Il concreto dal digitale
17 giugno 2013 Lascia un commento
Mentre arriva un brutto stop per il Terzo Valico, buone notizie arrivano invece da una somma di iniziative che in vario modo diminuiscono il digital divide, ovvero uno dei più grandi ostacoli alla coesione territoriale nel nostro paese, che divide bruscamente le possibilità tra chi ha accesso ad internet veloce e chi no.
Innanzitutto il Governo ha annunciato interventi per rilanciare l’Agenda Digitale, visto il cospicuo ritardo che il nostro Paese soffre nei confronti di tutta Europa in termini di diffusione e qualità del servizio.
In aggiunta, è in arrivo anche una semplificazione nella normativa relativa alla gestione degli hotspot wi-fi, con la soppressione di alcune norme che rendevano praticamente impossibile l’apertura di punti di accesso alla rete da parte delle piccole realtà e molto molto difficile anche per le grandi. Spero ovviamente che questo semplifichi, acceleri e migliori le capacità dei progetti già in corso da parte di Provincia (RESAPORTS) e Regione (col progetto Liguria Wi FI).
In contemporanea, la Regione sta sviluppando la diffusione su tutto il territorio della banda larga con un progetto molto ambizioso che parte dalle aree rurali e agricole.
Il passo successivo – su cui si è molto molto molto indietro – dovrà essere l’apertura da parte dei comuni e degli Enti pubblici di efficaci e utili strumenti per semplificare la vita ai cittadini. Ad esempio, a Pisa si può pagare praticamente tutto on line – se si vuole – dalle lampade votive cimiteriali alle rette degli asili nido, gli affitti delle pubbliche proprietà e (se toccano) le multe. A Vicenza le prenotazioni delle sale comunali o degli appuntamenti presso i singoli uffici si fanno pure on line, scegliendo il momento migliore. Ma pure non mancano aziende di autotrasporto che fanno rinnovare gli abbonamenti in rete, e scartabellando su qualche motore di ricerca si potrà forse trovare degli esempi anche migliori di quelli che vi ho elencato, e sicuramente anche quelli elencati sono casi perfettibili.
La cosa importante e sottovalutata è che si pensa che questi servizi servano a qualche maniaco dell’informatica, un po’ nerd e con gli occhiali aggiustati con lo scotch. In realtà questi servono principalmente a chi ha difficoltà a raggiungere i centri cittadini in orario d’ufficio, quindi persone con difficoltà motoria, lavoratori pendolari, frontalieri, abitanti delle zone più lontane e in generale, molte categorie deboli. E credo che portare avanti queste innovazioni sia anche un modo moderno di essere di sinistra. Un buon investimento da parte degli enti pubblici per servizi web utili, semplici ed efficaci avrebbe un ottimo impatto in termini di qualità dei servizi e della vita dei cittadini.