Un senso a questa storia

Il mio capogruppo giustamente lamenta la mancanza di senso della Provincia di Imperia, dovuto al fatto che non ci sono più gli spazi minimi operativi. Ovvero, che cosa ci stiamo a fare?

Di sicuro hanno portato a zero euro lo stanziamento 2013 per lo sfalcio delle strade e già adesso girano voci (da verificare, eh…) che non solo non c’è più benzina per le macchine, ma che molte non sono nemmeno assicurate. Questo porta poi al fatto che se ci fosse un’emergenza di qualsiasi tipo gli uffici più “tecnici” della provincia non possono andare a operare sul posto.

Nei mesi scorsi quando si parlava di riaccorpamento delle province e uscivano tutte le proposte più stravaganti e impossibili, avevo da subito sostenuto l’idea di SAVERIA, ovvero Savona – Imperia unite, per fare un’unica e grande West Coast. Sanremo, Imperia e Savona un po’ come Los Angeles, Berkeley e San Francisco. Va beh, più o meno, dai.

Se si vuole però evitare di fare danni ulteriori, evitiamo di mettere delle foglie di fico per far finta di garantire la rappresentanza territoriale, ovvero che non si diano ruoli di governo a organi pletorici composti da persone elette per fare tutt’altro. I consigli degli ATO ad esempio non hanno (quasi) mai funzionato, perchè è molto difficile all’interno di un organo così vasto e composto di persone così differenti come possono essere i sindaci dei comunelli e i potenti assessori dei comuni più grossi avviare davvero un dibattito davvero alla pari, e prendere magari “di nascosto” decisioni anche importanti. Lasciando poi perdere il fatto che non sempre gli interessi delle singole amministrazioni comunali coincidono con l’interesse dei cittadini della Provincia, ma questo è un discorso un po’ lungo.Discorsi simili possono poi essere fatti anche su altri tipi di organismi ugualmente incoerenti, su cui per carità di patria per ora taccio.

Per cui si prenda una scelta chiara: compiti chiari affidati a persone precise e responsabilizzate, quindi o si tengono le Province -ovviamente più grosse e compiti più chiari – oppure si chiudono e si passa (quasi) tutto alle Regioni. E io sono per la seconda ipotesi, specie nel caso delle regioni piccole come la Liguria.

Il titolo non c’entra niente con la mozione  Bersani 2009  

Lo dico perchè c’è gente sensibile che magari ci resta male

Hanno perso tempo e concretezza

Ognuno qui dice la sua. Oggi nel convegno ANCI organizzato a San Lorenzo al Mare al centro dell’attenzione pare ci sia stata soprattutto la questione della fusione delle province. Paradossale che per riempire la sala si sia usata l’esca di attrarre gli amministratori locali dei piccoli comuni promettendo chiarimenti sulla questione dell’obbligatorietà delle funzioni associate – che stanno mettendo in crisi diverse amministrazioni.

L’impressione è che fosse un incontro del PdL in incognito più che una riunione tecnica e istituzionale. Tra i mattatori, Vinai (candidato sindaco PdL  a Genova con pessimi risultati e segretario dell’ANCI Liguria), Minasso e Sappa.

A leggere le interviste, ne esce il nulla cosmico: Minasso propone un doppio capoluogo, Scajola Marcolino invece mugugna contro il governo e i Sindaci logicamente paiono più interessati a capire su come si devono organizzare i servizi sociali o gli uffici tecnici. Escluso Zoccarato che ha ovviamente pensato a fare solo un paio di sparate che, stringi stringi, nulla vogliono dire.

La proposta più assurda è però venuta dal Presidente Sappa: costituire una provincia unica sì, ma solo fino a Spotorno. O meglio, non è assurda per niente in un’ottica da “mantenimento del feudo”: in pratica lo scopo sarebbe quello di escludere dalla fusione quelle aree che sono storicamente di sinistra, con la remota speranza di mantenere un “saliente” di centrodestra, in cui barricarsi e non uscire più. Ragionamento tipicamente azzurro-ponentino: belli, bravi e capaci come noi non ce n’è, perchè dovremmo mescolarci con altri?

Piccolo particolare: non solo probabilmente gli abitanti delle zone “disSappate” (il savonese e la val Bormida)  non sono d’accordo, ma addirittura il centrodestra di Arenzano e Cogoleto, comuni ora in Provincia di Genova, chiedono l’annessione alla nuova provincia ponentina, e probabilmente anche a sinistra l’idea non dispiace così tanto.

Come gruppo del PD vorremmo invece restare sul concreto e abbiamo chiesto la convocazione della Commissione sul Personale. Già, perchè mentre molti fanno mirabolanti progetti geopoliticostrategici, noi abbiamo deciso di restare sul concreto.

Il gruppo del PD in Provincia ha ottenuto una convocazione della Commissione Studio delle Politiche del Personale per il giorno 11 settembre. Il gruppo del PD è infatti estremamente preoccupato per il futuro dei servizi e delle competenze gestite dalla Provincia e per quello del personale.

Pare infatti che si sia persa di vista la concretezza necessaria ad affrontare questo difficile passaggio: invece di proporre fantasiose soluzioni irrealizzabili nel breve periodo o di dichiarare una, se pur legittima, francamente inutile, contrarietà al processo in corso, è invece assolutamente necessario ripensare l’organizzazione futura delle strutture e degli uffici.
 
Riteniamo innanzitutto indispensabile:
  • garantire la permanenza di sportelli e di uffici a maggiore accesso al pubblico in entrambe le attuali sedi provinciali, sia presso gli sportelli periferici (Centri per l’Impiego e Uffici IAT ad esempio);
  • stabilire quali siano le sedi operative da mantenere distaccate per garantire servizi tecnici più efficienti; 
  • cogliere l’occasione per modernizzare le procedure e avviare un processo che porti ad una maggiore efficienza degli uffici, cogliendo anche la disponibilità dimostrataci dal personale dipendente in più occasioni a innovare e migliorare le proprie modalità di lavoro.
Questi obiettivi sono da raggiungere al più presto, a prescindere dalle discussioni avviate presso altri enti o su (molto improbabili) stop nazionali al processo di accorpamento. Si è già perso fin troppo tempo parlando del nulla o dell’inutile, mentre le priorità devono essere i servizi per i cittadini e le istituzioni locali e la tutela dei posti di lavoro. 
 
Il Gruppo del PD in Provincia intende collaborare fattivamente con proposte concrete che presenteremo in seguito alla riunione della Commissione Personale, da noi richiesta e ottenuta.

Facciamo le partecipazioni

Come tutti sapete, spesso gli Enti Pubblici hanno azioni in varie società. Simuliamo la fusione tra le Province ponentine e vediamo cosa viene fuori. Escludo per semplicità le società in liquidazione.

Ne risultano pacchetti azionari significativi:

  • nelle società di trasporto pubblico (ACTS e SAR già fuse ed RT), buon viatico che potrebbe favorire la già ventilata fusione delle predette società
  • nell’aeroporto di Albenga
  • un buon pacchetto nell’Autostrada dei Fiori (anche se la Provincia di Imperia già pensa di vendere il proprio )
  • nell’Albenga Garessio Ceva (spa fondata negli anni ’60 che non ha realizzato finora un solo metro di autostrada)
  • un quarto e metà delle società di gestione dei rispettivi poli distaccati universitari (SPES e SPUI)

In un prossimo capitolo, proverò ad esaminare le partecipazioni derivate – ovvero le partecipazioni delle partecipate… Si, lo so, c’è da perdersi, questo è solo per dire che in realtà oltre alle Province in senso stretto, c’è molto altro.

Insomma da questo matrimonio, forse non così voluto, possono emergere potenzialità interessanti dalla dote.

Società SV IM totale
ACTS Società per Azioni 43.26% 43.26%
AEROPORTO VILLANOVA D’ALBENGA S.p.A. 42.05% 2.97% 45.02%
Agenzia Regionale per il Recupero Edilizio A.R.R.ED. S.p.A. 0.34% 0.33% 0.67%
Autostrada Albenga Garessio Ceva S.p.A. 12.20% 7.71% 19.91%
Autostrada dei Fiori S.p.A. 1.96% 3.84% 5.80%
Banco Credito Cooperativo di Alba, Langhe e Roero Soc. Coop. 0.02% 0.02%
BANCA POPOLARE ETICA Società Cooperativa per Azioni 0.02% 0.01% 0.03%
BIC LIGURIA S.C.P.A. 0.19% 0.19%
Casino S.p.a. 0.25% 0.25%
CENGIO SVILUPPO Soc. Cons. p. Az. 15.49% 15.49%
C.P.F.P. “G. PASTORE” S.r.L. 60,00% 60.00%
COOPERFIDI Società Cooperativa di Garanzia collettiva dei Fidi 2.07% 0.83% 2.90%
FI.L.S.E. S.p.A. 0.14% 0.08% 0.24%
GEAC S.P.A. 0.01% 0.01%
I.P.S. Insediamenti Produttivi Savonesi S.C.p.A. 29.21% 29.21%
Retroporto di Alessandria S.p.a. 6.67% 6.67%
Riviera Trasporti S.p.a. 84.45% 84.45%
S.A.R. AUTOLINEE RIVIERA S.p.a. 22.18% 22.18%
Soc. di Promozione degli Enti Savonesi per l’Università SPES S.C.p.A. 25.00% 25.00%
Soc. di Promozione per l’Universita nell’Imperiese SPUI S.p.a. 50.00% 50.00%
TECNOCIVIS S.p.A. 100.00% 100.00%
Villa Magnolie S.p.A. 100.00% 100.00%

Con sintesi e pazienza

Il dibattito ferragostano sulla possibile unione provinciale con Cuneo imperversa sui media. Il tutto è basato sul nulla. Immagino servi un argomento per il dibattito locale sotto l’ombrellone o davanti alle rostelle, e mi adeguo a portare pazienza e a trattenere la risposta che la proposta meriterebbe.

Nello specifico e in sintesi:

  • non abbiamo collaborazioni serie e rodate con Cuneo
  • non esiste alcuna affinità economica, sociale o culturale maggiore che con Savona (checchè molti ne dicano)
  • è semplicemente irrealizzabile per motivi tecnici, giuridici e procedurali
  • “Savona è lontana” e invece Cuneo è a più di due ore di statale (n° 20 o n° 28, a scelta!)

Di conseguenza, è interesse dei cittadini della Provincia di Imperia:

  • capire che l’Unione con Savona è l’unica percorribile
  • ottenere un’equa ripartizione di uffici e servizi su territorio, che garantisca efficienza, efficacia e accessibilità
  • smuovere finalmente le acque

A margine, faccio notare che:

  • se il PdL savonese evita di “trattare” con quello imperiese sulla questione uno o due motivi ci devono essere
  • che la vera paura che tanti hanno è quella di andare a fare i conti con la realtà, fuori dal mondo di ovatta della fu Scajolandia
  • che non si rischia di essere vittime di questa situazione se non lo si vuole essere
  • che la Provincia di Imperia è nata non su basi territoriali, culturali, economiche o altro, ma semplicemente dal pezzo rimasto sabaudo dell’ex contea di Nizza

Accorpamento, Monesi, cinghiali e dimissioni

Seduta abbastanza “piena” ieri.

Innanzitutto tra le varie ed eventuali si sono sapute varie cosette sul futuro accorpamento, tra cui che il derby per il capoluogo sarà solo tra Imperia e Savona. Perdono così punti le ipotesi Albenga e Sanremo.

Abbiamo poi potuto dare un’occhiata al progetto della seconda nuova seggiovia di Monesi: per ora pare tutto positivo, si è forse riusciti a ritagliare anche un minimo di innevamento artificiale per la parte più bassa della Tre Pini.

Sul regolamento per la caccia al cinghiale (PS a me farebbe davvero piacere che anche le associazioni dei musicisti diletanti diventino combattive quanto quelle dei cacciatori…), in buona sostanza si è appurato come ci siano diversi problemi, dovuti sia alla proliferazione del cinghiale, sia a comportamenti scorretti di alcune squadre di cacciatori. Certo è che finchè la polizia provinciale viene mandata a far cassa col telelaser, sicuramente l’ambiente verrà meno tutelato. Ci rivedremo per ridiscuterlo (il mio capogruppo Giordano ha proposto vari ed importanti miglioramenti), ieri abbiamo approvato solo le date per l’addestramento cani.

A margine abbiamo poi appreso delle dimissioni del Consigliere Pippione, un leale sostenitore della maggioranza che però aveva sempre e comunque brillato per i suoi interventi precisi, in tema e anche pungenti: la critica principale riguardava la generale politica di “piccolo cabotaggio” della Provincia e la sostanziale assenza di dibattito sui grandi temi. Lo sostituirà il consigliere Diego Tornatore di Dolceacqua.

West Coast United

Le Commissioni Consiliari (1,2,3) unitamente alla Conferenza dei Capigruppo e con la partecipazione del Presidente della Provincia Luigi Sappa, riunite d’urgenza in seduta comune in data 10 luglio 2012, alla presenza del segretario Generale dell’Ente Michele Pinzuti, presa visione del contenuto del DL 95/2012 in materia di disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica ed, in particolare, valutata la incongruenza del dettato di cui all’art. 17 comma 2 dell’articolato legislativo suddetto (incongruenza che si palesa nella previsione di salvaguardare le Province a confine con una regione italiana diversa e si trascura invece di salvaguardare le Province situate a confine con uno Stato estero), a seguito di approfondito esame e di unanime condivisione, pervengono alle seguenti determinazioni:

  1. Si propone che l’art. 17 comma 2 sia integrato, nella parte finale, con l’aggiunta della dizione: “ed altresì le Province confinanti con Stati esteri”. A tale fine incaricano il Presidente di contattare i parlamentari della zona e di trasmettere loro il presente documento sollecitandoli ad intervenire, in termini rapidissimi ed urgenti, al fine di rendere la norma suddetta coerente con le esigenze territoriali, inserendo la dizione proposta;

  2. Si propone altresì, in relazione agli ulteriori contenuti della riforma ed in vista di una gestione razionalizzata dei percorsi politico-organizzativi, la nomina di una Commissione speciale mista tra la Provincia di Imperia e la Provincia di Savona, costituita dai rappresentanti dei Gruppi consiliari e con il coordinamento affidato al Presidente della Provincia di Imperia Luigi Sappa e della Provincia di Savona Angelo Vaccarezza, con la partecipazione dei Segretari Generali dei due Enti.

Si riconosce e si concorda all’unanimità, quale motivazione fondamentale della presente azione, la necessità di approntare una idonea ed urgente iniziativa politica a sostegno della qualità dei servizi da garantire ai cittadini e, specificamente:

  1. per la tutela dei piccoli Comuni, in particolare dell’entroterra, delle loro condizioni territoriali e del mantenimento di servizi, compromessi dalla cancellazione dell’Ente istituzionale intermedio;

  2. per la tutela dei posti di lavoro e delle competenze professionali del personale delle due Province.

Si demanda infine al Presidente per la convocazione in termini di urgenza del Consiglio Provinciale, eventualmente allargato con la partecipazione dei Parlamentari della zona, e/o anche in seduta congiunta con il Consiglio Provinciale di Savona per l’esame della situazione e le conseguenti determinazioni di competenza.

Il Presidente della Provincia di Imperia

Luigi Sappa

Gruppo Consiliare PDL: Alberti Angelo, Lanteri Mauro, Lanteri Vincenzo, Pippione Paolo, Saldo Gabriele

Gruppo Indipendente: Bosio Giovanni

Gruppo Consiliare Lega Nord: Brizio Eliano, Del Sole Nicolino, Piana Alessandro

Gruppo Consiliare PD: Barbagallo Sergio, Boeri Giovanni Augusto, Desiglioli Vittorio, Giordano Riccardo, Lanteri Alessandro, Vassallo Fulvio

Gruppo Consiliare UDC: Gramondo Fabrizio

Gruppo Consiliare SEL: Ormea Roberto

Provo a tradurre dal burocratese.  L’attuale normativa prevede alcuni casi specifici per le Province.

A: quelle che hanno al loro interno una città metropolitana vengono sciolte (es. Genova).

B: quelle che rispettano alcuni criteri di dimensione, numero di comuni e popolazione vengono mantenute.

C: quelle che non rispettano i criteri di cui sopra vengono sciolte e accorpate ad una provincia confinante della medesima Regione che rispetti i criteri.

Per i casi di cui sopra, è previsto dalla normativa per il caso A che i comuni di una provincia sciolta per la creazione di una città metropolitana vengano accorpati a quella confinante (es. La Spezia col Tigullio).

Non è previsto attualmente il caso di due Province confinanti, senza requisiti per la “sopravvivenza” e chiuse tra uno stato estero, una città metropolitana e un’altra Regione. Per questo in buona sostanza si richiede un emendamento affinché ci si possa “fondere” tra noi.

La nuova provincia di Saveria

Pare che i tifosi della Sanremese potrebbero vedere realizzati i loro sogni, “decapoluoghizzandosi” Imperia. L’accorpamento con Savona è a questo punto inevitabile ed anzi la possibilità che non avvenga (per un buco normativo) lascia in molti terrorizzati. Nascerà quindi SAVERIA*, la nuova Provincia un po’ Savona, un po’ Imperia.

Qualche mese fa, guardate un po’ cosa succedeva.

Una macro realtà che comprenda Savona, Imperia, Cuneo e, scavalcando i confini nazionali, inglobi anche Nizza. Il presidente della Provincia di Savona, Angelo Vaccarezza, ci ha dormito una notte sopra. Stemperata la rabbia per l’annunciata abolizione delle Province con meno di 300 mila abitanti, ha cercato di reagire con una controproposta, che ha già avuto il beneplacito dell’onorevole Scajola. Ieri ha partorito un documento condiviso dal presidente della Provincia di Imperia, Sappa, e dai sindaci di Sanremo, Imperia, Ventimiglia, Finale e Loano. Se Palazzo Nervi è destinato a sparire, meglio mettere le mani avanti, sostenendo un progetto più attuale: le Alpi Marittime. Un progetto che, secondo i firmatari del documento, dovrà essere oggetto di un referendum.

«Unire province che hanno lo sbocco sul mare a una con aziende molto forti darà sicuramente risultati proficui. Diventeremo la Svizzera del Nord-Ovest» sogna Vaccarezza. La proposta di Vaccarezza & C. acquista forza proprio perché è stato l’ex ministro Claudio Scajola a lanciarla domenica in un’intervista a Il Secolo XIX. Naturale, quindi, che ieri abbia appoggiato in pieno la proposta referendaria.

(…)

Quindi, il nocciolo del problema: se il governo ha deciso lo scioglimento delle Province di Savona e Imperia perché è obbligatoria la fusione con Genova, «un territorio a noi totalmente diverso sotto tutti gli aspetti, con esigenze e bisogni differenti dai nostri»? Per il presidente della Provincia di Imperia, Sappa, «è incomprensibile che l’unica Provincia ligure a rimanere in vita sarebbe Genova, già sede dell’amministrazione regionale e così lontana dalle esigenze e dai bisogni del nostro territorio». Altra cosa, secondo i firmatari del documento, sarebbe la super provincia delle Alpi Marittime, che fagociterebbe Imperia, Savona e Cuneo. Alle due liguri, molto simili sotto molteplici aspetti, si aggiungerebbe Cuneo che, pur facendo parte di un’altra regione, «è molto più simile a noi, come dimostrano le numerose attività comuni che ad essa ci legano e che vanno dai trasporti, al turismo, all’economia. Con il presidente Gianna Gancia abbiamo sempre lavorato con comunione di intenti». Ma non è tutto. «In questa nuova ottica è possibile anche la valutazione di un ampliamento della nostra regione alla Costa Azzurra, poiché è territorio italiano e ligure da sempre ed è con noi contiguo e omogeneo.

Diverse le reazioni dei sindaci del territorio interessato, sia che appartengano alla corrente politica dei firmatari, sia che appartengano al centro-sinistra. C’è chi frena e aspetta di vedere come sarà la manovra finale. C’è chi rivendica che la propria città, per motivi diversi, ha i titoli per diventare il capoluogo della nuova macro-provincia. Chi approva e chi è scettico.

A suo tempo gli avevamo dato dei visionari. Abbiamo perso un anno inseguendo questa (e altre) chimere, quando invece si poteva lavorare seriamente per preparare una fusione più “indolore” possibile.
* il nome SAVERIA è gentilmente concesso in uso gratuito dal cafè litteraire La Palma

Accorpamento

Pare che la Provincia di Imperia verrà accorpata a quella di Savona, di Genova resterà solo la città metropolitana e il Tigullio verrà accorpato alla Spezia. Tutto come prevedibile e come più sensato (ne avevo già scritto).

Tramontano quindi le ipotesi di fusione con Nizza e Cuneo, proposte dal PdL locale in pompa magna – all’insaputa di Nizza e Cuneo. Pare che anche la mia successiva proposta di annessione alla Corsica e alla Provincia di Olbia non sia passata. Peccato.

Nei prossimi anni vedremo come un consiglio formato da 10 sindaci saprà curare gli interessi anche di tutti gli altri.  Sono sinceramente preoccupato, perchè finora gli organi similari (es. gli ATO) non hanno dato qui a Ponente grande prova di sè, anche perchè i rappresentanti lì sono eletti per tutelare gli interessi del loro singolo Comune e non della collettività del comprensorio. Di conseguenza, l’Istituzione Provincia sarà ancora più svuotata di significato. A questo punto, domandarsi seriamente (e senza demagogia) se valga la pena tenerla in piedi è d’obbligo.

Sullo stesso argomento, pure NonUnaCosaSeria.

Una visione d’insieme

Segnali di vita nel varipinto mondo dell’opposizione ponentina.

Innanzitutto i grillini sanremese hanno regalato una “palla d’argento” a Zoccarato per Natale. Ovviamente non posso che apprezzare, visto che avevamo portato anche noi (quando eravamo GDiovani) i regali di Natale all’allora Presidente della Provincia Gianni Giuliano e quelli dell’Epifania a Zoccarato (featuring Befana e Babbo Natale). Dato che crediamo entrambi nel copyleft, non gli chiederemo il copyright sull’idea.

Non c’è pace dentro FLI invece, a seguito di un comunicato abbastanza roboante di alcuni iscritti di Sanremo, il coordinatore provinciale Fossati risponde con alcune precisazioni e gli autori del comunicato Calvi e Pardini si dimettono dal Partito per protesta. Si tratta del secondo abbandono in pochi anni: arrivavano infatti entrambi dall’IDV.

Da quest’ultimi si apprende della fuga in avanti sulla questione acqua dell’IDV, spinta dal segretario provinciale Cascino, lo stesso che aveva criticato PD e SEL per una presunta fuga in avanti a Sanremo (dimostratasi inconsistente).

Guardarsi attorno basterebbe per motivare alla partecipazione di massa nel PD. Un recente summit nella NewDemWestCoastCasta (ovvero il sottoscritto e i consiglieri Davide Damonte di Diano Castello e Giorgio Montanari di Imperia) siamo andati a vedere l’evento “ma cosa vuole ‘sto Civati?” a Savona. Non sono ovviamente potuti mancare squisiti episodi folkloristici, come la barista all’ingresso della sala “ma siete venuti a farvela menare fino qui?” oppure scoprire gli sguardi dei SVdem (uguali a quelli di una scolaresca che vede una mandria di panda) che sussurravano timidi “quelli del PD di Imperia… allora esistono sul serio…”.

C’è l’impressione da parte di molti disinformati che il personaggio in questione sia una specie di sfasciacarrozze, mentre in realtà è apparso estremamente costruttivo e connesso alla realtà. Tanti gli spunti emersi durante la serata, saranno la base per un lavoro che si protrarrà nel tempo.

 

Per obiettiva infattibilità

Alle sparate non bisognerebbe rispondere, ma pare che in tanti abbiano preso sul serio la TRIUNIFICAZIONE. Penso che politici navigati ed esperti come sottoscrittori della proposta siano più che consci dell’obiettiva infattibilità di tutto l’ambaradàn che portano avanti, ma che si divertano in fondo a farci credere che lo pensino veramente realizzabile.

Il mio post precedente era scherzoso, ma vediamo in pratica perchè la supposta fusione CN – IM – SV sarebbe complicata.

  • motivi storico-geografici: il “salto” si percepisce molto più forte sul Col di Nava che non tra Andora e Cervo
  • struttura economica: SV e IM basano gran parte della loro attività sul turismo balneare e sull’agricoltura intensiva con sprazzi di insediamenti industriali nei capoluoghi, CN invece ha grandi stabilimenti industriali alimentari e meccanici oltre ad agricoltura alimentare e servizi
  • condivisione amministrativa: SV e IM sono soggette alle stesse leggi regionali, collaborano già in diversi ambiti in maniera fissa e strutturata e altri sono già previsti (azienda unica dei trasporti), mentre con la Granda è tutto da costruire dal niente
  • mancanza di collegamenti: tra SV e IM c’è autostrada e ferrovia diretta, con il versante piemontese ci sono più serie difficoltà
  • grossa incoerenza di fondo: si parla di semplificare la struttura amministrativa dello Stato e si propone invece di creare una nuova Regione, che costerà più delle tre province messe assieme
  • quale sarebbe il nuovo capoluogo?

Questo per citare le difficoltà maggiori che intravedo. Continuo a pensare che sia una boutade estiva, che non sarà seguita dei fatti e su cui ci stiamo perdendo troppo tempo.

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