Sarà la fine di un lungo inverno

14 gennaio: Moroni abbandona Forza Italia per il Nuovo Centro Destra.

15 gennaio: gli assessori della Giunta Zoccarato si impegnano a ricandidarsi con Zoccarato.

31 gennaio: Tonino Bissolotti, che nel 2012 era approdato all’UDC, nel 2013 aveva tentato un approccio ai comitati Renzi (col secco NIET del PD Sanremo), diventa coordinatore cittadino del Nuovo Centro Destra sanremese.

11 febbraio: Zoccarato indeciso fa fare un sondaggio sul suo gradimento.

18 febbraio: Zoccarato dichiara di aver votato Movimento 5 Stelle alle politiche.

25 febbraio: Sbezzo Malfei si dimette da capogruppo PdL perchè non capisce se Zoccarato si ricandida o no.

26 febbraio: Fera annuncia che l’opposizione si troverà di fronte un carro armato. Fratelli d’Italia chiede le primarie e candida Berrino.

27 febbraio: si capisce che Zoccarato nicchia sulla ricandidatura, pensa ad uscire da Forza Italia e si annuncia che il candidato verrà annunciato da lì a tre giorni. Tra i nomi dei papabili candidati: Antonio Fera, Franco Solerio, Cristina Barabino e Giuseppe Sbezzo Malfei. In serata Scajola mette il veto sulla ricandidatura a Sindaco di Zoccarato. Massimiliano Moroni abbandona il NCD.

1 marzo: Stefania Rulfi papabile candidato sindaco NCD.

2 marzo: Forza Italia ricandida Zoccarato.

3 marzo: Moroni annuncia via facebook la ricerca di 5 collaboratori a rimborso per la sua campagna elettorale. Stefania Rulfi smentisce sua candidatura. Pizzata di maggioranza molto tesa e voci di sondaggi pessimi per il centrodestra.

4 marzo: viene dato come papabile “praticamente certo” Solerio“. Zoccarato non accetta ricandidatura per Forza Italia.

5 marzo: fumata nera nell’ennesimo summit per trovare il candidato. a Imperia per Sanremo. Zoccarato caccia dalla giunta l’assessore Bellini.

7 marzo: Zoccarato si ritira dalla competizione elettorale e da Forza Italia.

12 marzo: ufficialità del regolamento delle primarie del centrodestra.

13 marzo: Alfano in streaming annuncia la corsa solitaria del Nuovo Centro Destra con candidato Sindaco Tonino Bissolotti. Voci di candidatura di Fera alle primarie

15 marzo: annunciati in corsa alle primarie l’ex assessore Bellini, Luigi Marino e Gianmarco Cassini.

16 marzo: Moroni candidato alle primarie

18 marzo: si parla di 5 candidati alle primarie del centrodestra: l’assessore Gianni Berrino, l’ex assessore Umberto Bellini,  il consigliere comunale Massimiliano Moroni e due outsiders: Luigi Marino e Avry Odil Mendelsohn. In forse pure Nicolino del Sole dei Sanremesi (leghisti bossiani espulsi dalla Lega Nord). Voci di litigi tra Fera e Zoccarato, col primo indeciso sul correre alle primarie. Zoccarato – oltre ad alcune affermazioni omofobe – annuncia vendetta verso Forza Italia e si dichiara pronto a tutto.

19 marzo: Solerio decide di non correre alla primarie (alcuni sostengono per brutti risultati di un sondaggio commissionato) e appoggia Berrino. Idem Baggioli. Segue Marino. Del Sole non vuol correre, anche se i “suoi” provano a fargli cambiare idea.

DEFINITIVI: Candidati Mendelson, Berrino, Bellini, Moroni e Silvana Frontero.

(In via di aggiornamento)

NB: a Ventimiglia situazione uguale tendente al peggio.

Ricomposti

La maggioranza di Sappa in Provincia si è ricomposta. In bocca al lupo alla nuova giunta, quando ci sarà.

In ogni caso, la situazione sarà molto più difficile di prima dal punto di vista politico: una maggioranza nata semplice (PdL e Lega) vede i partiti membri originari spaccarsi entrambi e la nascita dei gruppi consiliari “Uniti” e “Sanremesi”, fortemente conflittuali con i gruppi originari. Permangono inoltre forti differenze politiche tra i vari gruppi – e spesso anche all’interno dei singoli gruppi. Il soccorso alla maggioranza dell’UDC e (parziale) dell’IDV non è inoltre risolutivo per stabilizzare una situazione problematica. Le nuove nomine creeranno ulteriori mal di pancia, molto probabilmente.

Non mi sembra una gran soluzione.

Il primo passo

Ci si può girare attorno finchè si vuole, ma c’è un dato importantissimo: la destra imperiese a Roma si è già annichilita.

Sonia Viale e Giacomo Chiappori per la Lega resteranno al palo a questo giro, così come per il PdL Pier Paolo Pizzimbone, Gabriele Boscetto, Giorgio Bornacin ed Eugenio Minasso. Anche i goffi scalpitii di Zoccarato e Bissolotti pare non porteranno a nulla.

Un capitolo a parte merita Strescino, che, papabile per la lista “Fratelli d’Italia” (attualmente data a zero deputati in  Liguria) viste le sue ultime dichiarazioni evidentemente confonde i significati di essere messo in lista per il Parlamento e ottenere un seggio per il medesimo. Che qualcuno glielo spieghi.

Unico rappresentante residuo, forse, sarà proprio Claudio Scajola. Evidentemente è riuscito a salvare la candidatura. Avrà però perso tutto il gruppo. E’ comunque ormai avviato politicamente sul viale del tramonto.

A rappresentare in Parlamento la nostra Provincia ci saranno Carla Nattero di SEL e soprattutto la nostra Donatella Albano.

E che quindi si possa definitivamente chiudere una fase molto buia per il Ponente.

Diamoci dentro, è solo il primo passo.

Come ho conosciuto Laura

Marzo 2010. L’amico coordinatore dei Giovani Padani Flavio Di Muro incita con un comunicato i Comuni ponentini a seguire l’esempio di Montebelluna per le politiche abitative per i giovani (all’epoca il termine “choosy” era ancora ignoto, eravamo tutti bamboccioni però).

Era convinto probabilmente che la statistica fosse della sua: nel veneto iperleghista, se salta fuori un’Amministrazione all’eccellenza non può che essere a forte tinta verde padano.

Peccato che trattavasi di MonteBelluna, sindaco Puppato, giunta centrosinistra. E ovviamente l’ho fatto notare. Così, per dire, che non è dall’altro ieri che ho scoperto Laura.

Cambia il campo di gioco

Dalle prime indiscrezioni uscite sui giornali sulla probabile prossima legge elettorale potrebbe uscire uno scenario molto interessante e potenzialmente in grado di smuovere decisamente le acque anche nel piccolo mondo antico ligure.

Partendo dall’ipotesi uscita sui giornali come prevalente si intuisce che ci potranno essere metà candidati sostanzialmente eletti col Porcellum e metà invece a collegi uninominali. L’ipotesi di collegi uninominali collegati spero sia solo una boutade, per i motivi che ben esprime Antonio .

Andando nel concreto, si potrebbero ipotizzare dunque in Liguria* 8 deputati eletti in liste bloccate e 8 in collegi uninominali e al Senato 4 e 4. Molto probabilmente dunque si avrebbe un collegio per la Camera sostanzialmente equivalente alla provincia di Imperia e uno al Senato che andrebbe da Ventimiglia a lambire Vado (andando un po’ ad occhio).

Da questi due collegi sperano di poter passare gli attuali Onorevoli Minasso, Scajola, Bornacin, Boscetto e Chiappori, più alcuni che dal centrodestra scalpitano e rumorosamente per entrare – quasi in qualsiasi modo – nel gioco. Non mi pare ci sia spazio per tutti, anzi. Potrebbe davvero succedere che si faccia spazio qualcun altro, magari proveniente da un grande Partito, capace di governare e che non è mai stato sfiorato da sospetti di combutta con cricche, ‘ndrangheta e affaristi senza scrupoli.

Per scegliere le persone più adatte a giocarsela e a rappresentare il nostro territorio ovviamente non esisterebbe altro metodo che le primarie, come sostengo insieme ad altri da un po‘.

*per semplicità e concretezza, ho ipotizzato che le circoscrizioni elettorali attuali vengano conservate

Diamogli una spinta

Leggo su Cronache dal Nord Italia una notizia interessante: pare che il (nuovo) corso maroniano si sia schierato contro i doppi incarichi elettivi. Personalmente ne sono molto contento e ritengo sia una norma giusta e che ho sempre seguito – anche quando non vi era alcun obbligo. Nel PD simile regolamento interno vige dal 2007, ma potrebbe essere interessante notare quanti – specie nella Lega – potrebbero rimettere qualche incarico.

Il caso più clamoroso è probabilmente quello di Giacomo Chiappori, deputato e Sindaco leghista di Diano Marina. Ma anche l’intera equipe leghista in Provincia strabocca di careghe, careghine e careghette: il Presidente del Consiglio Alessandro Piana è infatti anche consigliere e assessore a Pontedassio, mentre i consiglieri Nicolino del Sole ed Eliano Brizio sono rispettivamente anche consigliere a Sanremo e sindaco di Prelà. Solo il vicepresidente Porro ha attualmente solo un incarico.

Se il Carroccio decidesse di dare seguito a quanto deciso a livello nazionale, meriterebbero un applauso.  Credo che comunque abbiano bisogno di un incoraggiamento a seguire queste direttive, che sono sicuro nessuno si vergognerà di fare.

Non hanno più numeri certi

Nell’ultima seduta del Consiglio Provinciale la maggioranza non è stata in grado di mantenere da sola il numero legale per gran parte della seduta, nonostante in votazione ci fosse il Consuntivo di Bilancio. Questa pratica è una delle più significative per ogni Amministrazione e il semplice fatto che la Giunta Sappa non abbia avuto i numeri per sostenere da sola il proprio bilancio durante tutta la discussione è da un lato indicativo delle difficoltà che attraversa da mesi ormai la maggioranza e dall’altro preoccupante per i problemi amministrativi che da ciò deriveranno.
In passato (ad esempio su pratiche relative a problemi ambientali o a questioni relative alla scuola dell’obbligo) abbiamo garantito il numero legale per consentire che determinate pratiche urgenti fossero affrontate, ma stavolta la situazione era completamente diversa. La Giunta Sappa non è stata capace di affrontare e risolvere i numerosi scheletri nell’armadio che ha ereditato dalle precedenti amministrazioni (tutte degli stessi colori, spesso con le stesse persone), e da oggi il centrodestra in Provincia non può più nemmeno essere certo di poter garantire il sostegno alle proprie pratiche. 
I nostri gruppi, per evidenziare questa situazione al pubblico e dare un forte segnale politico ai cittadini della nostra Provincia, hanno pertanto abbandonato l’aula, dimostrando così coi numeri l’insussistenza della maggioranza. 
Il fatto che per il rotto della cuffia la maggioranza abbia recuperato a malapena e in zona Cesarini il numero legale , non sminuisce il problema, ma anzi evidenzia come ormai la Giunta Sappa viva di fatto alla giornata, ostaggia di fatto di uno o dell’altro consigliere. I cittadini della Provincia di Imperia meritano risposte ai propri problemi, ma in cambio hanno ormai solo promesse da marinaio (… come quella di nominare un Assessore al Turismo) e le tasse provinciali più alte d’Italia.

Finta meritocrazia (reprise)

Marco Rossi si sarebbe dimesso dal Cda di Sanremo Promotion. Riguardo il “contorno” della sua nomina, avevo già scritto. Al suo posto secondo la Riviera di oggi dovrebbe arrivare Simon Simeonov, ragazzo simpatico candidato alle provinciali al collegio a fianco al mio e a quello di Marco Rossi, sempre per la Lega Nord.

Bilancio a spanne

Cominciamo individuare coloro per cui è stata una debacle epocale: si tratta della Lega, che ha perso 7 ballottaggi su 7. Evaporata. Al PdL appena meglio, riesce a tenere qualcosina al Sud e in alcune roccaforti. In via d’estinzione. Il Terzo Polo quasi non ingrana, se non in qualche realtà dove il centrosinistra si spacca come a Cuneo e successi locali per liste civiche. Un po’ qui e un po’ lì. 

Globale successo delle coalizioni di centrosinistra quasi dappertutto con risultati eccellenti nel Nord che fu berlusconiano e/o leghista. Grandi feste davvero.

Sono casi strani da studiare Parma e Palermo, città sull’orlo del fallimento economico che si affidano l’una ai nuovisti del M5S, l’altra a una vecchia volpe della politica con un successo quasi esclusivamente personale che ricorda molto il “caso De Magistris”.

Ma il caso per me più strano è Belluno,  ex roccaforte di destra in cui al ballottaggio si sono sfidati un centrosinistra “classico” e un centrosinistra “civico”, con la vittoria di quest’ultimo.

Da tenere d’occhio nei prossimi anni i primi 4-5 Comuni targati M5S alla prova dei fatti, per vedere se ai buoni risultati elettorali riusciranno ad affiancare capacità amministrativa.

UPDATE

Risultati finali nei capoluoghi:

  • Centrosinistra: 6 conferme e 8 conquiste al centrodestra, giunte precedenti 9, saldo + 5
  • Centrodestra: 5 conferme e 1 conquista al centrosinistra, giunte precedenti 16, saldo – 10
  • Terzo polo*: 1 conquista al centrosinistra, saldo + 1
  • Sinistra: 1 conquista al centrodestra, saldo + 1
  • Lega Nord*: 1 conferma, saldo 0
  • Movimento 5 Stelle: 1 conquista al centrodestra, saldo + 1
  • Civici di centrosinistra**: 1 conquista al centrodestra e 1 al centrosinistra
* nella gran parte dei casi Terzo Polo e Lega facevano parte delle coalizioni di centrodestra nei turni precedenti
** a Cuneo l’alleanza era civici di sinistra + Terzo Polo
Riassunto Comuni sopra i 15.000 abitanti non capoluogo:
CentroDestra passa da 81 a 28, Centro passa da 8 a 10, CentroSinistra passa da 47 a 81, le civiche da 6 a 9 e in più vi sono 2 vittorie del M5S, 3 di alleanze di sinistra, 2 della Lega Nord e 7 di coalizioni varie.

A posto così

Prima c’è stato lo scandalo della casa di Scajola a Roma e tutto quello che è successo dopo. Poi il bunga bunga e le dimissioni di Silvio. Poi i soldi in Svizzera e le dimissioni di Emilio Fede. Adesso si scoprono le questioni della famiglia Bossi…

Di tutto quello che ti avevo chiesto, caro Babbo Natale, manca ancora il castello dei LEGO e due pacchetti di miniciccioli. Poi siamo a posto così.

 

 

PS: #sischerza

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