Movimento

La campagna elettorale entra nel vivo e ognuno giustamente mette in gioco tutto se stesso, incluse le proprie idee e proposte. Ci sono alcuni temi amministrativi che approfondisco e studio da alcuni anni e su cui vorrei lavorare in particolare una volta eletto. Ho deciso di utilizzare il metodo delle infografiche per rendere più chiaro e immediato come la penso. Cominciamo con le mie idee sui trasporti.

 1965482_804053796272604_6460480610426831916_o

I lettori di questo blog sanno che elaboro e scrivo su diversi argomenti da anni (a oggi 765 articoli pubblicati su questo blog). Su una singola immagine è ovvio si faccia sintesi. Chi volesse maggiori dettagli sulle singole proposte, può contattarmi. Benvenute critiche, proposte e integrazioni.

CS: Gara TPL annullata dal TAR

Sospensione del Tar della gara per il Trasporto Pubblico Locale: l’ennesima brutta figura della Giunta Sappa

 

La Giunta Sappa, e la maggioranza consiliare che la sostiene, per compiacere all’amministratore delegato Enzo Teodoro Amabile, vero regista dell’operazione, ha voluto a tutti i costi, contro ogni norma di buon senso e di diritto, bandire la gara per l’affidamento del trasporto pubblico locale della provincia di Imperia.

Il TAR della Liguria, come era ampiamente prevedibile visti gli evidenti profili di illegittimità, ha sospeso la gara in attesa di decidere risolutivamente in merito alla illegittimità del provvedimento.

Il Partito Democratico aveva in più circostanze evidenziato che la gara non poteva essere bandita per mancanza di legittimità e di titoli in capo alla Provincia e per evidenti ragioni di opportunità istituzionale, visto che la Regione aveva da tempo avviato un percorso proteso alla costituzione dell’Agenzia Regionale Unica.

Il Gruppo del PD, in occasione della discussione in Consiglio Provinciale, alla presenza di numerosi lavoratori della Riviera Trasporti, aveva con forza ribadito la necessità di sospendere i comportamenti autolesionisti e di tutelare al massimo sia i lavoratori che gli utenti del Trasporto Pubblico Locale.

Malgrado ciò, la Giunta Sappa, più concentrata alle dinamiche relative alle poltrone che ai problemi degli utenti dei bus, non solo non ci era nemmeno stata a sentire, ma aveva liquidato con la solita faciloneria i rilievi che le venivano sollevati.

Ora qualcuno tra i soliti noti, probabilmente lo stesso Amabile, tirerà fuori la storia della guerra della Regione, matrigna e rossa, contro la Provincia di Imperia, oppressa e azzurra, storia alla quale per fortuna ormai non crede più nessuno.

E’ il TAR che ha sospeso la gara e non la Regione Liguria.

Le continue sberle che l’Amministrazione continua a ricevere non rendono onore all’Ente Provincia e a chi ci lavora, e non fanno piacere nemmeno a noi, che preferiremmo davvero – come tutti i cittadini di questa Provincia – un’Amministrazione più vicina ai problemi dei cittadini che a quelli tra gli amministratori.

Andora: il punto sulla ferrovia

Oggi ho partecipato all’incontro istituzionale di Andora sul tema dei problemi ferroviari a Ponente.

All’incontro erano presenti alcune decine di Sindaci, le Amministrazioni Provinciali di Imperia e Savona, gli assessori regionali Vesco, Briano e Paita, il ministro Lupi, diversi parlamentari, i prefetti di Savona e Imperia nonchè autorità varie civili e militari. In pratica, mancavano solo Minzolini e i parlamentari grillini.

La prima domanda che tutti si fanno: ma a cosa servono questi incontri? In realtà possono essere molto importanti, perchè su problemi complessi consentono di fare il punto senza troppi rimpalli di responsabilità tra un ente e l’altro.

Al di là della evidente mediaticità dell’evento, quindi si è fatto il punto su alcune situazioni.

1- Treno Bloccato ad Andora: pare che sia più semplice del previsto spostare i vagoni e che si sia trovata una soluzione (una chiatta con delle gru) per spostare le 80 t di locomotore che ci sono. Incognite: condizioni del mare. Ovviamente oltre a levare il treno bisogna assestare la frana e risistemare i binari. Han parlato di 6 settimane da oggi (confermate da Ministro e dirigente RFI) e servono tutta una serie di atti burocratici (comune, capitaneria di porto, etc) che devono essere preparate di corsa. Dopo la riapertura, per un certo periodo la velocità sarà ridotta per questioni di sicurezza – prima che qualcuno si incazzi, per fortuna la velocità il giorno dell’incidente era stata ridotta per precauzione, altrimenti la catastrofe sarebbe potuta essere molto più grave

2- Ferrovia a rischio: sono stati stanziati 20 milioni per intervenire punto per punto via via sugli oltre 40 punti a rischio frana sulla rete ligure. Sperammu.

3- Andora – San Lorenzo: pare che sia tutto a posto, tranne che i cantieri sono da anni sotto sequestro giudiziario per una causa civile tra l’ex appaltante e RFI. Speriamo che arrivi presto il dissequestro: da quel momento, in due anni si dovrebbe aprire il nuovo tratto.

4- Andora – Finale: pare che finalmente nel Savonese ci sia un tracciato di massima. Mancherebbero i soldi per completare l’opera (1,5 miliardi). Il Ministro propone un lotto iniziale di 200 milioni. Vedremo, ho dei dubbi grossi come una casa.

Bagno di realtà

E’ uscito il Piano Lupi sugli aeroporti italiani, elaborazione successiva del Piano Passera. All’interno di quel piano, un verdetto scontato: l’Aeroporto di Albenga non è di interesse nazionale. Una buona notizia.

Non dico questo per simpatie particolari verso il ministro Lupi o il suo predecessore – tutt’altro – nè perchè io sia un sottile masochista che gode quando vengono tagliati servizi o investimenti. Penso però che questa notizia sia fondamentale per farci fare un bagno di realtà: è inutile buttare risorse in progetti che non stanno in piedi da soli se a poca distanza ce ne sono altri equivalenti perfettamente funzionanti.

La nostra Riviera ha già a sua disposizione un ottimo aeroporto internazionale (Nizza) e un discreto aeroporto nazionale (Genova). Penso sia molto più utile collegare al meglio queste due infrastrutture al Ponente che continuare a buttare risorse per rilanciare il traffico passeggeri su una struttura che ha invece buone possibilità come aeroporto istituzionale e per l’aviazione privata.

Una voce che gira è che “se un turista atterra a Nizza, poi non viene a Sanremo/Diano Marina/Alassio”. Probabilmente qualcuno pensa che ci siano “convincitori” che quando un turista tedesco atterra a Nizza fanno di tutto per non farlo sconfinare. Ho preso varie volte l’aereo al Cote d’Azur e questi non li ho mai incontrati, per dire.

Questo potrebbe aiutarci a dismettere una certa mentalità assistenzialista-autarchica che abbiamo e che è una della concause dell’arretratezza economica e di sviluppo della nostra zona.

Consiglio 21 novembre 2013 – prima e dopo

PRIMA

Il Gruppo del PD in Provincia nel Consiglio Provinciale di stasera sul tema del trasporto pubblico locale presenterà tre ordini del giorno a garanzia della continuità del servizio, dei posti di lavoro e della tenuta finanziaria del sistema.

La Giunta Provinciale, appena approvata la nuova legge sul Trasporto Pubblico Locale che leva la delega sul TPL alle Province, ha approvato un bando di gara per l’affidamento del servizio per sei anni. Un passo più lungo della gamba fatto fuori tempo massimo, sia perchè non si riuscirà ad affidare il servizio entro la fine dell’anno come obbliga la normativa europea, sia perchè mancano le copertura finanziarie. 
Si chiede dunque che venga revocata al più presto la gara.
 
Attualmente Riviera Trasporti ha in corso la procedura di mobilità per ben 43 dipendenti: se l’Azienda non chiude la trattativa coi sindacati – che sappiamo andare per le lunghe – non scatteranno i contratti di solidarietà e potrebbero non attivarsi nemmeno le garanzie di tenuta occupazionale previste dalla nuova legge regionale. La Provincia – azionista di stragrande maggioranza di RT – deve imporre alla sua società di chiudere la trattativa al più presto.
 
Infine, preso atto che si è chiusa la vicenda tragicomica del contenzioso tra Provincia e Riviera Trasporti, chiediamo che la Provincia saldi al più presto quanto deve a RT (circa un milione €), senza aspettare la definizione delle quote di compartecipazione dei vari Comuni (circa 700.000 €), vista la preoccupante situazione finanziaria di RT che è la sua principale partecipata.
 
Si tratta come chiunque può vedere, di tre proposte concrete, motivate e realizzabili. 
DOPO
Il gruppo del PD è soddisfatto della discussione sul problema del Trasporto Pubblico Locale tenutasi ieri in Consiglio Provinciale.

 
La discussione su questo importante tema si è tenuta su proposta del Partito Democratico e la nutrita presenza di lavoratori RT in sala ho mostrato quanto fosse caldo e sentito il tema.
 
E’ stato votato all’unanimità un ordine del giorno che impegna la Provincia a attivarsi per Riviera Trasporti in due modi:prima di tutto accelerando i pagamenti concordati sveltendo la procedura, senza i quali la situazione di cassa dell’ente rischia di diventare davvero drammatica e secondariamente impegnando la dirigenza della società a chiudere la trattativa sindacale perchè vengano tutelati celermente dai contratti di solidarietà i 43 lavoratori in mobilità.*
 
Sono stati nei fatti accolti i punti del successivo ordine del giorno, con cui il PD chiedeva il ritiro della gara di affidamento del servizio fino al 2020 sia per una procedura che desta diversi dubbi, poichè senza certe risorse finanziarie e in sostanziale contrasto con la nuova legge regionale appena approvata (che tra l’altro garantirebbe maggiormente i lavoratori rispetto alla strada percorsa della normativa precedente). 
La maggioranza ha deciso di non votare le proposte dei Democratici, ma nei fatti il Presidente ha ammesso che si sta comunque tenendo in forte considerazione l’ipotesi di ritirare la gara: “abbiamo tempo fino al 31 gennaio per ritirare la gara” ha infatti dichiarato, facendo capire anche in altri passaggi che l’ipotesi di fare un passo indietro col bando è un po’ più che sul tavolo.
 
Il PD auspica a questo punto che ora l’ente Provincia faccia tutto il possibile per andare oltre l’attuale braccio di ferro con l’Ente Regione sul tema del trasporto pubblico locale, un inutile scontro che si trascina da anni a danno del servizio e dei lavoratori.
Per chi non si fida di quel che scriviamo noi, articolo + video 1 e articolo + video 2 su una serata movimentata.
*per una questione procedurale due odg li abbiamo dovuti accorpare.

Diversi piani

Ho scritto molto in passato di Alitalia (vedi qui e qui).

Pare che parte dei soldi “spariti” dalle scatole cinesi del Porto di Imperia siano finiti dentro Alitalia. A quanto dice Caltagirone (preso di mira per questo da Crozza), non per diversificare ma perchè glielo ha chiesto Banca Intesa.

Che secondo alcuni aveva grandi interessi privati a creare il mostro Alitalia – Air One per potersi più facilmente rivalere dei debiti della seconda compagnia.

In molti separano il piano locale da quello nazionale ed europeo. Più passa il tempo, più mi convinco che è sempre più difficile e soprattutto insensato. Come potrebbe essere in questo caso, in cui fondi spariti da un’opera pubblica ponentina sono forse andati a finire a ripianare debiti privati tramite un’operazione politica di marketing seminazionalistica. Davvero incredibile.

PS: in bocca al lupo a ImperiaPost

 

 

Alitalia – l’altra possibilità

E’ tornato d’attualità il tema Alitalia. Ho già scritto sul tema. L’operazione CAI più o meno ci è costata 5 miliardi in 5 anni. L’operazione ha avuto la “sfiga” di capitare quando il governo Prodi II era ormai dimissionario e Berlusconi aveva deciso di fare dell’italianità della (fu) compagnia di bandiera uno dei principali argomenti della campagna elettorale.

C’è un fenomeno un po’ strano su cui vale la pena fare qualche ragionamento: Alitalia all’epoca faceva 22 milioni di passeggeri l’anno ma considerando che normalmente quando si va da qualche parte, poi generalmente si torna, si parla di 11 milioni di viaggi. Considerando che molti viaggi in realtà sono composti da più tratte (ad esempio: Genova – Roma – Tokio e ritorno), che molti viaggiano molto spesso, che Alitalia era comunque scelta da diversi utenti stranieri, ne consegue che in realtà il grande consenso popolare che aveva il mantenimento della nazionalità italiana del controllo della compagnia di bandiera era sostenuto da persone che non la usavano nemmeno una volta l’anno per oltre il 90 %. Perchè ci tenessero così tanto è dunque difficilmente spiegabile.

Lo scopo delle compagnie aeree è quello di fare utili cercando di portare nella maniera migliore le persone da una parte all’altra secondo le loro esigenze. E’ molto difficile che una compagnia aerea in un mercato libero e altamente competitivo accetti di non fornire servizi dove c’è domanda ed è praticamente impossibile convincere un cliente che vuole andare a visitare Firenze ad andare a Narbonne o a Maastricht.

Proverò invece a fare un esercizio di simulazione, ovvero facciamo finta che nel 2008 si fosse riuscita a chiudere questa vicenda effettuando allora la vendita ad AF-KLM.  Ovviamente, si tratta di una ricostruzione fantasiosa, ma utile per capire che non ci sono “scelte neutre”.

Si sarebbe creata la più grande compagnia aerea mondiale e si sarebbero integrati tra loro gli aeroporti hub di Parigi – Charles de Gaulle, Amsterdam – Schiphol e Roma Fiumicino, riuscendo a gestire meglio una rete mondiale. Probabilmente, le condizioni contrattuali lavorative sarebbero state migliori per i dipendenti.

L’altra compagnia italiana in difficoltà (Air One) molto probabilmente sarebbe stata pian piano assorbita dal sistema Lufthansa, che a quel punto avrebbe integrato Milano Malpensa nel suo sistema multi-hub (Monaco – Francoforte – Zurigo – Dusseldorf – Bruxelles – Vienna). A quel punto, avremmo avuto due hub di rilevanza mondiale in concorrenza tra loro per offrire il migliore servizio e in grado probabilmente di reggere la concorrenza nata nel frattempo dell’Alta Velocità Milano – Napoli.

Dei cinque miliardi risparmiati non ce ne saremmo nemmeno “accorti”, ma facciamo che metà sarebbe rimasto per sostenere l’esercizio del Trasporto Pubblico Locale – rendendo quindi molto meno dolorosi i tagli via via arrivati – e si sarebbe potuto finanziare integralmente l’eliminazione dei rimanenti “colli di bottiglia” ferroviari (valutato il costo in 2.356 milioni di €), ovvero dei tratti dove c’è “ingorgo” e insufficiente capacità (ad esempio il nodo ferroviario di Genova).  Una parte del capitale investito da parte dei cosiddetti “capitani coraggiosi” che hanno avviato la CAI sarebbe probabilmente rimasta sul territorio italiano a creare altro lavoro.

PS: identiche cose le pensavo nel 2008. 

Quattro obiettivi e una “vittoria” per la giunta Zoccarato

Ho partecipato al convegno “Dalla Riviera alle Langhe” sabato 20 a Villa Boselli ad Arma di Taggia. Il convegno è stato preceduto da qualche provocazione (“chiudiamo la stazione di Sanremo!”), ma ha fornito indicazioni interessanti.

Resto comunque convinto che i temi su cui ci si debba concentrare per il futuro del trasporto ferroviario siano quelli su cui scrivo da un po’ su questo blog. Non me ne voglia nessuno, ma penso non sia interesse primario del Ponente ligure portare sciatori a Limone Piemonte o escursionisti nelle Langhe, ma il Ponente deve pensare prima di tutto ai suoi pendolari, agli studenti fuorisede e a far venire turisti qui da fuori. Poi, una volta sistemati tutti questi, se pagano altri, si possono anche suggerire soluzioni – che non ci danneggino – che tutelino anche i turisti liguri in trasferta, ma non deve essere il nostro obiettivo primario. In ogni caso, ci sono quattro macrotemi su cui lavorare:

  • collegamenti pendolari Ponente – Cote d’Azur: è impensabile che ci sia un treno regionale da Ventimiglia a Nizza e oltre ogni mezz’ora dalle 5 alle 23  e non si riesca a prolungare l’efficacia di questo servizio almeno fino ad Imperia. Le possibilità potrebbero essere diverse – adeguare i treni francesi alla rete italiana e farli arrivare a Imperia, creare delle coincidenze, mettere dei pullman ad hoc sull’aurelia, etc,). In ogni caso, è impensabile continuare a costringere migliaia di pendolari sostanzialmente ad arrangiarsi.
  • Cuneo – Nizza – Ventimiglia: la linea potrebbe essere molto interessante e conveniente a patto di rendere competitive e funzionali (e soprattutto funzionanti!) le infrastrutture sia per i treni italiani che quelli francesi – attualmente un misto di miopia, noncuranza, leggi assurde e reciproca diffidenza rendono tutto questo impossibile. Il lato positivo è che piccoli miglioramenti della situazione attuale possono avere un significato molto ampio.
  • Interazione ferro-gomma: tra due anni dovrebbero aprire le nuove stazioni di Imperia, Diano e Andora, grazie al completamento del raddoppio ferroviario. La nuova linea a monte consente velocità maggiori per i convogli e aumenta di molto la capacità della linea (mi pare di aver letto da 70-90 treni/giorno a 200-220 treni/giorno). Aumentano quindi di molto efficienza e capacità di trasporto pubblico dentro la nostra Provincia. E’ dunque fondamentale ripensare tutte le linee interurbane e per le stazioni, che tra poco non lo saranno più. Da non prendere esempio su ciò che è stato fatto a Sanremo.
  • Lunga percorrenza: l’effetto combinato delle prossime aperture del raddoppio Andora – San Lorenzo e del nodo ferroviario genovese previsto nel 2015-2016 potrebbero portare a una diminuzione dei tempi di percorrenza dei treni Sanremo – Milano Centrale molto marcata. Alcuni di questi (IC 663/681/745/747) percorrono la tratta in circa tre ore e mezzo, che dopo questi lavori potrebbero scendere anche sotto le tre ore se si utilizza la linea più breve.

In buona sostanza, credo che siano obiettivi ambiziosi, ma a portata di mano perchè in buona sostanza sfruttano quello che c’è già. Bisogna ovviamente continuare a spingere per il raddoppio Andora – Finale Ligure e per rendere confortevole il viaggio (non solo pulizia, ma anche magari che funzionino le reti mobili – Tim, Wind, Vodafone, etc – nei lunghissimi tratti di galleria che abbiamo).

Di lavoro da fare ce n’è e molto. Credo che ci sia però da allargare un po’ la visuale: non è pensabile che a gestire una pianificazione così complessa ci si mettano solo i Comuni in cui sono localizzate le stazioni, come accaduto recentemente proprio nel convegno.

Vince invece il premio “specchio riflesso” l’Amministrazione Zoccarato che non ha riconosciuto che la sparata “chiudiamo la stazione di Sanremo” era solo una boutade per attrarre attenzione sul convegno. Dopo cinque anni di sparate apocalittiche del sindaco autoconcessionario – ricordate  ciò che si è detto su esercito in città, Morgan e Belen, legalizzazione della prostituzione, i camperisti, l’inceneritore etc etc etc – speravo avessero imparato a riconoscere le provocazioni, e invece no.

E’ proprio vero che quando hai una cosa sempre sotto gli occhi non solo non la sai riconoscere, ma non ti rendi proprio conto che ci sia.

Matrioska RT

Oggi in commissione finalmente (dopo un anno dalla mia prima richiesta) l’elenco delle sottopartecipate di Riviera Trasporti spa.

Sono 4 società, Riviera Trasporti Piemonte srl, Riviera Trasporti Linea spa, Columbia Group srl e Funivie Aregai Cipressa srl (in liquidazione).

Saltiamo a piè pari l’ultima – residuo di un periodo storico ormai concluso – le altre tre destano un discreto interesse.

RT Piemonte è amministrata da Andrea Piana, vicecoordinatore PdL a Sanremo, paga annua 26.000 € circa e capitale sociale 10.000 €. Teoricamente questa società ha in carico alcune linee tra la costa e la Provincia Granda. Notizie giornalistiche la danno in grande crisi complice il combinato disposto della gestione dei trasporti azzurra-rivierasca e verde-cuneese.

RT Linea è di proprietà all’80 % di Arriva Italia s.r.l., e quindi RT è in minoranza in un gruppo che porta il suo nome. Le ultime news sul sito di Arriva danno RTL con un bilancio di 2,3 milioni €, una dotazione di 27 autobus e 34 dipendenti. Queste notizie risalgono al 2008.

Columbia Group srl risulta di proprietà 30 % RT e 70 % Enterprise SAS. Poco altro si trova sul loro sito.

Al di là di alcuni amministratori molto partecipi alla vita politica con qualche controcanto a sparate insensate del solito Zoccarato, la situazione mi sembra sempre più intricata e spero che ci sia occasione di parlarne al più presto. Per capirci qualcosa, all’interno di una situazione molto grave.

Le belle statuine

Il Gruppo Consiliare del PD è sempre più sbigottito di fronte all’immobilità statuaria della Giunta Sappa.
 
Passano ormai mesi tra una commissione e l’altra, non sappiamo se il Consiglio verrà ancora convocato nel 2013 e più in generale manca completamente qualsiasi segnale, oltre che di vita, di pura e semplice esistenza.
 
Dopo aver perseguito – a parole – per decenni il tema dell’avvicinamento alla Provincia di Cuneo, non abbiamo notizie della benchè minima attività per tutelare il trasporto pubblico verso la Granda, sia tramite la Ventimiglia – Cuneo sia tramite la Statale del Coldinava.Allo stesso modo, la riconferma della volontà del sindaco nizzardo Estrosi a maggiori e migliori collegamenti con l’Italia ha trovato sponda solo nell’Amministrazione Regionale.

 
Ci troviamo dunque con amministrazioni francesi e piemontesi chiaramente di centrodestra che non considerano un interlocutore significativo e degno di nota un’amministrazione del loro stesso colore politico.
 
Solo pochi mesi or sono, quando si parlava di chiusura della Provincia di Imperia, il leit motiv del centrodestra ponentino era “Giammai con Genova matrigna! Faremo piuttosto l’Euroregione con Cuneo e Nizza!”.
 
Piemontesi e nizzardi non solo non ci parlano, non ci considerano nemmeno e se decidono tutti di bypassare il loro interlocutore più vicino geograficamente e politicamente, dubitiamo sia stato fatto a caso.
 
Invitiamo dunque l’amministrazione Sappa a prendere atto che non è più considerata l’istituzione rappresentativa ed efficace per le politiche interprovinciali e transfrontaliere per il ponente ligure. 
Il gruppo del PD in Provincia
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: