Tempo di cambiare
3 gennaio 2013 2 commenti
Auguri a tutti innanzitutto. Alcuni giorni in montagna al mio paesello hanno un potere rilassante e rigenerante.
L’anno nuovo ricomincia con un impegno mio preciso: far tutto il possibile perchè il PD cresca nella nostra Provincia. E non parlo solo di consenso o di risultati.
Credo che ci siano tanti schemi mentali arretrati che non sono mai stati messi in discussione pur nella loro evidente inefficacia e inconsistenza. Anzi, i segnali che andasse tutto in direzione opposta erano evidenti da tempo, ma non lo si è capito per tempo.
Bene, ora è tempo di cambiare perchè è quello che tutti si aspettano da noi: non possiamo più continuare ad essere tre giri indietro al centrosinistra del resto d’Italia.
Chiudo con una notizia indicativa: mi è arrivata la convocazione della prima riunione di commissione per l’anno nuovo. Di cosa si parlerà? Le urgenze dovrebbero essere quelle del trasporto pubblico (a proposito: 63 dipendenti RT cassintegrati), del settore turistico bisognoso di rilancio (a proposito: 5 dipendenti del Parco Alpi Liguri senza più contratto), di come rilanciare istruzione e avviamento al lavoro (anche se per due anni di fila importantissime pratiche sono passate solo grazie ai voti dell’opposizione).
Invece no. L’ordine del giorno recita per l’ennesima volta “Regolamento Caccia al cinghiale. Modifiche.”
Adesso mi sono veramente rotto. Non è possibile che il Palazzo continui ad essere così lontano dalla realtà e magari a stupirsi se c’è gente che festeggia quando si parla dell’abrogazione della Provincia di Imperia…
Ale, hai letto il bellissimo e chiaro saggio di Carlo GALLI “I riluttanti” ? Spiega molto bene il perché le classi dirigenti in Italia siano spesso povere di contenuti, poco coraggiose, non comprendano la realtà… Da parecchi giorni leggo su vari giornali che Galli sarebbe ben piazzato per una candidatura nelle liste PD al prossimo Parlamento…
http://www.laterza.it/index.php?option=com_content&view=article&id=810:carlo-galli-i-riluttanti-le-elites-italiane-di-fronte-alla-responsabilita&catid=40:primopiano
Devo ammettere che non ho letto questo saggio. Leggo però con piacere che si parli al plurale, “le classi dirigenti”. Non credo infatti che la cosiddetta società civile (sport, associazioni, sindacati, chiese, imprenditoria, professioni, etc) abbia saputo comportarsi in maniera tanto diversa dalla politica. E non penso – salvo rare eccezioni – che sia giustificabile l’atteggiamento di molti che si mettono in cattedra. Sensa tituli.