Nuovi spazi
9 giugno 2013 Lascia un commento
Qualche mese fa a Imperia avevamo fatto una chiacchierata su come è cambiato il linguaggio della politica con l’ingresso sempre maggiore di internet nella vita di tutti i giorni. In particolare, era stato illustrato da Civati il “Caso Sucate”. Alcuni sono usciti ben poco convinti dell’effettiva realizzabilità di una campagna via internet.
Analizziamo i fenomeni online principali successi ad Imperia, con la giusta consapevolezza che si tratta di una piccola città in cui è molto facile il contatto diretto e in cui è forse anche più facile una campagna tradizionale. Ciò nonostante, quasi tutto è stato seguito in diretta online e in particolare su internet sono anche usciti numerosi contenuti originali.
Il primo “caso” su internet fu il singolo “Caltagironia”, uscito nel lontano 2010, presto seguito da una serie di altri video, tra cui la canzone parodistica “Portobello” e innumerevoli altre vignette che hanno spopolato sui social network.
Ovviamente non poteva mancare ironia anche in campagna elettorale ed è nato così un video esilarante stile Istituto Luce.
Praticamente tutti i candidati principali in qualche modo hanno usato, più o meno professionalmente, l’ambiente internet e pagine e profili su social network e i contenuti espressi anche solo su internet sono stati considerati per la prima volta del tutto equivalenti alla campagna tradizionale (si veda ad esempio la lunga querelle interna al M5S o la polemica SEL vs Comitato Capacci per una singola immagine pubblicata solo su facebook).
Anche un episodio un po’ strano, relativo a una presunta scazzottata tra i candidati consiglieri Strescino e Dulbecco è stato ovviamente preso in giro in rete mediante foto-parodia e un video musicale.
Ovviamente questo non significa che “basta avere humour e metterlo su internet”, ma la campagna elettorale su Imperia si è svolta in gran parte online ed è la prima così caratterizzata per lo meno qui nel Ponente ligure. Padroneggiare e conoscere questi strumenti e linguaggi consente quindi alla politica di occupare nuovi spazi, prima inesistenti e particolarmente efficaci verso il voto d’opinione, che, visti i risultati elettorali degli ultimi anni, ha un’importanza sempre crescente. A patto di essere capaci a parlare a tutti, anche a chi è “fuori dal proprio giro”.