Nuove possibilità

Non voglio entrare nel merito di decisioni che altri hanno preso, descrivendole come “buon” o “cattive”, ma solo prenderne atto e ragionare su alcune possibilità che si aprono.

Pare che il governo francese abbiano “retrocesso” come importanza sia gran parte dei lotti della linea TAV Torino – Lione, sia la LGV Marsiglia – Nizza, rinviandole a dopo il 2030. Per la Costa Azzurra di conseguenza sono diventati prioritari i collegamenti con l’Italia. Di conseguenza si potrebbero liberare sia fondi italiani che europei per il secondo braccio della rete TEN-T (Genova – Marsiglia), per concludere il raddoppio (tratta Andora – Finale) e avviare un collegamento efficace tra le Riviere e il Nord Italia.

Il concreto dal digitale

Mentre arriva un brutto stop per il Terzo Valico, buone notizie arrivano invece da una somma di iniziative che in vario modo diminuiscono il digital divide, ovvero uno dei più grandi ostacoli alla coesione territoriale nel nostro paese, che divide bruscamente le possibilità tra chi ha accesso ad internet veloce e chi no.

Innanzitutto il Governo ha annunciato interventi per rilanciare l’Agenda Digitale, visto il cospicuo ritardo che il nostro Paese soffre nei confronti di tutta Europa in termini di diffusione e qualità del servizio.

In aggiunta, è in arrivo anche una semplificazione nella normativa relativa alla gestione degli hotspot wi-fi, con la soppressione di alcune norme che rendevano praticamente impossibile l’apertura di punti di accesso alla rete da parte delle piccole realtà e molto molto difficile anche per le grandi. Spero ovviamente che questo semplifichi, acceleri e migliori le capacità dei progetti già in corso da parte di Provincia (RESAPORTS) e Regione (col progetto Liguria Wi FI).

In contemporanea, la Regione sta sviluppando la diffusione su tutto il territorio della banda larga con un progetto molto ambizioso che parte dalle aree rurali e agricole.

Il passo successivo – su cui si è molto molto molto indietro – dovrà essere l’apertura da parte dei comuni e degli Enti pubblici di efficaci e utili strumenti per semplificare la vita ai cittadini. Ad esempio, a Pisa si può pagare praticamente tutto on line – se si vuole – dalle lampade votive cimiteriali alle rette degli asili nido, gli affitti delle pubbliche proprietà e (se toccano) le multe. A Vicenza le prenotazioni delle sale comunali o degli appuntamenti presso i singoli uffici si fanno pure on line, scegliendo il momento migliore. Ma pure non mancano aziende di autotrasporto che fanno rinnovare gli abbonamenti in rete, e scartabellando su qualche motore di ricerca si potrà forse trovare degli esempi anche migliori di quelli che vi ho elencato, e sicuramente anche quelli elencati sono casi perfettibili.

La cosa importante e sottovalutata è che si pensa che questi servizi servano a qualche maniaco dell’informatica, un po’ nerd e con gli occhiali aggiustati con lo scotch. In realtà questi servono principalmente a chi ha difficoltà a raggiungere i centri cittadini in orario d’ufficio, quindi persone con difficoltà motoria, lavoratori pendolari, frontalieri, abitanti delle zone più lontane e in generale, molte categorie deboli. E credo che portare avanti queste innovazioni sia anche un modo moderno di essere di sinistra. Un buon investimento da parte degli enti pubblici per servizi web utili, semplici ed efficaci avrebbe un ottimo impatto in termini di qualità dei servizi e della vita dei cittadini.

Un senso a questa storia

Il mio capogruppo giustamente lamenta la mancanza di senso della Provincia di Imperia, dovuto al fatto che non ci sono più gli spazi minimi operativi. Ovvero, che cosa ci stiamo a fare?

Di sicuro hanno portato a zero euro lo stanziamento 2013 per lo sfalcio delle strade e già adesso girano voci (da verificare, eh…) che non solo non c’è più benzina per le macchine, ma che molte non sono nemmeno assicurate. Questo porta poi al fatto che se ci fosse un’emergenza di qualsiasi tipo gli uffici più “tecnici” della provincia non possono andare a operare sul posto.

Nei mesi scorsi quando si parlava di riaccorpamento delle province e uscivano tutte le proposte più stravaganti e impossibili, avevo da subito sostenuto l’idea di SAVERIA, ovvero Savona – Imperia unite, per fare un’unica e grande West Coast. Sanremo, Imperia e Savona un po’ come Los Angeles, Berkeley e San Francisco. Va beh, più o meno, dai.

Se si vuole però evitare di fare danni ulteriori, evitiamo di mettere delle foglie di fico per far finta di garantire la rappresentanza territoriale, ovvero che non si diano ruoli di governo a organi pletorici composti da persone elette per fare tutt’altro. I consigli degli ATO ad esempio non hanno (quasi) mai funzionato, perchè è molto difficile all’interno di un organo così vasto e composto di persone così differenti come possono essere i sindaci dei comunelli e i potenti assessori dei comuni più grossi avviare davvero un dibattito davvero alla pari, e prendere magari “di nascosto” decisioni anche importanti. Lasciando poi perdere il fatto che non sempre gli interessi delle singole amministrazioni comunali coincidono con l’interesse dei cittadini della Provincia, ma questo è un discorso un po’ lungo.Discorsi simili possono poi essere fatti anche su altri tipi di organismi ugualmente incoerenti, su cui per carità di patria per ora taccio.

Per cui si prenda una scelta chiara: compiti chiari affidati a persone precise e responsabilizzate, quindi o si tengono le Province -ovviamente più grosse e compiti più chiari – oppure si chiudono e si passa (quasi) tutto alle Regioni. E io sono per la seconda ipotesi, specie nel caso delle regioni piccole come la Liguria.

Il titolo non c’entra niente con la mozione  Bersani 2009  

Lo dico perchè c’è gente sensibile che magari ci resta male

Verso la Conferenza Regionale per il Turismo

Il PD Liguria sta organizzando – e io sto dando una mano, insieme ad altri – la Conferenza Regionale per il Turismo sabato 19 gennaio alle ore 9,30 a Genova al BiBi Center.

Un’industria da far ripartire. Tante opportunità da cogliere, tanto lavoro, da dare e da fare. E una tradizione da recuperare: sì perchè il turismo è nato qui

Per segnalare idee, proposte e suggerimenti – oltre che andare alla conferenza, che male non fa – si può colloquiare via facebook e via twitter.

Verso la vetta

Venerdì mattina la Giunta Regionale ha stanziato due milioni di euro per la nuova seggiovia di Monesi.

Lavori al via in primavera, speriamo.

Monesi, incrociamo le dita

Nei giorni scorsi la Giunta provinciale presieduta da Luigi Sappa ha approvato il progetto per la realizzazione del secondo tratto della seggiovia di Monesi, nel Comune di Triora. Stamattina l’assessore Giacomo Raineri ha illustrato nel dettaglio il progetto ai media. L’assessore Raineri commenta: “Si tratta di un progetto di fondamentale importanza per lo sviluppo del turismo invernale nel nostro entroterra, in particolare dell’Alta Valle Arroscia. Il secondo tratto della seggiovia, che prevede l’arrivo dell’impianto in quota al crinale del Monte Saccarello apre interessanti prospettive anche per lo sviluppo turistico futuro, legato all’impianto, anche per la Valle Argentina”.

Ecco alcune note relative al progetto:
Nell’ambito del completamento del programma di rilancio e potenziamento della stazione sciistica di Monesi intrapreso dall’Amministrazione Provinciale di Imperia, con la realizzazione nel 2008 di una nuova seggiovia eseguita dalla partecipata s.r.l. Alpi Liguri Sviluppo e Turismo, è stato approvato dalla G.P. con deliberazione n.179 del 19.07.2012, il progetto preliminare redatto dall’Ufficio provinciale viabilità e grandi infrastrutture riferito a:
 
1) Realizzazione nuova seggiovia biposto “Tre Pini Cima della Valletta”

L’impianto della lunghezza di m.873,08 partirà in prossimità dell’arrivo dell’ esistente seggiovia “Tre Pini” e raggiungerà la località “Cima della Valletta”, in quota al crinale del Monte Saccarello, permettendo in tal modo di usufruire delle piste poste ad est (zona Sanremo) e ad ovest (Plateau e Ubaghetto). La stazione di arrivo dell’esistente seggiovia “Tre Pini” assumerà pertanto anche la valenza di stazione intermedia del nuovo impianto. Con il raggiungimento della vetta si potranno utilizzare tutte le aree sciabili del comprensorio.

2) Realizzazione di impianto innevamento artificiale

L’impianto di innevamento artificiale è stato progettato a servizio della parte “bassa” della stazione, e prevede l’adduzione dell’acqua dal torrente Tanarello e relativa condotta di distribuzione ai generatori di neve. E’ prevista poi la costruzione di un serbatoio di accumulo completamente interrato in sostituzione dell’invaso artificiale di cui alla precedente progettazione.

Il nuovo progetto è stato realizzato tenendo conto delle indicazioni impartite dai competenti Uffici Regionali, della volontà di questa Amministrazione e degli Enti Locali interessati territorialmente allo sviluppo del comprensorio sciistico, di completare l’impianto seggioviario recentemente realizzato, con un nuovo tratto che raggiunga la vetta nel rispetto delle previsioni del PTC per le aree sciistiche di Monesi approvato dalla Regione Liguria in data 22.12.1999. Il costo complessivo delle opere in progetto comprensivo delle spese tecniche di progettazione, autorizzazioni e collaudo ammonta a complessivi €. 3.100.000 così finanziati: per €.2.000.000,00 fondi regionali FAS, per €. 1.100.000,00 contributo della Fondazione CARIGE. 

Per il nuovo progetto è stato avviato l’iter autorizzativo che si concluderà con provvedimento unico finale entro il prossimo autunno e le opere potranno pertanto essere appaltate nel corso del prossimo inverno ed iniziate nel mese di maggio del 2013 con ultimazione prevista nell’autunno dello stesso anno.

Comunicato della Provincia

Note positive: pare che si muova qualcosa.

Note negative: pare che si siano dimenticati che se non ci fosse stata l’intervento dell’opposizione e della Regione, avremmo ora una seggiovia progettata e costruita all’Ubaghetto, ovvero in un luogo che giustifica poco un così grosso investimento. In assenza di giornalisti, sono tutti a ringraziare l’opposizione e la giunta Burlando; appena c’è puzza di giornalista invece si ritorna coll’autoincensazione – “a l’ò faitu tùtu mi” -. Un po’ ingiusto prendersi i meriti di un’opera condivisa e finanziata da altri (due terzi dalla Regione, un terzo dalla Fondazione Carige).

Cicli virtuosi

Ne avevo già parlato qui e ne sono molto contento.

Approvato all’unanimità oggi in Provincia dalla I commissione consiliare il protocollo d’intesa tra la Regione Liguria, la Provincia di Imperia e i Comuni di Bordighera, Camporosso, Dolceacqua, Vallecrosia e Ventimiglia per la progettazione di una pista ciclabile che porti dal confine di Ospedaletti (dove è in via di completamento quella gestita da Area 24) al confine di Stato, e da Camporosso, dove già ne esiste una parte di tracciato, a Dolceacqua lungo il Nervia.
La costruzione delle piste ciclopedonali è un punto fondamentale del Piano Territoriale Regionale che prevede la loro costruzione lungo l’arco costiero ligure ma con diverse ciclabili “verticali” che colleghino perquanto possibile la costa con l’entroterra per valorizzare il territorio e sviluppare il turismo sostenibile, obiettivo recepito dalla Provincia che sta lavorando per creare un sistema di piste ciclopedonali da Cervo al confine con tratte nelle valli del Roja, del Nervia, dell’Argentina (inaugurata ad aprile di quest’anno), del Prino, dell’Impero e dell’Evigno.
L’obiettivo della Regione è di riuscire a collegare la ciclabile presente a ponente con la Greenway dell’arco ligure per collegarla a sua volta cone la rete Bici Italia ed Eurovelo a livello europeo.
Entro sei mesi dalla firma di questo protocollo i singoli Comuni dovranno redigere il progetto preliminare di fattibilità per la tratta di loro competenza, progetto che una volta reso definitivo verrà recepito nel Piano Territoriale Regionale della Regione Liguria, Ente che sarà capofila nella realizzazione del progetto. Il finanziamento e le modalità di costruzione, manutenzione e gestione della costruenda pista verranno definiti successivamente.

Altri documenti li trovate qui.
Ciclabilizzare (perdonatemi) le passeggiate a mare dei comuni pare relativamente semplice (per un totale di circa 7 km, inclusi alcuni tratti già operativi), altrettanto semplice il collegamento con l’esistente ciclabile Camporosso -Nervia (1.5 km). Più complessi paiono i 5 km circa di collegamento con Dolceacqua e il prolungamento Ventimiglia – Mentone. Vedremo, in ogni caso si tratterebbe di un quasi-raddoppio rispetto all’attuale offerta (20 km circa di Area24 + 3 km Taggia-Arma).
Ho dei personalissimi dubbi sull’itinerario scelto da EuroVelo per collegarsi alla pianura padana e al progetto VenTo (farsi il Tenda in bici magari in salita non mi sembra il massimo della praticità, forse il Nava sarebbe un po’ più semplice).
In ogni caso tutto questo serve a ragionare sul fatto che magari a noi sembrano grandi innovazioni pochi kilometri, ma il macroprogetto ne comprende decine di migliaia.

Ennesima commissione su Monesi

La 1^ e 2^ Commissione Consiliare sono convocate per il giorno giovedì 5 luglio 2012, alle ore 10.00 presso la Sala Consiglio del Palazzo della Provincia.

Ordine del Giorno:

1. Problematica Monesi. Informativa.

2. Varie ed eventuali.

Speriamo che ci siano novità positive da Provincia e Regione e che non si concluda tutto come già successo.

Riflessioni turistico bordigotte

Ieri si è svolto un interessante convegno a Bordighera su un settore economico constantemente sottovalutato. Ottimi sono stati in particolari gli interventi del Sindaco di Vernazza Vincenzo Resasco, che ha portato il suo racconto di un territorio che si sa vendere senza svendersi e di Angelo Berlangeri, ottimo assessore al Turismo (che ho conosciuto ai miei gloriosi tempi dell’UNPLI come direttore dell’Agenzia InLiguria).

Spero che molti dei loro spunti potrenno essere colti. E’ risultato evidente come sia ormai necessario puntare sulla qualità più che sul prezzo, su una maggiore integrazione costa – entroterra e sul sostegno alla destagionalizzazione. Ah, ovviamente meno cemento e meno porti-parcheggio.

Devo dire che parzialmente deludente è stato il tenore delle domande venute dal pubblico – senza offesa per nessuno – in quanto mi sembra abbiano espresso e ribadito l’auspicio di un revival di un turismo da anni ’50 che penso non potrà mai più tornare.Particolare e indicativa la frase “il turista deve poter venire qui e stare tranquillo”. Assurdo: chi è che oggi va in vacanza pensando in partenza di voler stare tranquillo e basta?

Mancano cultura e conoscenza del settore nel sentire comune anche nella Riviera dei Fiori, che il turismo lo ha inventato. Andammu ben. Complimenti dunque al PD di Bordighera e un suggerimento anche agli altri circoli: occupiamocene noi.

Vista la location, non poteva non saltare fuori anche la questione Sgarbi. Facciamo un po’ di precisazioni:  nessuno del PD ha mai criticato la qualità artistica della mostra in questione e penso sia inutile fare piagnistei vittimistici. Sgarbi – che non penso sia capitato lì per caso – dice delle enormità, si chiede che la Provincia prenda le distanze da quelle dichiarazioni. Anche perchè un paio di amministratori provinciali, appena dopo le sparate, hanno pensato bene di applaudire e andare a mettersi in posa per una foto ricordo sorridente. Avevamo fatto poi alcune osservazioni tecniche inoltrate per via amministrativa e riservata e mi trovo una risposta a mezzo stampa, per dire l’atmosfera.

In ogni caso resta un serio tema da affrontare, senza troppi giri di parole: ci troviamo con un sistema museale in Provincia che non è in grado di fare da volano economico, perchè è stato progettato quasi esclusivamente con criteri culturali. Cultura, turismo e turismo culturale sono espressioni di cui si è abusato per anni senza conoscerle. La questione quindi non è più la qualità culturale, ma la ricaduta sul territorio di ciò che si fa. E non è un reato di lesa maestà parlarne.

Smentire se stessi

Ieri riunione paradossale in Provincia su Monesi: in pratica la Provincia ha smentito se stessa.

Si parlava infatti da tempo della prosecuzione dei lavori per una nuova seggiovia e dopo studi, riunioni, commissioni e sopralluoghi, la Provincia all’unanimità decise di privilegiare il percorso della seggiovia Sanremo rispetto a quella dell’Ubaghetto.

Ieri doccia fredda: in un anno dalle ultime riunioni non solo non si è smossa foglia, ma rischiamo di perdere sia il finanziamento Carige che quello dei fondi FAS per lentezze varie. E in ogni caso il progetto portato avanti finora dalla Provincia è stato quello scartato da tutti, ovvero quello dell’Ubaghetto. I presunti motivi di mancata compatibilità urbanistico-ambientale (incompatibilità del PTCP) accampati come scusa per aver portato avanti comunque l’idea scartata non hanno peraltro alcun documento tecnico a giustificazione e all’interno del Piano che teoricamente confliggerebbe in zona Monesi in ogni caso è già previsto un impianto a fune esattamente nella zona della seggiovia Sanremo.

Tutta questa sceneggiata di fronte agli amministratori di Cosio, Mendatica, Pornassio e Triora (tra cui la prima missione “estera” del neoassessore Cristian Alberti). E soprattutto, in presenza dell’Assessore Regionale Cascino, che ha detto che in Regione i fondi ci sono, ma che non è arrivato nessun progetto e che secondo il parere dei suoi tecnici non ci sarebbe nessun problema tecnico. Mah. Signorilmente, ha evitato di infierire sulla Provincia.

Ho la seria impressione che a parte l’unanimità dei consiglieri di tutti gli schieramenti, ci sia qualcuno che la seggiovia in cresta non la vuole proprio e sarebbe carino sapere chi è e perchè. In ogni caso per mesi e anni alcuni esponenti dell’Amministrazione Provinciale ha raccontato cose strampalate alle giunte dei Paesi interessati alla stazione sciistica una (propria) versione di fantasia degli avvenimenti per anni.

Nel corso del dibattito ho fatto notare che la Provincia si stava facendo bella con soldi non suoi (fondi FAS e Carige) e che pertanto sarebbe stato opportuno dimostrare che anche la Provincia crede in Monesi, investendo nella risistemazione della strada e nell’allargamento delle curve che non consentono il passaggio degli autobus (specie nel tratto Acquetico – bivio di Montegrosso).

Ulteriori commenti qui.

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