L’Europa che vogliamo

“L’Europa che vogliamo” è un incontro che ho organizzato per il PD di Sanremo per venerdì 18 ottobre alle ore 21. L’evento avrà due ospiti e relatori d’eccezione.

Il primo è Sergio Cofferati, europarlamentare del PD Italiano, che non ha ovviamente bisogno di presentazioni.

La seconda è Minodora Cliveti, europarlamentare del PSD romeno con una lunga esperienza alle spalle nelle istituzioni europee e nei diritti sociali in Europa.

Questo incontro ci darà gli strumenti per capire come sia necessaria sempre più una dimensione europea dei diritti, che devono essere uguali per tutti, si tratti di frontalieri intemeli in costa Azzurra, manovali romeni in Italia o ragazzi italiani costretti alla fuga dall’Italia. Ogni tanto penso faccia bene guardare il panorama completo e non focalizzarsi solo su qualcuno dei dettagli.

 

Mediamente

Serve che si facciano diversi passi per la costruzione di una pubblica opinione europea. Per intenderci, in larga parte già esiste e le idee circolano e filtrano molto facilmente tra una frontiera e l’altra.

Ciò nonostante, la maggior parte dei problemi che viviamo sono ormai questioni che riguardano tutti i cittadini europei e su cui è importante che tutti si confrontino e le notizie e le opinioni possano circolare liberamente. La situazione in molti paesi europei – specie in Ungheria – è molto preoccupante e serve una forte reazione dal basso.

Ho trovato molto interessante e condivisibile la petizione “Media Initiative”  e suggerisco a tutti di firmarla qui.

Trasferta a Bruxelles

Alessandro Lanteri e Giorgio Montanari del PD al Parlamento Europeo di Bruxelles per la prima Summer School dedicata ai giovani amministratori.

 Alessandro Lanteri di Sanremo e Giorgio Montanari di Imperia hanno fatto parte della delegazione italiana che ha preso parte ai lavori della prima Summer School del Partito Democratico presso il Parlamento Europeo a Bruxelles tenutosi la settimana scorsa, giovedì 21 e venerdì 22 giugno.

La scuola di formazione politica riservata ai giovani amministratori  (Lanteri è consigliere provinciale, Montanari ha fatto parte del consiglio comunale di Imperia appena sciolto) ha affrontato tematiche strettamente connesse alla gestione dei fondi europei per lo sviluppo e la competitività regionale, la politica agraria, il nuovo ruolo della UE nel campo dei diritti d’autore e della lotta alla criminalità organizzata.

Filo conduttore dell’iniziativa è stato compiere un ampio ragionamento sull’importanza e sulla necessità di una maggiore integrazione europea, negli ultimi tempi stoppata dai governi conservatori guidati da Berlusconi, Cameron, Rajoy, Sarkozy, Merkel, incapaci di rispondere in maniera unitaria alla crisi.

Adesso è quanto mai necessario cambiare passo e dare sviluppo e diritti cogliendo le opportunità che uno sviluppo coeso continentale può offrire” hanno affermato Lanteri e Montanari, “Un doveroso ringraziamento da parte nostra va agli onorevoli Balzani e Cofferati e al loro staff, per l’accoglienza, e allo staff formazione del PD Liguria per l’opportunità che ci è stata offerta”.

I relatori alla Summer School sono state figure di spicco come Massimo D’Alema che ha relazionato sulla politica estera europea, Francesca Balzani, europarlamentare di Genova, a proposito del bilancio della UE, Luigi Berlinguer è intervenuto sulle basi culturali dell’Europa, Paolo De Castro sulla Politica Agraria Comunitaria e David Sassoli sulle prospettive future dell’UE e sulle scelte da intraprendere a breve per una maggiore integrazione e una comune strategia di crescita economica.

A sostegno di Hollande

In attesa del secondo turno delle elezioni presidenziali francesi, anche “al di qua” della frontiera ci muoviamo per una “svolta a sinistra” europea.

Domenica 29 aprile ore 10 al Ristorante Pepin  -Lungomare Varaldo 1 – Ventimiglia si terrà l’incontro “Il PD ligure a sostegno di Francois Hollande” (qui l’evento facebook)

Parteciperanno Patrick Allemand (Vice Pres. Relaz. Internazionali Regione Paca e Segretario PS Alpes Maritimes), i “nostri” Sergio Scibilia e Marco Caudano, Brando Benifei (vicepresidente ECOSY), Oscar Romagnone (Segretario Circolo Pd “Lavoro in Europa”) e una delegazione del Mouvement Jeunes Socialistes del PACA.

Risposta ad Altroponente

Il forum ALTROPONENTE ha redatto sul tema caldo degli F-35 una petizione indirizzata, tra gli altri,  ai consiglieri provinciali, cui ho pensato di rispondere via e-mail.

Gentilissimi,

vi invio questa mia breve riflessione a proposito del tema degli F-35, per suggerirvi qualche spunto, chiarire il mio pensiero e darvi qualche breve risposta sul tema. Sono un appassionato di politica internazionale, aeronautica e difesa e ho qualche conoscenza del tema. Cercherò di essere sintetico e di fornire qualche elemento e il mio pensiero, in quanto avete esplicitamente chiamato in causa anche i consiglieri provinciali. Vista la particolare situazione dell’ente Provincia, dubito che un’interpellanza o un’odg potrebbe avere un effettivo peso. Credo però di cogliere lo spirito della vostra richiesta rispondendo alla vostra lettera.

Prima di tutto, chiarisco il mio pensiero sul ruolo che immagino per le forze armate. Credo fortemente nell’integrazione europea e credo che lo scenario verso cui ci si debba muovere sia un esercito (inteso anche come marina e aeronautica) comune europeo. Ora come ora l’Italia, oltre a garantire la difesa del territorio nazionale, ha precisi obblighi internazionali, derivanti sia dalla sua appartenenza alla NATO, sia dal ruolo che responsabilmente deve ricoprire a livello internazionale, sia da specifici trattati con singoli paesi (in base ai quali ad esempio l’aeronautica italiana garantisce la sicurezza dello spazio aereo anche della Slovenia e dell’Albania).

I programmi della difesa moderna hanno ormai durata pluridecennale: il famoso Tornado inizialmente si chiamava MRCA 75, intendendo con questo numero l’anno di avvio del programma (che in realtà aveva cominciato a muoversi nel 1968). Per quanto riguarda i programmi dell’aeronautica italiana bisogna prendere atto di come praticamente dalla fine degli anni ’80 in poi si sia andati avanti con soluzioni tampone e ci si è trovati con la sostituzione quasi contemporanea della componente da difesa aerea e di quella d’attacco. Nel dettaglio, il programma Eurofighter Typhoon e F-35 Lightning II in buona parte si sono temporalmente sovrapposti . Si tratta in buona sostanza di oltre il 90 % della prima linea della nostra aeronautica.

Non credo pertanto che il programma F-35 sia legato alla possibile crisi iraniana. Credo però che il programma abbia diversi punti grigi, tra cui: costi elevati, problemi di sviluppo del programma, mancanza di serie ricadute industriali in Italia. D’altro canto, almeno teoricamente, questo modello di aereo dovrebbe sostituire ben 4 modelli in servizio nelle nostre forze armate, ovvero il Tornado IDS da attacco, il Tornado ECR da ricognizione e guerra elettronica, l’AMX Ghibli da attacco leggero e l’Harrier II imbarcato.

Da quando è partito il programma però si sono sviluppate capacità multiruolo dell’Eurofighter. Credo pertanto che potrebbe essere realistico pensare di ridimensionare il programma a meno della metà dei 131 aerei inizialmente pensati per poterne equipaggiare due unità di una trentina di apparecchi, una navale e una da attacco. Queste, integrate dagli stormi esistenti di Eurofighter e magari da uno stormo del nuovo M-346 Master in versione da attacco (aereo italiano e che costa circa un quinto dell’F-35) potrebbero fornire al nostro Paese una difesa credibile, moderna e ad una spesa senza dubbio più sostenibile, nell’ottica sempre e comunque di una maggiore integrazione europea anche in campo militare.

Old Schulz

Il nuovo Presidente del Parlamento Europeo è il socialdemocratico tedesco Martin Schulz. Sì, proprio lui.

La partita che gioca l’Italia ora è più che mai europ€a. Schulz è bravo, ha esperienza, competenza e capacità, ma non è quello che si dice uomo di spirito – nemmeno per gli standard dei socialdemocratici tedeschi. Come pensate ce la saremmo giocata a Strasburgo con ancora Silvio centravanti e Schulz arbitro?

Meglio non uscire

Ultimamente su SanremoNews tra gli argomenti più dibattuti è l’eventuale convenienza in un’uscita dall’Euro dell’Italia. Naturalmente il tono è quello tipico delle discussioni su SanremoNews, con argomentazioni – senza offendere nessuno – molto da bar, e alcune da quarto – quinto giro di bianchini.

Personalmente credo un’uscita dall’Euro sarebbe una catastrofe e che purtroppo si sta giocando sulla nostra pelle una gigantesca battaglia finanziaria tra Euro e Dollaro per chi diventerà la moneta di riferimento mondiale, con molti e grandi interessi a giocare a sfasciare il frammentato sistema finanziario europeo.

Detto questo, pare che nessuno si ricordi delle impareggiabili scene di inizio 2002 qui a Ponente, quando comitive di francesi e monegaschi pretendevano di pagare di meno in quanto secondo loro l’euro italiano non poteva valere quanto quello d’Oltralpe. Questo può essere indicativo di quanto potrebbe essere considerata di pregio nel mondo una nuova moneta italiana.

Mentre da noi se ne parla

Le ultime primarie oltralpe si erano svolte tre anni fa per scegliere il segretario, lo stesso giorno in cui si erano tenute le primarie fondative dei GD: una giornata folle, in cui si era anche svolta un’eroica missione GD in Costa Azzurra.

Domani si sceglierà lo sfidante che affronterà Sarkozy e Marine Le Pen: un grosso e sincero in bocca al lupo a chiunque vinca!


 

Una questione di impegno

Ad un congresso dei Conservatori una volta ho detto che non sarebbe dovuto importare se un impegno fosse tra un uomo e una donna, una donna e una donna o un uomo e un altro uomo e mi hanno applaudito per questo. Cinque anni dopo, siamo parlando di istituire il matrimonio gay. E a chi ha delle riserve, io dico: sì, si tratta di uguaglianza, ma anche di impegno.

I conservatori credono nei legami che ci legano, che la società è più forte quando ci leghiamo gli uni agli altri e ci sosteniamo a vicenda.

Quindi per quel che mi riguarda non sostengo il matrimonio gay pur essendo un conservatore. Sono a favore del matrimonio gay perché sono un conservatore.

David Cameron, primo ministro britannico ad un meeting del Partito Conservatore

Grazie a chi me lo ha fatto notare. Ancora una volta, una dimostrazione che quando si parla di diritti civili non si parla di destra o sinistra, ma di avere più o meno civiltà, tolleranza e rispetto. In Italia ci arriviamo sempre dopo, per il voto alle donne sono serviti una ventina d’anni, per il divorzio alcuni secoli. Vedremo.

Sono sicuro che, come sostengono molti, la priorità per una coppia omosessuale sia avere casa e lavoro, ma ho come l’impressione che a volte questo sia una scusa per evitare la discussione.

 

Sembra impossibile

Un premier italiano, serio, deciso, di sinistra, europeista, omosessuale dichiarato. Ovvio, potrà piacere o non piacere, ma per lo meno sarà un qualcuno di cui non ci si deve vergognare come italiani.

Sto parlando di Elio di Rupo, leader del Partito Socialista vallone, incaricato di risolvere una grave e paradossale crisi politica in Belgio e che pare ci stia riuscendo. C’è da andare orgogliosi di lui come italiani, e la controprova è che il Giornale ne parla male.

Un ulteriore esempio di come l’integrazione degli immigrati in tutti gli aspetti della società può portare a risultati estremamente positivi per il paese che decide di porla in essere.

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