Niente giri di parole
10 settembre 2013 2 commenti
Ieri si è svolto un incontro a Mendatica organizzato da Monesi Young sul tema “seconda seggiovia”. Relatori principali gli assessori Raineri e Porro.
Evito di riprendere nel dettaglio tutta la storia dall’inizio, specifico solo alcune cose:
- il progetto iniziale era di fare una seggiovia sull’Ubaghetto e non fino in cima, e ci è voluto l’intervento dell’opposizione per far migliorare decisamente il progetto.
- sempre l’opposizione ha avuto in mille passaggi un approccio collaborativo e in altrettante occasioni abbiamo ribadito in Regione la strategicità dell’opera, e quest’approccio collaborativo è sempre stato riconosciuto in privato, mai sottolineato in pubblico o sui media (anzi sotto sotto si insinua sempre che è colpa di altri. di tutto.)
- il progetto era a carico 1/3 fondazione CARIGE, 2/3 a carico della Regione. Per capire chi è che ci ha creduto davvero”. E non mi pare si parli di Provincia. Ora per questioni di scadenza il contributo CARIGE è a rischio.
Ho colto l’occasione per mettere due puntini sulle “i”.
- esiste il mito “vogliono affossare Monesi per favorire Santo Stefano d’Aveto”. Ovvio sottinteso: “la maggioranza in Regione” che vuole favorire le “zone rosse”. Questi sono i risultati delle elezioni politiche 2013, con il centrodestra al 47 % e il centrosinistra al 20 scarso. Chi ha voglia, può controllare le annate precedenti. Tutte musse quindi. Oltre i rossi, sono additati pure i “verdi”, probabilmente misteriosi esseri che si impossessano di funzionari regionali facendogli bloccare i lavori di Monesi per eccessive menate ambientalistiche. Piccolo particolare: la zona è diversa, ma altrettanto tutelata dal punto di vista ambientale (di qua Parco Alpi Liguri, di là Parco dell’Aveto). In realtà, a Santo Stefano d’Aveto sono più bravi ed efficienti, tanto che pur essendo partiti in contemporanea all’epoca del riavvio di Monesi, ad oggi hanno già operativi due seggiovie, uno skilift, un tapis roulant, innevamento artificiale e oggi stanno pensando a nuovi impianti verso l’Emilia.
- In CARIGE c’è un po’ di caos adesso (eufemismo). Credo che ci siano delle buone possibilità per far capire l’importanza dell’opera con la semplice forza degli argomenti e della realtà e quindi non darei per perso il contributo della Fondazione, ma se si continua contando solo sugli ordini di scuderia credo che specialmente ora si vada poco lontano. Medesimi argomenti – speriamo di no – si potranno usare anche per eventuali altre fonti di finanziamento necessarie.
- Ribadiamo quanto già detto: realpolitik insegna che le Province le chiuderanno in relativamente poco tempo, quindi è altamente opportuno che l’Ente venda tutti i “gioielli di famiglia” e usi – come è obbligo di legge – il ricavato in investimenti sul territorio. Tra cui Monesi, a cui servono sia impianti nuovi che strade migliori su cui possano circolare autobus GT.
- Dobbiamo far dimenticare passate vicende gestionali opache successe in generale in questa Provincia – anche relative a Monesi, non possiamo dimenticarci il grosso casino “Alpi Liguri srl”. Per cui, giocare a fare i primi della classe, gli incompresi o i discriminati non aiuta.
- Quest’opera è importante non per l’Amministrazione Provinciale, ma per tutta una vasta area che comprende tutto il Ponente ligure. Facciamoci dare una mano a sostenere l’opera dai savonesi.
- Io e il mio gruppo consiliare continueremo a spingere perchè Monesi si rilanci. Anche se qualcuno non ci vuole tra i piedi.