMPERIA, Rifondazione Comunista, UDC e Lista Civica “Con Imperia”) non sono disponibili a votarla sia perché votare quella mozione significherebbe sostenere il tentativo del PDL “scajoliano” di addossare tutte le responsabilità politiche sul Primo Cittadino, sia perché tale mozione, in caso di esito favorevole, risulterebbe facilmente impugnabile in quanto carente di una motivazione ammissibile.
Va dato atto al Sindaco Strescino, sebbene politicamente corresponsabile della situazione attuale, di aver tentato in questo ultimo periodo, dopo lo scoppio della crisi determinata dall’inchiesta, di porre un argine a un sistema politico-economico che stava trascinando Imperia nel baratro. Con altrettanta chiarezza deve però esser rilevato che non ci sono le condizioni politiche per proseguire l’esperienza amministrativa da lui guidata.
Il Sindaco non è più sostenuto dalla maggioranza con cui è stato eletto e le opposizioni, in coerenza con il ruolo svolto in questi anni, intendono con il consenso elettorale costruire una maggioranza alternativa che lavori per un progetto di città molto diverso da quello sostenuto in questi anni dal Sindaco stesso. Riconoscergli il ruolo svolto nell’ultimo mese e mezzo non puo’ cancellare le differenze sostanziali emerse in maniera netta nelle scelte e nell’azione amministrativa degli ultimi tre anni. Il suo annuncio della sua autosospensione dal PDL non modifica in modo sostanziale la realtà delle cose.
Le opposizioni hanno promosso e garantito col loro sostegno e presenza la delibera “salva Imperia” del 12 aprile scorso, per la messa in sicurezza della portualità e dell’Ente. Un atto necessario, dovuto alla città e sostenuto con forte responsabilità.
Adesso però la fase di emergenza è finita: non esistono atti amministrativi fondamentali che non possano essere compiuti da un commissario prefettizio (o in pochi giorni dallo stesso Sindaco, se ve ne fosse davvero l’intenzione). Un periodo di commissariamento non può che far bene alla città, garantendo una forte discontinuità istituzionale e aiutandola a ritrovare un po’ di serenità per affrontare al meglio le importanti scelte future. E’ un passaggio imprescindibile se si vuole voltare davvero pagina.
Per questo, dopo il Consiglio Comunale di venerdì 11 maggio, in una data che verrà comunicata durante il dibattito, e comunque entro pochi giorni dalla stessa assemblea, i consiglieri delle forze sopracitate rassegneranno le dimissioni contestuali dalle cariche chiedendo a tutti i consiglieri comunali che ritengono ormai conclusa la presente esperienza amministrativa di fare altrettanto, nel pieno rispetto delle profonde differenze motivazionali e politiche di ognuno. E’ questo, ancora una volta, un atto di responsabilità verso la Città. La Imperia più sana saprà trarre profitto dal periodo di transizione istituzionale e troverà la giusta motivazione per rialzarsi dal pantano in cui è stata trascinata.

GRUPPI CONSILIARI PD, SINISTRA PER IMPERIA, P.R.C., UDC, LISTA CIVICA “PER IMPERIA” – 28 APRILE 2012

Dopo due mesi

Il Congresso provinciale del PdL a Taggia si è svolto due mesi fa. In quella data veniva “eletto” un consiglio di 30 nomi e veniva celebrata “l’unità del Partito” e il fatto che non vi fossero amministratori incriminati.

Vediamo un po’ la situazione ad oggi:

  • Luigi Sappa (cons. n°1) è chiuso in un lungo mutismo nonostante il suo pesante coinvolgimento politico nella vicenda Porto
  • Maurizio Zoccarato, Marco Cambiaso e Giorgio Giuffra (cons. n°2,3,4) stanno facendo da sanremesi e rivesi in trasferta campagna elettorale attiva a Taggia contro il candidato Sindaco “ufficiale” del PdL Mauro Albanese (cons. n° 5)
  • Paolo Strescino e Paolo Montesano (cons. n°6,7) stanno facendo la guerra ai loro ex “compagni” d’avventura Massimiliano Ambesi, Piera Poillucci, Roberto Rommelli, Antonello Ranise ed Emilio Broccoletti (cons. n°8,9,10, 11, 12)
  • Massimiliano Iacobucci e Walter Torassa  (cons. n°13,14) si stanno fronteggiando senza esclusione di colpi nella commissariata Bordighera
  • Claudia Lolli, Andrea Piana e Gianni Berrino (cons. n° 15,16,17) osservano senza farsi tirare troppo in mezzo (ma malcelando insoddisfazione) sia le sparate del loro primo cittadino sia il caciarone iperattivismo e l’ipertrofia mediatica del medesimo.
  • Gianni Giuliano e Alberto Bellotti (cons. n°18,19) sono stati rinviati a giudizio per la questione rifiuti.
  • Gianni Ascheri e Paolo Barabaschi (cons. n° 20 e 21) si leccano le fertie dalla loro martoriata Ventimiglia, con continue dispute con gli antiScullino di lungo corso come l’assessore provinciale Giovanni Ballestra (cons 22)
  • Completano il panorama i “bolscevichi” scajolani Luigino Dellerba (sindaco di Aurigo – cons n°23) ed i “menscevichi” minassiani Valerio Urso (vicesindaco di San Bartolomeo), Armando Biasi (sindaco di Vallecrosia), Stefania Rulfi, Cristiano Za Garibaldi (assessore a Diano Marina) e Olmo Romeo (cons. n°24, 25,26,27,28).
  • Buoni ultimi Benedetto Adolfo (vicesegretario della Provincia- cons. n°29), esponente dei “giovanardiani”, insieme all’assessore provinciale Cristina Barabino (cons n° 30), abbandonata dal partito e dalle correnti.
Ho evitato di proseguire con l’elenco dei membri di diritto e cotillons.
Mi sembra evidente che quest’accozzaglia non è più in grado di gestire assieme nemmeno una tombolata di beneficenza e hanno fatto il congresso poche settimane fa. A voi le conclusioni.

Alla lunga. Forse.

La mia avventura da sosia di Strescino è nata ad Abusivissima 2009, manifestazione nata come protesta goliardica contro l’abuso edilizio fatto sul “Porto più bello del Mediterraneo”, in cui mi ero cimentato ad inaugurare un abuso edilizio fatto di cartoni sulla spiaggia della Galeazza.

All’epoca i Giovani del PdL così rispondevano alla manifestazione:

Vien da sorridere di fronte all’iniziativa dei giovani di sinistra che hanno deciso di costruire una sorta di capannone abusivo alla Galeazza. Una ‘provocazione’ anchsimpatica, se vogliamo, ma da che pulpito!
Intanto il sistema, il solito, di informazione di parte: il capannone realizzato dalla Porto di Imperia Spa non è abusivo nel senso che gli viene attribuito. Non è conforme al progetto, è vero, ed ha certamente sbagliato chi lo ha realizzato senza attendere che la variante fosse approvata. Ma la differenza è in un tetto che invece di essere a colmo è a leggera volta. (…)

Alessandro Gazzano, Paolo Petrucci, Angelo Dulbecco, Paolo Montesano, Gianni Chiaraman, Andrea Tomatis

Col tempo, non hanno smesso di praticare il difficile sport del freeclimbing sugli specchi: l’anno successivo sempre Gazzano parlando della successiva Mafiosissima la definì

Una prova di forza inutile come del resto lo era stata l’anno scorso Abusivissima quando era stato contestato un abuso che poi non si è rivelato tale.

Oggi stanno demolendo il capannone, e di corsa. Pare che quindi l’abuso si sia rivelato tale.

Sono stati necessari purtroppo tre anni su quello che se da un lato era un problema minore del costruendo scalo (sempre rispetto allo sconvolgente quadro complessivo) e dimostra quanto era servile e prona una certa parte politica rispetto ad alcuni: se fosse stato ad esempio un privato “normale” a compiere una minima variazione volumetrica nell’altezza del terrazzo di casa, avrebbe avuto dalla sua più di mezzo consiglio comunale, anche a torto evidente? Purtroppo non credo.

Ai cittadini imperiesi è toccato affondare la faccia nel guano per l’arroganza e l’irresponsabilità di un’intera classe dirigente, e non sarà facile tirar fuori la città dalla voragine in cui si è cacciata, visti tutti i problemi amministrativi, finanziari, urbanistici, ambientali etc etc etc.

Non so come mai, ma ho idea che il sempre pronto pidiellino-ortodosso Gazzano questa volta non farà un comunicato in difesa del Porto, del Capannone e di Caltagirone. Alla lunga l’ha capita anche lui. Forse.

Il segreto di Pulcinella

Da SanremoNews

Questa mattina siamo stati costretti a sospendere il sondaggio sul Sindaco di Imperia, Paolo Strescino. Era prevedibile che ‘qualcuno’ potesse approfittare del nostro sondaggio per fare il ‘furbo’. Era già capitato per altri sondaggi politici a Sanremo ed era presumibile che potesse accadere di nuovo.

La nostra redazione aveva pensato a questo sondaggio per capire con precisione quali erano gli intendimenti degli imperiesi e, invece, siamo qui nuovamente a riscontrare i classici tentativi di manomettere un sistema non preciso ed attendibilissimo, ma comunque indicativo.

Questa notte, intorno all’una, quando il sondaggio segnava il 65 per cento di voti a favore della fiducia per Paolo Strescino, sono iniziati ad arrivare moltissimi voti per il no all’attuale primo cittadino. Da un primo sommario controllo dei nostri tecnici si sarebbe trattato di un classico programma creato ad ‘hoc’ per ‘sparare’ voti a raffica.

Che i “sondaggi” sui media online lascino il tempo che trovino dal punto di vista statistico è risaputo. E’ però indubbio che   tùtt’ù fà, u dixeva chelu cu pisciava in tu mà e quindi ognuno cerchi di giostrarseli pro domo suo. Di modi più o meno elaborati per votare a ripetizione ce ne sono diversi.

La questione che mi interessa è un’altra: visto che SanremoNews stessa riconosce di essersi resa conto anche in passato di “sondaggi truccati dall’esterno” e in particolare di alcuni di tipo politico a Sanremo, com’è che non li hanno sospesi pure illo tempore? Forse perchè davano risultati più “graditi” o si temeva di far perdere di “credibilità pubblica questo grande strumento statistico? Mah. Lo scopriremo solo vivendo.

Ribadisco comunque che dal punto di vista sia elettorale sia statistico questo tipo di sondaggi non hanno grande impatto o significato.

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