Ho trovato queste parole di Massimo assolutamente condivisibili.
Ancora una volta la politica (più gravemente quella locale, di Sanremo) ha dimostrato quanto si trova distante dalla società che dovrebbe amministrare, attraverso la scelta dell’aliquota IMU stanziata per i terreni agricoli. L’agricoltura ligure (per chi la conosce “Agricoltura marginale”, per chi non la conosce invito a capirne la definizione) si trova da diversi anni in forte crisi, e questa non è una notizia dell’ultima ora.
E trovo indecente il fatto che proprio questo settore PRIMARIO debba essere oggetto di sfruttamento da parte delle amministrazioni per cercare di “risanare” le casse di una gestione fallimentare dei costi pubblici; se non altro è una questione di sensibilità umana.
Il discorso da sviluppare sarebbe ampio, le funzioni dell’agricoltura sono quasi infinite (tutto il mondo vive grazie all’agricoltura, senza la quale non si potrebbe nutrire..) ma per questo post vorrei focalizzare un aspetto talvolta sottovalutato: la difesa dal dissesto idrogeologico.
Ogni anno le aziende agricole della provincia di Imperia sono sempre meno, gli anziani cessano la propria attività e manca quasi completamente il ricambio generazionale che ogni settore dovrebbe avere. Questo significa “abbandono”.
L’abbandono delle superfici coltivate significa non avere più a servizio (gratuito) del mondo il “presidio sul territorio” che l’agricoltore svolge come ruolo fondamentale per preservare il nostro territorio dall’inevitabile dissesto idrogeologico. La mancanza di una corretta gestione idraulica delle acque di precipitazione porta a erosione, disgregazione del terreno, modificazione della morfologia, con conseguente (e inevitabile) dissesto idrogeologico. Le erosioni causate dall’acqua sono scientificamente classificate secondo diversi aspetti ma non voglio annoiarvi. Un attività così capillare e così minuziosamente attiva sul territorio la può fare solo chi su questo territorio ci vive abitualmente: l’Agricoltore.
Mi premeva sottolineare questo aspetto che pochi considerano per contrapporre la grandezza del ruolo dell’agricoltura, nelle sue innumerevoli funzioni, alla meschinità dell’amministrazione nel sottovalutare un settore che apparentemente è un mondo povero dato non porta alimenti al diodenaro, ma riveste ruoli fondamentali nella sopravvivenza del mondo.
Ora fate mente locale, e pensate un attimo a dove il Comune di Sanremo potrebbe tagliare delle spese, ridurre gli sprechi, evitare di buttare via soldi in impiegati mal gestiti (perché la colpa non è degli impiegati..), recuperare delle risorse, migliorare la vita di tutti (quello che normalmente dovrebbe fare un amministrazione). Sicuramente NON partendo dal settore più debole, più crisi e allo stesso tempo più ESSENZIALE.
Questo non è un problema degli agricoltori o dell’amministrazione, è un problema di TUTTI.
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