Il concreto dal digitale

Mentre arriva un brutto stop per il Terzo Valico, buone notizie arrivano invece da una somma di iniziative che in vario modo diminuiscono il digital divide, ovvero uno dei più grandi ostacoli alla coesione territoriale nel nostro paese, che divide bruscamente le possibilità tra chi ha accesso ad internet veloce e chi no.

Innanzitutto il Governo ha annunciato interventi per rilanciare l’Agenda Digitale, visto il cospicuo ritardo che il nostro Paese soffre nei confronti di tutta Europa in termini di diffusione e qualità del servizio.

In aggiunta, è in arrivo anche una semplificazione nella normativa relativa alla gestione degli hotspot wi-fi, con la soppressione di alcune norme che rendevano praticamente impossibile l’apertura di punti di accesso alla rete da parte delle piccole realtà e molto molto difficile anche per le grandi. Spero ovviamente che questo semplifichi, acceleri e migliori le capacità dei progetti già in corso da parte di Provincia (RESAPORTS) e Regione (col progetto Liguria Wi FI).

In contemporanea, la Regione sta sviluppando la diffusione su tutto il territorio della banda larga con un progetto molto ambizioso che parte dalle aree rurali e agricole.

Il passo successivo – su cui si è molto molto molto indietro – dovrà essere l’apertura da parte dei comuni e degli Enti pubblici di efficaci e utili strumenti per semplificare la vita ai cittadini. Ad esempio, a Pisa si può pagare praticamente tutto on line – se si vuole – dalle lampade votive cimiteriali alle rette degli asili nido, gli affitti delle pubbliche proprietà e (se toccano) le multe. A Vicenza le prenotazioni delle sale comunali o degli appuntamenti presso i singoli uffici si fanno pure on line, scegliendo il momento migliore. Ma pure non mancano aziende di autotrasporto che fanno rinnovare gli abbonamenti in rete, e scartabellando su qualche motore di ricerca si potrà forse trovare degli esempi anche migliori di quelli che vi ho elencato, e sicuramente anche quelli elencati sono casi perfettibili.

La cosa importante e sottovalutata è che si pensa che questi servizi servano a qualche maniaco dell’informatica, un po’ nerd e con gli occhiali aggiustati con lo scotch. In realtà questi servono principalmente a chi ha difficoltà a raggiungere i centri cittadini in orario d’ufficio, quindi persone con difficoltà motoria, lavoratori pendolari, frontalieri, abitanti delle zone più lontane e in generale, molte categorie deboli. E credo che portare avanti queste innovazioni sia anche un modo moderno di essere di sinistra. Un buon investimento da parte degli enti pubblici per servizi web utili, semplici ed efficaci avrebbe un ottimo impatto in termini di qualità dei servizi e della vita dei cittadini.

Nuovi spazi

Qualche mese fa a Imperia avevamo fatto una chiacchierata su come è cambiato il linguaggio della politica con l’ingresso sempre maggiore di internet nella vita di tutti i giorni. In particolare, era stato illustrato da Civati il “Caso Sucate”. Alcuni sono usciti ben poco convinti dell’effettiva realizzabilità di una campagna via internet.

Analizziamo i fenomeni online principali successi ad Imperia, con la giusta consapevolezza che si tratta di una piccola città in cui è molto facile il contatto diretto e in cui è forse anche più facile una campagna tradizionale. Ciò nonostante, quasi tutto è stato seguito in diretta online e in particolare su internet sono anche usciti numerosi contenuti originali.

Il primo “caso” su internet fu il singolo “Caltagironia”, uscito nel lontano 2010, presto seguito da una serie di altri video, tra cui la canzone parodistica “Portobello” e innumerevoli altre vignette che hanno spopolato sui social network.

Ovviamente non poteva mancare ironia anche in campagna elettorale ed è nato così un video esilarante stile Istituto Luce.

Praticamente tutti i candidati principali in qualche modo hanno usato, più o meno professionalmente, l’ambiente internet e pagine e profili su social network e i contenuti espressi anche solo su internet sono stati considerati per la prima volta del tutto equivalenti alla campagna tradizionale (si veda ad esempio la lunga querelle interna al M5S o la polemica SEL vs Comitato Capacci per una singola immagine pubblicata solo su facebook).

Anche un episodio un po’ strano, relativo a una presunta scazzottata tra i candidati consiglieri Strescino e Dulbecco è stato ovviamente preso in giro in rete mediante foto-parodia e un video musicale.

Ovviamente questo non significa che “basta avere humour e metterlo su internet”, ma la campagna elettorale su Imperia si è svolta in gran parte online ed è la prima così caratterizzata per lo meno qui nel Ponente ligure. Padroneggiare e conoscere questi strumenti e linguaggi consente quindi alla politica di occupare nuovi spazi, prima inesistenti e particolarmente efficaci verso il voto d’opinione, che, visti i risultati elettorali degli ultimi anni, ha un’importanza sempre crescente. A patto di essere capaci a parlare a tutti, anche a chi è “fuori dal proprio giro”.

Il segreto di Pulcinella

Da SanremoNews

Questa mattina siamo stati costretti a sospendere il sondaggio sul Sindaco di Imperia, Paolo Strescino. Era prevedibile che ‘qualcuno’ potesse approfittare del nostro sondaggio per fare il ‘furbo’. Era già capitato per altri sondaggi politici a Sanremo ed era presumibile che potesse accadere di nuovo.

La nostra redazione aveva pensato a questo sondaggio per capire con precisione quali erano gli intendimenti degli imperiesi e, invece, siamo qui nuovamente a riscontrare i classici tentativi di manomettere un sistema non preciso ed attendibilissimo, ma comunque indicativo.

Questa notte, intorno all’una, quando il sondaggio segnava il 65 per cento di voti a favore della fiducia per Paolo Strescino, sono iniziati ad arrivare moltissimi voti per il no all’attuale primo cittadino. Da un primo sommario controllo dei nostri tecnici si sarebbe trattato di un classico programma creato ad ‘hoc’ per ‘sparare’ voti a raffica.

Che i “sondaggi” sui media online lascino il tempo che trovino dal punto di vista statistico è risaputo. E’ però indubbio che   tùtt’ù fà, u dixeva chelu cu pisciava in tu mà e quindi ognuno cerchi di giostrarseli pro domo suo. Di modi più o meno elaborati per votare a ripetizione ce ne sono diversi.

La questione che mi interessa è un’altra: visto che SanremoNews stessa riconosce di essersi resa conto anche in passato di “sondaggi truccati dall’esterno” e in particolare di alcuni di tipo politico a Sanremo, com’è che non li hanno sospesi pure illo tempore? Forse perchè davano risultati più “graditi” o si temeva di far perdere di “credibilità pubblica questo grande strumento statistico? Mah. Lo scopriremo solo vivendo.

Ribadisco comunque che dal punto di vista sia elettorale sia statistico questo tipo di sondaggi non hanno grande impatto o significato.

Baratto Matto

 

Un idea simpatica di alcuni amici.

#finchenoncisciolgono

In origine fu #opencamera,  grazie ad Andrea Sarubbi (deputato PD), che presto è stato seguito da altri suoi colleghi. Ma come funzione questo maledetto hashtag? E’ una specie di etichetta che marchia un determinato argomento: cercando ad esempio #cucina si trovano gli ultimi pensieri di tutto il tweet-world su ricette & co.

Applicato alla politica, consente un rapporto semplice, diretto e sintetico eletto – elettore. In questo modo sono nati anche alcuni episodi simpatici di botta-e-risposta online (“mi hai offeso su twitter!”) con deputati leghisti e l’ex ministro Carfagna a “km zero” e non via agenzie di stampa

In seguito ci si è allargati un po’ dappertutto: al Senato (con Roberta Pinotti, #opensenato), al Parlamento Europeo (con Gianni Pittella, #openpe) e a varie istituzioni locali, tra cui la Regione Lombardia in cui twitta il nostro affezionatissimo Pippo Civati, a consiglieri di maggioranza di grandi città (Fosca Nomis a Torino, #openconsiglio_to) a quelli di opposizione di piccoli comuni (Chiara Drago a Cologno al Serio, #opencolognoalserio). Qui trovate la cartina con tutte le dirette.

Ho deciso di usare anche io il live-twitting, perchè diretto, veloce e soprattutto economico. L’hashtag che userò, visto il destino che incombe sulla nostra Provincia, sarà #finchenoncisciolgono.

Live in desktop

In buona sostanza, http://cabbagecafe.servelli.it/sito alle 17,30 di domenica 23 e buon ascolto a tutti.

Una cosa in +

Il profilo Google + del Gruppo Consiliare PD in Provincia di Imperia.

I primi in Italia, mica belinate.

Addalo, plussalo, spammalo.

Ecce Grillo

Dal Blog di Civati – Grillo e la sindrome di Ecce Bombo

 

Meglio usare la clava, in effetti Beppe Grillo, al grido di «andiamo oltre» (che non è il nostro andiamo Oltre, sia chiaro), spiega che non sottoscrive l’appello de l’Espresso contro il decreto Pisanu (che tutti quelli che amano la rete libera hanno firmato) perché è «roba da paleolitico». Meglio usare la clava, in effetti.

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