RimandAATO

Pare ci sarà una proroga della vita degli AATO (così pare nella bozza del decreto “milleproroghe”). Occasione presa al volo anche dal “nostro”: alcuni degli aspetti più importanti che dovevano essere deliberati nell’assemblea del 22 dicembre sono stati rinviati al 16 gennaio 2012

Ci sono i movimenti per l’acqua intenzionati a far valere il risultato referendario così come i sindaci per l’acqua pubblica, mentre i sindaci dei Comuni maggiori (Sanremo, Imperia e Ventimiglia) non si capisce bene cosa abbiano in testa.

Posto che giuridicamente è un delirio, dovremo continuare a tenere alto il livello di guardia, nell’attesa della prossima riunione e nella speranza che le Feste portino buoni consigli.

Acqua sotto i ponti

Ricordate la famosa presa di posizione di Zoccarato pro acqua pubblica? Bene, si è rimangiato tutto. In un’assemblea dell’AATO idrico il comune di Sanremo si è chiaramente espresso a favore di una soluzione che è l’esatto contrario della gestione pubblica di un bene primario come l’acqua. Ne deve essere passata molta di acqua sotto i ponti.

Questo episodio conferma ulteriormente la faccia di tolla del primo cittadino matuziano, che si permette di sostenere tutto e il contrario di tutto pur di strappare mezzo applauso, con buona pace di serietà, coerenza e affidabilità.

Questo episodio però dovrebbe far ragionare un filo anche i movimenti: i democratici per l’acqua pubblica sono stati sempre e comunque ritenuti non del tutto affidabili da larghe fette del movimento, mentre a personaggi in cerca d’autore è stato concesso di farsi percepire come capopopolo (e il dietrofront di Zoccarato non ha stupito nessuno, nemmeno tra i movimenti).

Visti i risultati a bocce ferme, spero ci si ragioni quanto meno un po’ su.

Da un certo livello in su

Ridicole, inutili e squallide le polemiche su “chi è salito sul carro del vincitore” da un certo livello in su, ovvero quelle che compaiono sui media nazionali. In diversi mesi di campagna referendaria, se si va a scavare si trovano ovunque collaborazioni strutturate e produttive tra movimenti referendari locali e sezioni e circoli dei partiti, addirittura dal momento di raccolta delle firme. Molto spesso i partiti sono stati abbastanza furbi da tenere un passo indietro e non dispiegare le bandiere attaccando la grancassa. Aggiungo che si percepiva chiaramente un’ostilità diffusa nei confronti in particolare del PD, mentre era molto più sfumata nei confronti di altri partiti (IdV, SeL, FdS), che sono stati però chiaramente corresponsabili di molte scelte tendenti a liberalizzare i servizi locali negli ultimi vent’anni.

Il PD nazionale e Bersani si si sono spesi in maniera compatta solo nelle ultime settimane, dopo una grande prova di democrazia interna venuta da alcuni che avevano visto lungo e da centinaia di circoli, che hanno spinto i vertici a schierarsi in maniera decisa e risolutiva (perchè, non nascondiamocelo, senza l’ultimo sprint avviato dal PD il quorum non si sarebbe raggiunto): l’atteggiamento corretto sarebbe stato “hanno vinto i referendum e ha perso il Governo Berlusconi, i comitati hanno fatto un grande lavoro, noi abbiamo dato una mano”.

Allo stesso modo i promotori dei referendum avrebbero dovuto riconoscere l’aiuto e l’appoggio disinteressato che è sempre venuto da quella cosa meravigliosa che è la base del PD che è partito anni or sono: a Sanremo ad esempio il percorso comune è cominciato anni or sono. Pertanto, prima di criticare (e a ragione) i vertici democratici, i leader referendari (nazionali, aggiungo in seguito ad osservazione) dovrebbero riconoscere, almeno ora, l’impegno profuso da dei compagni di strada più che bistrattati.

Adun-acqua

Giovedì dalle 17,30 allo Zampillo.

Convocata tutta la cittadinanza, di tutte le età e formati.

Si scorrazza in giro per la città per la Festa dell’Acqua.

Aderiscono così in tanti che farei prima a dire chi non ci sarà.

Dalle 21 poi concerto in piazza San Siro. C’è anche la Cattiva Strada.

Shock on the water

Quel genio maledetto di Brankaworld per i Giovani Democratici della nostra Provincia (c’è qualche indizio sui mandanti, sparso qui e là). Ha fatto pure delle cartoline ancora migliori, a mio modestissimo parere: appena le ho, posto pure quelle. Ad AB, nonostante il mio iniziale scetticismo, stringo la mano.

Conseguenze

Allora, visto che il PdL Sanremese si schiera a favore dei referendum sull’acqua e il PdL provinciale vota contro il nucleare, mi aspetto che nei prossimi giorni invitino a votare anche contro il legittimo impedimento.

E’ un piacere vedere che si siano ravveduti: un anno fa a Sanremo si sarebbe venduto il 49 % di AMAIE senza una grande protesta popolare che ha obbligato al ritiro della pratica in consiglio comunale e il verbo scajolano impone tutt’ora il ritorno al nucleare. Credo che le segreterie di PD, SEL e IDV potrebbero accogliere con molto piacere questi figliuoli prodighi.

 

Incoraggiamento

Pare che il PdL cittadino si sia schierato pro-referendum sull’acqua pubblica. Spero ci diano presto la dimostrazione che non si tratta di un tatticismo ruffiano nè di un posizionamento per qualche guerra territorialcorrentizia tutta interna al PdL, ma di una scelta precisa di campo, e che alle dichiarazioni e alle prese di posizione seguano presto i fatti.

Ho voglia per adesso di dare fiducia al Sindaco di Sanremo e mi aspetto che esca presto un suo piano di rilancio e sviluppo 100% pubblico di AMAIE.

Poker di sì

Ieri sera, durante la prima delle 4 serate “l’Italia che vogliamo”, il mio circolo ha preso posizione sui referendum di giugno.

Poi non si dica che non siamo chiari.

Dopofestival

In sintesi, per quel poco che ho visto, mi è parso il miglior festival dalle edizioni 99-2000 targate Fabio Fazio, cui è mancato forse solo un’esibizione di un’artista internazionale come quella degli U2 ai tempi della campagna di “Cancella il Debito”. Comunque Benigni ha poi scritto un pezzo di storia nazionale, e quindi va bene così.

Sicuramente la squadra messa su da Morandi è stata strepitosa: cantanti conosciuti e apprezzati, di vari stili, una coppia comica rodata, due soubrettes sicuramente di livello. La ciliegina sulla torta è stato il podio finale, che ha riconosciuto la storia del Festival (Al Bano), nuovi emergenti scalpitanti (Modà e Emma) e premiato chi in Italia si ostina a far canzone popolare d’autore come Roberto Vecchioni.

Con ingredienti del genere, era naturale che il Festival avesse successo. Credo che la città ne abbia guadagnato. Le performances dell’amministrazione e soprattutto del Sindaco non sono però state all’altezza di una manifestazione internazionale che bisogna saper gestire con cura. Già mesi fa Zoc ha sparato su Belen (che poi ha dimostrato di saper svolgere il proprio ruolo), sono poi state organizzate in maniera dilettantesca diverse manifestazioni collaterali (leggi 1 e leggi 2) e per finire il pasticciaccio brutto fatto coi fiori ed i bouquet, inadeguatamente tutelati e promossi. La perla finale è stata la battutaccia inutile pronunciata sul vincitore del Festival: probabilmente gli rodeva vedere vincitore il decano del Festival Tenco. E non dico altro, per carità di Patria.

Un applauso particolare va poi agli organizzatori di un altro Festival, quello dell’Acqua, manifestazione partita con tanto entusiasmo e pochi mezzi, che ha avuto un successo incredibile, anche sul palco dell’Ariston: il mio premio della critica va a loro.

Festival dell’Acqua – 17 e 18 febbraio

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