Il forum ALTROPONENTE ha redatto sul tema caldo degli F-35 una petizione indirizzata, tra gli altri, ai consiglieri provinciali, cui ho pensato di rispondere via e-mail.
Gentilissimi,
vi invio questa mia breve riflessione a proposito del tema degli F-35, per suggerirvi qualche spunto, chiarire il mio pensiero e darvi qualche breve risposta sul tema. Sono un appassionato di politica internazionale, aeronautica e difesa e ho qualche conoscenza del tema. Cercherò di essere sintetico e di fornire qualche elemento e il mio pensiero, in quanto avete esplicitamente chiamato in causa anche i consiglieri provinciali. Vista la particolare situazione dell’ente Provincia, dubito che un’interpellanza o un’odg potrebbe avere un effettivo peso. Credo però di cogliere lo spirito della vostra richiesta rispondendo alla vostra lettera.
Prima di tutto, chiarisco il mio pensiero sul ruolo che immagino per le forze armate. Credo fortemente nell’integrazione europea e credo che lo scenario verso cui ci si debba muovere sia un esercito (inteso anche come marina e aeronautica) comune europeo. Ora come ora l’Italia, oltre a garantire la difesa del territorio nazionale, ha precisi obblighi internazionali, derivanti sia dalla sua appartenenza alla NATO, sia dal ruolo che responsabilmente deve ricoprire a livello internazionale, sia da specifici trattati con singoli paesi (in base ai quali ad esempio l’aeronautica italiana garantisce la sicurezza dello spazio aereo anche della Slovenia e dell’Albania).
I programmi della difesa moderna hanno ormai durata pluridecennale: il famoso Tornado inizialmente si chiamava MRCA 75, intendendo con questo numero l’anno di avvio del programma (che in realtà aveva cominciato a muoversi nel 1968). Per quanto riguarda i programmi dell’aeronautica italiana bisogna prendere atto di come praticamente dalla fine degli anni ’80 in poi si sia andati avanti con soluzioni tampone e ci si è trovati con la sostituzione quasi contemporanea della componente da difesa aerea e di quella d’attacco. Nel dettaglio, il programma Eurofighter Typhoon e F-35 Lightning II in buona parte si sono temporalmente sovrapposti . Si tratta in buona sostanza di oltre il 90 % della prima linea della nostra aeronautica.
Non credo pertanto che il programma F-35 sia legato alla possibile crisi iraniana. Credo però che il programma abbia diversi punti grigi, tra cui: costi elevati, problemi di sviluppo del programma, mancanza di serie ricadute industriali in Italia. D’altro canto, almeno teoricamente, questo modello di aereo dovrebbe sostituire ben 4 modelli in servizio nelle nostre forze armate, ovvero il Tornado IDS da attacco, il Tornado ECR da ricognizione e guerra elettronica, l’AMX Ghibli da attacco leggero e l’Harrier II imbarcato.
Da quando è partito il programma però si sono sviluppate capacità multiruolo dell’Eurofighter. Credo pertanto che potrebbe essere realistico pensare di ridimensionare il programma a meno della metà dei 131 aerei inizialmente pensati per poterne equipaggiare due unità di una trentina di apparecchi, una navale e una da attacco. Queste, integrate dagli stormi esistenti di Eurofighter e magari da uno stormo del nuovo M-346 Master in versione da attacco (aereo italiano e che costa circa un quinto dell’F-35) potrebbero fornire al nostro Paese una difesa credibile, moderna e ad una spesa senza dubbio più sostenibile, nell’ottica sempre e comunque di una maggiore integrazione europea anche in campo militare.
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