Dopo un rapido giro

Facendosi un rapido giro sulle bacheche facebook degli iscritti al PD miei amici, a occhio le tematiche politiche che sembrano suscitare maggiormente il loro interesse in questo mese sono per il 60 % rivolte alla politica nazionale, il 35 % a quella europea e internazionale, il 5 % tra regionale, provinciale e locale.

L’instabilità politica in Italia non da risposte alle crescenti emergenze sociali, su cui è inutile dilungarsi. In contemporanea si assiste al fallimento dell’Europa intergovernativa (“facciamo una moneta unica senza un’unica politica monetaria”) che alla crisi di tutti quei paesi che hanno cercato soluzioni creative per lo sviluppo economico, come truccare i conti (Grecia), contare su una bolla speculativa (Spagna), deregulation selvaggia (Irlanda), essere un paradiso fiscale moralmente accettabile (Cipro e Islanda). Tengono i Paesi che hanno puntato sulle loro capacità, sull’innovazione e sull’economia reale. L’Italia continua a essere in bilico perchè continua a non decidere che fare.

Ci sono tante cose di cui si dovrebbe discutere ora, prima che arrivi la corrente o il leader di turno a spiegarcelo in un’intervista al Corriere o Repubblica. Considero un fatto positivo lo sviluppo di questi interessi – checchè ne pensino molti, la soluzione di molti problemi che ci toccano molto da vicino si trova più con un nuovo presidente del Consiglio che con un nuovo Sindaco.

Una questione di impegno

Ad un congresso dei Conservatori una volta ho detto che non sarebbe dovuto importare se un impegno fosse tra un uomo e una donna, una donna e una donna o un uomo e un altro uomo e mi hanno applaudito per questo. Cinque anni dopo, siamo parlando di istituire il matrimonio gay. E a chi ha delle riserve, io dico: sì, si tratta di uguaglianza, ma anche di impegno.

I conservatori credono nei legami che ci legano, che la società è più forte quando ci leghiamo gli uni agli altri e ci sosteniamo a vicenda.

Quindi per quel che mi riguarda non sostengo il matrimonio gay pur essendo un conservatore. Sono a favore del matrimonio gay perché sono un conservatore.

David Cameron, primo ministro britannico ad un meeting del Partito Conservatore

Grazie a chi me lo ha fatto notare. Ancora una volta, una dimostrazione che quando si parla di diritti civili non si parla di destra o sinistra, ma di avere più o meno civiltà, tolleranza e rispetto. In Italia ci arriviamo sempre dopo, per il voto alle donne sono serviti una ventina d’anni, per il divorzio alcuni secoli. Vedremo.

Sono sicuro che, come sostengono molti, la priorità per una coppia omosessuale sia avere casa e lavoro, ma ho come l’impressione che a volte questo sia una scusa per evitare la discussione.

 

Fantasie e imprecisioni

Il resoconto fornito da alcune agenzie di stampa in merito alla cena di ieri sera del Presidente Berlusconi con il gruppo dei Responsabili è ricco di fantasie e imprecisioni. In particolare, il Presidente non ha cantato alcuna canzone.

Dal sito ufficiale del Governo Italiano

Domande legittime

Perchè in Italia ci si domanda ancora se Berlusconi sia degno o meno di stare ancora al Governo? In un paese normale, tali domande non si pognono nemmeno.

Così devono aver pensato al “New York Post” e hanno buttato giù un forum molto qualificato in cui si parla di cosa in realtà nasconde la diffusa tolleranza nel Belpaese ai divertissements notturni del premier, nonstante anche la chiarezza della Costituzione a riguardo: “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”.

La conclusione è che alla fin fine, purtroppo per noi, siamo mal messi e molto simili, ahi noi, ai protagonisti di Jersey Shore, che tanto scandalo hanno comprensibilmente creato agli italiani all’estero.

Riconoscimenti

A Mirafiori ha vinto, in maniera sofferta, il sì. Ora speriamo che Marchionne tiri fuori il coniglio dal cilindro, con tutti gli investimenti promessi e il lavoro per i dipendenti FIAT e per l’Italia.

Spero che prima o poi qualcuno dai numerosi salotti radical-chic che si dilettano a parlare di lavoro col sedere bello al caldo, riconosca anche che ci sono in Italia diversi milioni di dipendenti per i quali parole come ferie, permessi, tredicesima, quattordicesima, liquidazione, pensione, non hanno nessun significato. Oltre a questo, non hanno alcuna garanzia sul medio periodo, avranno oltre 30 mila euro di debito pubblico per cranio e il loro lavoro servirà a pagare la pensione alle generazioni precedenti.

Forse forse, alla base della questione generazionale, di cui spesso gli stessi salotti parlano a vanvera, c’è anche questo.

Cos’è che è uscito

Tutti a fare un gran parlare di Wikileaks. In effetti, han tirato fuori di tutto. E nonostante io non sia decisamente un estimatore dell’attuale premier, il fatto che anche gli americani si siano resi conto che è inaffidabile, inadeguato e che non regga più la bella vita che si ostina a fare è sinceramente un fatto secondario rispetto a quello che è uscito, sia riguardo alla politica estera italiana (considerata di fatto subordinata alle esigenze di Mosca e Tripoli, che non è siano proprio i migliori partner in fatto di credibilità internazionale), sia riguardo a tutta una serie di altre questioni decisamente scottanti a livello internazionale, riguardanti anche zone ad alta tensione.

Tanti giornali sono purtroppo rimasti sul folklore delle impressioni e dei pettegolezzi relativi ai vari big internazionali, ma questo è purtroppo quello che succede sempre, cioè che l’appariscente emerga più dell’importante.

Quello che ancora oggi non si può calcolare è l’effettivo impatto della rivelazione di tutti questi cablogrammi non tanto sull’opinione pubblica, quanto sui futuri avvenimenti di politica estera. Dato che siamo in una situazione di crisi e di instabilità, con un buon numero di stati (alleati e non) in mano a dei pazzi scatenati e suscettibili e stiamo assitendo ad un declino inarrestabile del vecchio Primo Mondo nei confronti di nuove potenze emergenti, faremmo più che bene ad essere preoccupati, piuttosto che incuriositi da quest’apertura di un gigantesco vaso di Pandora.

 

Alla faccia…

Come molti di voi sapranno, Giuseppe Garibaldi è uno dei pochi cittadini onorari di Sanremo, nonchè presidente onorario della Federazione Operaia Sanremese, anche grazie ad un episodio curioso: apprese ad andare per mare sotto il comando del sanremasco Angelo Pesante sul brigantino Costanza, che portava grano dall’attuale Ucraina alla Liguria, un po’ come in un vecchio spot della Agnesi.

 

 

 

Molto a mezzo

Uno dei problemi più seri che ha storicamente il centrosinistra è l’autoreferenzialità dei toni e  degli argomenti di cui decide di parlare. In realtà, abbiamo proposte estremamente concrete (qui una lista), ma fanno una fatica boia a uscire. Certo, finchè sui giornali si parla di Bunga Bunga e basta, è difficile far passare un qualsiasi messaggio che non sia sensazionalistico.

Sintomi evidenti della mancanza di informazione si avvertono a ripetizione. Durante il recente incontro al Borgo ad esempio ci siamo imbattuti in un distinto signore che non sapeva che il PD a Sanremo è all’opposizione del Sindaco Zoccarato. Altre volte è più una questione di ruoli: mi è capitato recentemente che una giovane ragazza si sia lamentata con me dell’incapacità della politica di risolvere una questione privata di tipo sindacale.

Tante cose che noi aficionados diamo per scontate, per la stragrande maggioranza della popolazione non lo sono e pertanto dovremo avvicinarci e confrontarci il più possibile con il più largo numero di persone possibile. Porta a porta, come vorrebbe Pigi, a Sanremo potrebbe essere complicato, visto che ci sono oltre 40.000 unità abitative, ma comunque cercheremo di essere molto a mezzo.

Riassunto dei lavori

Numerosi i partecipanti ai lavori. Grande dibattito sul come entrare in contatto e come comunicare. Si è preso tristemente atto di come ci sia poca fiducia nei contenuti proposti.

No, non l’Assemblea del PD a Varese, ma il congresso ufologico “I fenomeni aerei anomali e presenze intelligenti nel sistema solare”

Bersani sotto la mole

Ieri sono andato a Torino alla Festa Democratica nazionale con il pullmann organizzato da quei mattacchioni casinisti del PD di Bordighera. I primi complimenti se li meritano loro:  sono il circolo migliore della Provincia, fanno una festa stupenda, un mucchio di attività intelligente e sono soprattutto delle persone stupende, dietro la loro burberità. Spero che Bordighera si renda conto presto del tesoro che ha dentro di sè e che gli darà il giusto risalto.

Ho visto una bellissima festa, una Torino molto graziosa, elegante e viva e soprattutto ho visto che c’è voglia di farcela, pochissimo timore degli avvenimenti e un segretario tonico e con le idee chiare. Mica poco, al giorno d’oggi, in Italia.

“Argomenti ne abbiamo a bizzeffe per combattere e anche per divertirci un po’. Noi dobbiamo solo raccogliere tutte le nostre forze e metterle in campo. Le forze del centrosinistra, innanzitutto, alle quali avanziamo l’idea del Nuovo Ulivo. Adesso ognuno è di fronte alle sue responsabilità. Finiamola col gioco per cui per far vedere quanto uno è contro Berlusconi se la prende con il PD. Noi siamo rispettosi di tutti, noi vogliamo una coalizione univoca e coesa e siamo pronti a discutere con la coalizione tutti i percorsi comprese ovviamente, in caso di elezioni, le primarie. Le abbiamo inventate noi e quindi nessuno può tirarci per la giacca. Prima il comune progetto fondamentale, poi le persone: questo è il nostro metodo, perché il problema dell’Italia (dovremmo averlo già visto!) non lo risolve una persona sola.”

Messaggio agli alleati, forte e chiaro direi. Non sono mancate poi alcune delle fantastiche metafore bersaniane. Non so perchè, ma a me è piaciuto particolarmente il riferimento alla Fata Turchina che paga le case a qualcuno…

Dimenticavo di farvi vedere una bella scenetta, che merita parecchio.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: